LIVORNO. 191 centimetri, nero, mano bollente dal perimetro, ma capace anche di portare palla e gestire la manovra. Ecco l'identikit di Keith Mc Leod, la guardia che la Mabo ha opzionato per coprire l'anello mancante nel roster amaranto. A meno di intoppi dell'ultimo momento il giocatore sbarcherà in Italia questo pomeriggio, qualche ora dopo Miscia Mutavdzic, atteso in mattinata a Pisa. I due potrebbero assaggiare il parquet livornese già nell'allenamento delle 17.30 in via Pera. Slitta ancora invece l'arrivo di Rodney Elliott, alle prese con problemi familiari dopo la recente separazione dalla moglie. Il black di Baltimora arriverà probabilmente la prossima settimana.
I numeri di Mc Leod... Nato 23 anni fa a Canton, nell'Ohio, Mc Leod è uscito dalla Bowling Green University, con la quale ha scritto cifre da record. Quest'anno ha messo a segno un high stagionale contro Buffalo University, mettendo dentro qualcosa come 42 punti, ma per dieci volte ha superato quota 30. Un realizzatore sopraffino, che ha terminato il college con 1895 punti segnati, diventando il tredicesimo bomber di sempre della sua università. Nell'ultimo anno con 775 punti (22.9 di media) è stato il settimo realizzatore della nazione e il decimo di ogni epoca della sua Conference (Mac). Appena uscito dal college è stato selezionato dai St Joseph Express, militanti nella Usbl, con cui ha disputato una partita, per poi partecipare alla Summer League di Salt Lake City con i Portland Trail Blazers, in cui giocava tra gli altri anche Maurice Carter. Luca Banchi lo ha visionato proprio al Rocky Mountain Revue e ha segnato il suo nome sul taccuino amaranto.
... e il futuro. Rimarrà a Livorno? La risposta per adesso rimane in sospeso. Perchè la prima scelta della Mabo resta Miles Simon. Piace alla società, strapiace ai tifosi, e rappresenta l'oggetto del desiderio anche per Luca Banchi, che non lo ha mai allenato ma che lo ha visto quando giocava a Livorno e se ne è innamorato. «Credo che il suo ritorno sia stimolante per tutti - dice il coach - Avevamo cercato di riportarlo con noi già ad aprile. Credo che rivederlo in amaranto sia un tributo doveroso ad uno dei giocatori simbolo che hanno riportato questa città in A1. Veti su di lui da parte mia? Assolutamente no. Le sue caratteristiche di uomo che non ha solo tanti punti nelle mani ma che ha la personalità giusta per prendersi le responsabilità nei momenti che contano, sono quelle che io voglio». E allora, Mc Leod? É chiaro che mentre Simon tentenna in attesa del responso che avrà dal minicamp dei Sonics, la società non può stare a perdere tempo. «Mc Leod l'ho visto alla Summer League e mi ha fatto una impressione molto positiva. É una guardia brava a far canestro, ma con un trattamento di palla che gli permette anche di giocare da play. In questo momento in cui Giachetti è fermo ai box e Parente sta rientrando da sei mesi di stop, Mc Leod arriva per dare competitività agli allenamenti, alle amichevoli e per mostrarci come può giocare in Italia e cosa può dare a questa squadra. L'anno scorso Conley è arrivato con la stessa formula ed è rimasto, affermandosi come una delle sorprese del campionato. Nulla può escludere che Mc Leod non faccia lo stesso». L'uomo di Canton insomma è alla prova. Ma se Livorno lo ha chiamato è segno che ci ha visto dentro. Qua sono arrivati in pullman gente come Calabria, Tyrone Grant, Conley, Elliott, Brad Miller e lo stesso Simon, che poi sono ripartiti sul Concorde della notorietà. Sarà così anche per Mc Leod?
Giulio Corsi
I numeri di Mc Leod... Nato 23 anni fa a Canton, nell'Ohio, Mc Leod è uscito dalla Bowling Green University, con la quale ha scritto cifre da record. Quest'anno ha messo a segno un high stagionale contro Buffalo University, mettendo dentro qualcosa come 42 punti, ma per dieci volte ha superato quota 30. Un realizzatore sopraffino, che ha terminato il college con 1895 punti segnati, diventando il tredicesimo bomber di sempre della sua università. Nell'ultimo anno con 775 punti (22.9 di media) è stato il settimo realizzatore della nazione e il decimo di ogni epoca della sua Conference (Mac). Appena uscito dal college è stato selezionato dai St Joseph Express, militanti nella Usbl, con cui ha disputato una partita, per poi partecipare alla Summer League di Salt Lake City con i Portland Trail Blazers, in cui giocava tra gli altri anche Maurice Carter. Luca Banchi lo ha visionato proprio al Rocky Mountain Revue e ha segnato il suo nome sul taccuino amaranto.
... e il futuro. Rimarrà a Livorno? La risposta per adesso rimane in sospeso. Perchè la prima scelta della Mabo resta Miles Simon. Piace alla società, strapiace ai tifosi, e rappresenta l'oggetto del desiderio anche per Luca Banchi, che non lo ha mai allenato ma che lo ha visto quando giocava a Livorno e se ne è innamorato. «Credo che il suo ritorno sia stimolante per tutti - dice il coach - Avevamo cercato di riportarlo con noi già ad aprile. Credo che rivederlo in amaranto sia un tributo doveroso ad uno dei giocatori simbolo che hanno riportato questa città in A1. Veti su di lui da parte mia? Assolutamente no. Le sue caratteristiche di uomo che non ha solo tanti punti nelle mani ma che ha la personalità giusta per prendersi le responsabilità nei momenti che contano, sono quelle che io voglio». E allora, Mc Leod? É chiaro che mentre Simon tentenna in attesa del responso che avrà dal minicamp dei Sonics, la società non può stare a perdere tempo. «Mc Leod l'ho visto alla Summer League e mi ha fatto una impressione molto positiva. É una guardia brava a far canestro, ma con un trattamento di palla che gli permette anche di giocare da play. In questo momento in cui Giachetti è fermo ai box e Parente sta rientrando da sei mesi di stop, Mc Leod arriva per dare competitività agli allenamenti, alle amichevoli e per mostrarci come può giocare in Italia e cosa può dare a questa squadra. L'anno scorso Conley è arrivato con la stessa formula ed è rimasto, affermandosi come una delle sorprese del campionato. Nulla può escludere che Mc Leod non faccia lo stesso». L'uomo di Canton insomma è alla prova. Ma se Livorno lo ha chiamato è segno che ci ha visto dentro. Qua sono arrivati in pullman gente come Calabria, Tyrone Grant, Conley, Elliott, Brad Miller e lo stesso Simon, che poi sono ripartiti sul Concorde della notorietà. Sarà così anche per Mc Leod?
Giulio Corsi