Udine - La Snaidero è a un punto cruciale della sua stagione. Il mosaico arancione ha due tasselli da collocare: un'ala forte e un play. Non due pedine qualsiasi, ma buona parte della spina dorsale di una squadra. Il mercato a cui attingere è una palude piena di sabbie mobili. Non basta mettere sul piatto tanti soldi per acquistare buoni giocatori, occorrono anche altre attrattive. Spesso si gioca sul filo della simpatia, delle relazioni (non sempre limpide). Insomma di questi tempi cercare un'ala-pivot nel mercato extracomunitario e un play in quello comunitario è impresa quasi disperata.
La Snaidero aveva elaborato una strategia. Puntare su Sasha Vujacic da affiancare a un forte play comunitario che ne accompagnasse la crescita e sopperisse ai suoi attuali limiti; confermare Alibegovic (come extracomunitario) per dare spazio a Zacchetti, oltre che fornire carisma e esperienza a tutto il gruppo. Il mercato, che molti considerano il vero giudice di tutto, ha bocciato questa strategia. Pepe Sanchez fa le bizze, il tira e molla con la Snaidero probabilmente serve solo ad alzare l'ingaggio altrove. Sciarra ha firmato per il Racing di Parigi, anche se l'accordo non è perfezionato e quindi, in teoria, c'è ancora uno spiraglio. Stesso discorso per il greco Harissis, vicinissimo a una squadra greca (e magari oggi firma).
Senza uno di questi tre la strategia arancione rischiava di spadellare. E siccome il tempo non è molto (anzi) la società ha dovuto cambiare orientamento. Anche perchè l'iniziativa dell'avvocato Luca Ferrari, per conto di un gruppo di società di A2, di ricorrere contro le limitazioni degli extracomunitari è solo a livello di ipotesi.
Rinunciando a Alibegovic la Snaidero libera un posto di extra comunitario per un giocatore che possa veramente incidere, senza caricare di eccessive responsabilità Zacchetti. Anche perchè in questo quadro c'è già un giovane, Vujacic, che dovrà assumersele in regia. Puntare tutto su due talenti ancora da sbocciare completamente sarebbe stato forse troppo rischioso.
Il primo nodo, dunque, è l'ala forte. Il nome più accreditato è Alexander, statunitense, in forza all'Hapoel di Gerusalemme. La Snaidero lo conosce bene per averlo affrontato in coppa Saporta. Alto 2,06, molto atletico, tiro micidiale anche da tre, forte nell'uno contro uno, buon difensore, ha il suo maggior difetto nelle pause che si concede nel corso di una partita. Un "vizio" che sarebbe ideale per lanciare la concorrenza di Zacchetti. Non costa troppo, e la drammatica situazione che si sta vivendo in Israele e in particolare a Gerusalemme potrebbe spingere l'ala ad accettare le offerte di Udine. Ci sono altre opzioni praticabili, anche se al momento, meno suggestive. Più complicato, invece sciogliere il nodo del play comunitario. Giancarlo Sarti aspetta con comprensibile ansia che si sblocchi la situazione dei tre nomi noti.
Le speranze sembrano ridotte, ma forse non è un male. Sarti ha nel taccuino altri nomi che tiene segreti, un paio di giocatori che senza essere fenomeni acclarati possono tenere bene il ruolo e soprattutto consentire a Vujacic di esprimersi e crescere.
Il Ferragosto, per la Snaidero, è tutt'altro che festa e vacanza.
AMICHEVOLI -Ancora tutto da ridefinire il calendario delle amichevoli precampionato, a parte i tornei già organizzati, infatti, sono saltati i test con la Benetton e la Di Nola Napoli.
Udo Drubich
La Snaidero aveva elaborato una strategia. Puntare su Sasha Vujacic da affiancare a un forte play comunitario che ne accompagnasse la crescita e sopperisse ai suoi attuali limiti; confermare Alibegovic (come extracomunitario) per dare spazio a Zacchetti, oltre che fornire carisma e esperienza a tutto il gruppo. Il mercato, che molti considerano il vero giudice di tutto, ha bocciato questa strategia. Pepe Sanchez fa le bizze, il tira e molla con la Snaidero probabilmente serve solo ad alzare l'ingaggio altrove. Sciarra ha firmato per il Racing di Parigi, anche se l'accordo non è perfezionato e quindi, in teoria, c'è ancora uno spiraglio. Stesso discorso per il greco Harissis, vicinissimo a una squadra greca (e magari oggi firma).
Senza uno di questi tre la strategia arancione rischiava di spadellare. E siccome il tempo non è molto (anzi) la società ha dovuto cambiare orientamento. Anche perchè l'iniziativa dell'avvocato Luca Ferrari, per conto di un gruppo di società di A2, di ricorrere contro le limitazioni degli extracomunitari è solo a livello di ipotesi.
Rinunciando a Alibegovic la Snaidero libera un posto di extra comunitario per un giocatore che possa veramente incidere, senza caricare di eccessive responsabilità Zacchetti. Anche perchè in questo quadro c'è già un giovane, Vujacic, che dovrà assumersele in regia. Puntare tutto su due talenti ancora da sbocciare completamente sarebbe stato forse troppo rischioso.
Il primo nodo, dunque, è l'ala forte. Il nome più accreditato è Alexander, statunitense, in forza all'Hapoel di Gerusalemme. La Snaidero lo conosce bene per averlo affrontato in coppa Saporta. Alto 2,06, molto atletico, tiro micidiale anche da tre, forte nell'uno contro uno, buon difensore, ha il suo maggior difetto nelle pause che si concede nel corso di una partita. Un "vizio" che sarebbe ideale per lanciare la concorrenza di Zacchetti. Non costa troppo, e la drammatica situazione che si sta vivendo in Israele e in particolare a Gerusalemme potrebbe spingere l'ala ad accettare le offerte di Udine. Ci sono altre opzioni praticabili, anche se al momento, meno suggestive. Più complicato, invece sciogliere il nodo del play comunitario. Giancarlo Sarti aspetta con comprensibile ansia che si sblocchi la situazione dei tre nomi noti.
Le speranze sembrano ridotte, ma forse non è un male. Sarti ha nel taccuino altri nomi che tiene segreti, un paio di giocatori che senza essere fenomeni acclarati possono tenere bene il ruolo e soprattutto consentire a Vujacic di esprimersi e crescere.
Il Ferragosto, per la Snaidero, è tutt'altro che festa e vacanza.
AMICHEVOLI -Ancora tutto da ridefinire il calendario delle amichevoli precampionato, a parte i tornei già organizzati, infatti, sono saltati i test con la Benetton e la Di Nola Napoli.
Udo Drubich
Fonte: Il Gazzettino