In quota, al fresco. Con tutti i crismi di quello che può essere definito un buon ritiro precampionato. Da due giorni, a Tarvisio, la Di Nola ha cominciato a lavorare in vista di una stagione agonistica che s'annuncia impegnativa ed intensa come da anni, undici per la precisione, non avveniva. Test atletici al mattino, tanta palestra al pomeriggio. Questo, finora, il piano di lavoro imposto da Andrea Mazzon che, suo malgrado, ha dovuto dare il via alla prima fase dell'attività senza tre di quelle che potrebbero rivelarsi le pedine fondamentali della sua squadra. All'appello, infatti, mancano ancora Dontae' Jones, dal quale s'attende sempre qualche segnale preciso che lasci intendere senza troppi equivoci la sua volontà; LaMarr Greer, che, dopo aver risolto i problemi burocratici legati al visto (questa l’ultima versione del suo ritardo), dovrebbe aggregarsi alla comitiva a giorni e, non ultimo, anche Leandro Palladino, dal prossimo 29 agosto impegnato con la nazionale argentina ai campionati mondiali in programma ad Indianapolis.
Tre assenze, quelle di Jones, Greer e Palladino, che non hanno tolto ottimismo e voglia di fare a Michael Andersen e Chris Clack, due dei volti nuovi di questa Di Nola. «Torno in Italia - spiega il pivot danese che in passato ha vestito anche la maglia della Virtus Bologna - dopo aver disputato alcune stagioni in Grecia, in un campionato che a livello tecnico è certo inferiore. Sicuramente dovrò superare tante difficoltà, ma sono convinto d'essere approdato in una squadra competitiva grazie anche ad un coach, Andrea Mazzon, che già conosco per averlo incontrato in passato proprio in occasione di alcune partite del torneo ellenico».
La delusione d'un campionato di LegaDue perduto in finale dopo essere stato a lungo dominato dalla "sua" Bipop, Clack l'ha smaltita col tempo e soprattutto con l'ingaggio che proprio la Di Nola, la squadra capace di beffare Reggio Emilia in volata, ha voluto offrirgli. "Dopo due anni spesi in A2 - dice l'americano - anche per me finalmente è arrivato il momento di misurarmi con la categoria superiore. Uno stimolo in più che mi permetterà di aiutare Napoli a disputare davvero un buon campionato".
E' convinto, Chris Clack, del fatto che anche un gruppo formato quasi interamente da giocatori provenienti dalla LegaDue, pure al cospetto di quintetti più esperti e competitivi come quelli che dominano e vivacizzano il campionato di serie A, possa farsi valere ed apprezzare. "Altre squadre, oltre la Di Nola, hanno pescato tanto e bene in LegaDue. L'ha fatto anche Roma prendendo Horace Jenkins da Borgomanero".
Carlo Carione
Tre assenze, quelle di Jones, Greer e Palladino, che non hanno tolto ottimismo e voglia di fare a Michael Andersen e Chris Clack, due dei volti nuovi di questa Di Nola. «Torno in Italia - spiega il pivot danese che in passato ha vestito anche la maglia della Virtus Bologna - dopo aver disputato alcune stagioni in Grecia, in un campionato che a livello tecnico è certo inferiore. Sicuramente dovrò superare tante difficoltà, ma sono convinto d'essere approdato in una squadra competitiva grazie anche ad un coach, Andrea Mazzon, che già conosco per averlo incontrato in passato proprio in occasione di alcune partite del torneo ellenico».
La delusione d'un campionato di LegaDue perduto in finale dopo essere stato a lungo dominato dalla "sua" Bipop, Clack l'ha smaltita col tempo e soprattutto con l'ingaggio che proprio la Di Nola, la squadra capace di beffare Reggio Emilia in volata, ha voluto offrirgli. "Dopo due anni spesi in A2 - dice l'americano - anche per me finalmente è arrivato il momento di misurarmi con la categoria superiore. Uno stimolo in più che mi permetterà di aiutare Napoli a disputare davvero un buon campionato".
E' convinto, Chris Clack, del fatto che anche un gruppo formato quasi interamente da giocatori provenienti dalla LegaDue, pure al cospetto di quintetti più esperti e competitivi come quelli che dominano e vivacizzano il campionato di serie A, possa farsi valere ed apprezzare. "Altre squadre, oltre la Di Nola, hanno pescato tanto e bene in LegaDue. L'ha fatto anche Roma prendendo Horace Jenkins da Borgomanero".
Carlo Carione
