ROSETO - Per l'ultimo saluto a Giovanni Giunco non basta la bella chiesetta dell'Assunta di Roseto. Quelli che riescono ad entrare si stringono, fuori rimangono in molti. Ci sono i tanti rosetani che Giunco ha avuto per compaesani, ci sono i giocatori, di ieri e di oggi, che Giovanni ha trattato come tanti figli aggiunti, ci sono i dirigenti sportivi che da lui hano appreso molto. Capi chini e tanti ricordi, mentre il prete parla di concetti difficili, come quello di eternità. Angeli a fare capolino dalle pareti del tempio e Giovanni che, piano piano, passa a dare l'ultimo saluto. C'è il Presidente della FIP, Maifredi, che appena saputo del lutto si è precipitato a Roseto, accompagnato da Vittorio Fossataro. Ci sono gli altri presidenti del Roseto Basket di ieri e di oggi, come Romano Chiappini e Michele Martinelli. Ci sono gli amici della natìa Campli e i rappresentanti del Teramo Basket, che ha lasciato gli impegni delle finali di Coppa Italia in pieno svolgimento. C'è Valerio Bianchini e ci sono tanti pezzi di storia del basket, che si sono dati appuntamento per l'ultimo saluto a Giunco. All'uscita del feretro, nasce spontaneo il primo applauso. Giovanni, ironico e salace com'era, avrebbe sorriso di tanta sincera commozione. L'ultima carezza gliela regala Saul Angelini D'Andrea, declamando un'ode in memoria di un uomo tutto d'un pezzo, che ha amato lo sport e ha dato tutto alla causa del basket rosetano. L'ultima sirena, per Giovanni, suona fuori dal palasport. E' una campana e il fumo non è quello di bengala dei tifosi, ma quello solenne dell'incenso.
Luca Maggitti
Luca Maggitti