FABRIANO — Vittorio Merloni riapre i cordoni della borsa e concede il bis del contributo offerto a inizio stagione al basket fabrianese. E' dunque legato all'ex presidente della Confindustria il - fino a ieri, fantomatico - gruppo imprenditoriale locale che permetterà al Fabriano Banca Marche di guardare al presente e futuro societario senza particolari patemi. «Quanti fondi sono arivati? Diciamo — spiega sodisfattissimo il presidente Claudio Biondi — che con questo nuovo sostegno le famiglie di Antonio e Vittorio Merloni hanno superato complessivamente il milione di euro per la pallacanestro locale. Un grande sforzo, anche se personalmente attendo ancora il contributo dell'altro fratello Francesco, per completare l'opera e garantire a squadra e dirigenza una nuova stagione a questi altissimi livelli».
I tre «candidati». Passando alle vicende tecniche, per il momento sono tre gli indiziati a uscire dai dieci di domani sera (PalaIndesit, ore 20,30, arbitri Sabetta e Giansanti) nella formazione anti-Scavolini. Mclinton e La Salle Thompson, per motivi fisici, e Semprini per una scelta eventualmente tecnico-tattica. «Innanzitutto — spiega coach Lasi, in attesa del definitivo pronunciamento — dovremo valutare le condizioni di Mclinton. Nell'allenamento di mercoledì ha avvertito un nuovo risentimento al dito del piede già infortunato due settimane or sono, per cui staremo a vedere come evolverà la situazione in queste ore. La Salle? Sì, ormai si allena con noi da parecchi giorni e clinicamente ormai è a posto. E' chiaro, però, che dopo un mese di stop non ha più il ritmo partita nelle gambe…». Il «mistero», insomma, resta tale e la scelta assai delicata tra un reparto esterni più numeroso (con Semprini escluso) per «contenere» Booker e gli altri perimetrali pesaresi o piuttosto un pacchetto di centri più folto (fuori La Salle, se Mclinton sta bene) per ruotare maggiormente gli uomini sui «giganti» cucinieri, Blair e Johnson in testa. «L'idea – aggiunge il nocchiero biancazzurro – è di decidere le convocazioni di partita in partita, visto che nei prossimi nove giorni scenderemo in campo ben quattro volte. Comunque, al di là di certe scelte, ciò che veramente resta decisivo è mantenere intatto l'equilibrio raggiunto in squadra e nello spogliatoio».
«Pesaro, che forza». Intanto, Lasi è rimasto fortemente impressionato dalla Scavolini di Eurolega, ieri l'altro tornata prepotentemente in corsa per la qualificazione alla final four battendo in volata la Benetton. «Adesso è una grande Scavolini. Altro non si può dire di una squadra che nelle ultime settimane ha surclassato la Kinder in campionato e in Coppa, senza un americano, si è imposta nettamente a Bologna con la Skipper, per poi superare anche Treviso con la stessa forzata rinuncia a Johnson. Contro un rivale così attrezzato e per giunta in gran salute, possiamo giocarcela soltanto con una nostra prestazione stile Kinder. Ai ragazzi chiedero 40 minuti di assoluta intensità in marcatura, perché sotto Pesaro ora come ora è la formazione più forte del campionato e fuori ha un reparto di tiratori eccellente».
Alessandro Di Marco
I tre «candidati». Passando alle vicende tecniche, per il momento sono tre gli indiziati a uscire dai dieci di domani sera (PalaIndesit, ore 20,30, arbitri Sabetta e Giansanti) nella formazione anti-Scavolini. Mclinton e La Salle Thompson, per motivi fisici, e Semprini per una scelta eventualmente tecnico-tattica. «Innanzitutto — spiega coach Lasi, in attesa del definitivo pronunciamento — dovremo valutare le condizioni di Mclinton. Nell'allenamento di mercoledì ha avvertito un nuovo risentimento al dito del piede già infortunato due settimane or sono, per cui staremo a vedere come evolverà la situazione in queste ore. La Salle? Sì, ormai si allena con noi da parecchi giorni e clinicamente ormai è a posto. E' chiaro, però, che dopo un mese di stop non ha più il ritmo partita nelle gambe…». Il «mistero», insomma, resta tale e la scelta assai delicata tra un reparto esterni più numeroso (con Semprini escluso) per «contenere» Booker e gli altri perimetrali pesaresi o piuttosto un pacchetto di centri più folto (fuori La Salle, se Mclinton sta bene) per ruotare maggiormente gli uomini sui «giganti» cucinieri, Blair e Johnson in testa. «L'idea – aggiunge il nocchiero biancazzurro – è di decidere le convocazioni di partita in partita, visto che nei prossimi nove giorni scenderemo in campo ben quattro volte. Comunque, al di là di certe scelte, ciò che veramente resta decisivo è mantenere intatto l'equilibrio raggiunto in squadra e nello spogliatoio».
«Pesaro, che forza». Intanto, Lasi è rimasto fortemente impressionato dalla Scavolini di Eurolega, ieri l'altro tornata prepotentemente in corsa per la qualificazione alla final four battendo in volata la Benetton. «Adesso è una grande Scavolini. Altro non si può dire di una squadra che nelle ultime settimane ha surclassato la Kinder in campionato e in Coppa, senza un americano, si è imposta nettamente a Bologna con la Skipper, per poi superare anche Treviso con la stessa forzata rinuncia a Johnson. Contro un rivale così attrezzato e per giunta in gran salute, possiamo giocarcela soltanto con una nostra prestazione stile Kinder. Ai ragazzi chiedero 40 minuti di assoluta intensità in marcatura, perché sotto Pesaro ora come ora è la formazione più forte del campionato e fuori ha un reparto di tiratori eccellente».
Alessandro Di Marco
Fonte: Il Resto del Carlino