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Scavolini, i dubbi e il fascino di una scommessa

Il parere dei tifosi sul "nuovo corso"

PESARO - “S" di scommessa, “s" di speranza. “S" di Scavolini prima di tutto, e già questo è una garanzia. Per il resto chissà, sarà il campo a dirlo. Sono già dieci i nuovi guerrieri di Marco Crespi e la gente non vede l’ora di conoscerli. Di fondo c’è un filo di preoccupazione, una comprensibile ansia per il nuovo che avanza. Intanto impazza il pour parler sotto l’ombrellone. Con i pochi elementi a disposizione si sogna di duellare con le bolognesi e di bissare i picchi di Cantù. Con cognizione di causa e la solita, incrollabile “fede" biancorossa che è il motore di tutto.
«Non mi spaventa il fatto di non lottare più per il titolo - mette subito in chiaro Pietro De Poda - Mi piace l’idea che ci siano tanti giovani, gente che ci tiene più di DeMarco... Con un gruppo verde e “ringhioso" non è detto che non si arrivi ad un 5°-6° posto. Però adesso il sentimento prevalente è l’arrabbiatura per i prezzi degli abbonamenti. Vista la squadra, avrei sottoscritto volentieri il mio, ma non esiste che si spenda tanto per così poche partite...». «Il motivo per il quale mio marito ed io sottoscriveremo ancora le nostre tessere è la conferma di Pecile - spiega Nadia Conte - ma la partenza di Booker è dolorosa. Ho digerito - a fatica - anche l’addìo a Blair, ma la perdita più grossa è stata quella di Tusek. Unita a quella di Maggioli, due sacrifici per me ingiustificabili. Maggioli è un pesarese di 2,12 che doveva essere la nostra bandiera. A mio parere ha subito eccessivamente Pillastrini. C’è curiosità nel vedere all’opera una squadra tutta nuova e Crespi mi dà fiducia. Siamo in buone mani, spero di non arrabbiarmi più...». «Mi auguro che i nuovi ci mettano il cuore - sottolinea Emma Rececconi - e ci facciano innamorare. Pazienza se non lotteremo per traguardi ambiziosi, noi tifosi staremo ugualmente vicini alla squadra. L’arrivo più eclatante è quello di McGhee, ma sono contenta della permanenza di Gigena e Beric». «Non seguo la Ncaa e la squadra è un po’ una scommessa - analizza Chiara Travaglini - Condivido la scelta di dare ancora fiducia a Beric - che deve per forza far meglio dell’anno scorso - e di riconfermare Pecile. La campagna abbonamenti però è stata un duro colpo: i prezzi sono eccessivi e credo che non si arriverà mai a riempire il Palas». «E’ tutto un mistero - sostiene Mirko Scardacchi - Di giocatori ne conosco pochi ma, leggendo quello che scrivono i giornali, sembriamo davvero forti. Prima di esprimere un giudizio preferisco aspettare le partite ufficiali. Noi - come Inferno Biancorosso - siamo sempre al nostro posto e diamo fiducia al gruppo. La dirigenza dice che lotteremo per i play-off? Spero si possa fare anche un po’ meglio... La squadra da battere è Treviso, in pole position assieme a Siena». «Dopo le perplessità dell’anno scorso e alla luce del ridimensionamento, credo che ci si sia mossi nel modo migliore possibile - commenta Carlo Maria Valazzi - Vedo positivamente l’idea di affidare le chiavi della squadra ai giovani e con così tanti americani il divertimento dovrebbe essere assicurato. La ciliegina sono le riconferme di Pecile - che deve finalmente decollare - e Beric - che non può essere quello della scorsa stagione». «Non conosco i nuovi - chiude Giovanni Simoncelli - ma non vedo di buon occhio questa “invasione" di stranieri. Avrei voluto più italiani in squadra...».
Camilla Cataldo
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