Maurizio Gherardini in fatto di giovani non sbaglia mai: la scommessa per il futuro si chiama Markoishvili, quella per il presente Kreso Loncar. Croato di Spalato, 2.10 dell'83, stesso anno di «Skita», due stagioni passate a Wurzburg (nell'ultima 11.1 punti con il 55 da due, 5.7 rimbalzi) prima che la Benetton a 16 anni gli mettesse in mano un quinquennale. Nel '99 prese 15.3 rimbalzi a gara agli Europei Under 17. Sa già che lo attende la Nba.
Allora, Kreso, ecco arrivata la tua grande occasione.
«Sono stato a Treviso due anni fa anche se non ho mai giocato. In questo periodo in Germania ho cercato di dare il meglio di me stesso come spero di fare con la Benetton. Sono appena arrivato a Treviso, sto lavorando con il preparatore atletico Francesco Cuzzolin per raggiungere la forma migliore e per farmi trovare pronto da Messina».
Nel campionato tedesco hai vissuto momenti importanti. Chiaramente vorresti che si ripetessero...
«Certo, anche se non ne posso essere sicuro, dipenderà da me. Spero di riuscirci. Devo dire che quei due anni al Wurzburg hanno rappresentato una esperienza davvero fondamentale, ho giocato da titolare pur essendo ancora piuttosto giovane e ciò è stato veramente importante per la mia carriera, anche per migliorare le mie qualità».
Cosa pensi dell'arrivo di Ettore Messina?
«Non ho mai avuto l'opportunità di lavorare con lui, però ho sentito che è un grande allenatore e non aspetto altro che conoscerlo per poter cominciare».
Cosa conosci del campionato italiano?
«Ritengo di essere capitato nel miglior torneo che ci sia in Europa, anche se sarà difficile perché ci sono parecchie squadre forti. E sarà così naturalmente anche nella Eurolega. Ma la Benetton sarà pronta».
Non spende molte parole, Kreso (un nome che, dopo Cosic, per un pivot slavo è il massimo), ma a vederlo sui prati della Ghirada parla il suo fisico: due braccia lunghissime, mani - lo constateremo tra un po' - che sanno come si passa un pallone, e due leve che gli consentono una corsa piuttosto elegante, considerata l'altezza. Loncar ha tutto per sfondare, va a rimbalzo con facilità ma soprattutto possiede movimenti spalle a canestro certamente migliorabili ma già molto efficaci, vedi l'uso del piede perno. E' alla Benetton, ovvio, anche per imparare: ad esempio deve raggiungere un migliore equilibrio nelle soluzioni offensive, incrementando l'esplosività. Ma 19enni di 2.10 col suo talento in Europa ce ne sono pochi: un anno fa ai Mondiali Under 21 gli americani in finale per fermarlo commisero 7 falli in 15'. E comunque provate a chiedervi perché la Benetton ha preferito uno straniero futuribile come lui ad un comunitario già bell'e pronto come Beard...
Silvano Focarelli
Allora, Kreso, ecco arrivata la tua grande occasione.
«Sono stato a Treviso due anni fa anche se non ho mai giocato. In questo periodo in Germania ho cercato di dare il meglio di me stesso come spero di fare con la Benetton. Sono appena arrivato a Treviso, sto lavorando con il preparatore atletico Francesco Cuzzolin per raggiungere la forma migliore e per farmi trovare pronto da Messina».
Nel campionato tedesco hai vissuto momenti importanti. Chiaramente vorresti che si ripetessero...
«Certo, anche se non ne posso essere sicuro, dipenderà da me. Spero di riuscirci. Devo dire che quei due anni al Wurzburg hanno rappresentato una esperienza davvero fondamentale, ho giocato da titolare pur essendo ancora piuttosto giovane e ciò è stato veramente importante per la mia carriera, anche per migliorare le mie qualità».
Cosa pensi dell'arrivo di Ettore Messina?
«Non ho mai avuto l'opportunità di lavorare con lui, però ho sentito che è un grande allenatore e non aspetto altro che conoscerlo per poter cominciare».
Cosa conosci del campionato italiano?
«Ritengo di essere capitato nel miglior torneo che ci sia in Europa, anche se sarà difficile perché ci sono parecchie squadre forti. E sarà così naturalmente anche nella Eurolega. Ma la Benetton sarà pronta».
Non spende molte parole, Kreso (un nome che, dopo Cosic, per un pivot slavo è il massimo), ma a vederlo sui prati della Ghirada parla il suo fisico: due braccia lunghissime, mani - lo constateremo tra un po' - che sanno come si passa un pallone, e due leve che gli consentono una corsa piuttosto elegante, considerata l'altezza. Loncar ha tutto per sfondare, va a rimbalzo con facilità ma soprattutto possiede movimenti spalle a canestro certamente migliorabili ma già molto efficaci, vedi l'uso del piede perno. E' alla Benetton, ovvio, anche per imparare: ad esempio deve raggiungere un migliore equilibrio nelle soluzioni offensive, incrementando l'esplosività. Ma 19enni di 2.10 col suo talento in Europa ce ne sono pochi: un anno fa ai Mondiali Under 21 gli americani in finale per fermarlo commisero 7 falli in 15'. E comunque provate a chiedervi perché la Benetton ha preferito uno straniero futuribile come lui ad un comunitario già bell'e pronto come Beard...
Silvano Focarelli