PESARO — A guardare le statistiche, Blair non era poi così malvagio nemmeno prima dell'infortunio che l'ha restituito alla Scavolini preda di un'energia diversa, quasi straripante. In Eurolega, nelle nove partite disputate prima di farsi male, il buon Joseph viaggiava a medie interessanti, 16,2 punti (con un top di 30 punti segnati all'Ural Great) e 12 rimbalzi, leader della speciale classifica dei signori degli anelli. Gli è bastato tornare in campo nella seconda fase ed è tornato il re dei rimbalzi nella Top 16 (secondo una curiosa statistica dell'Uleb prende 0,4 rimbalzi al minuto) nonostante abbia giocato una gara in meno, la prima a Treviso, quando Pilla scelse DeMarco. Adesso Blair snocciola 13,6 punti e 13,6 rimbalzi, manco fosse una fotocopiatrice (in dettaglio 14 punti e 9 rimbalzi col Barcellona, 15 punti e 17 rimbalzi con la Skipper, infine 12 punti e 15 rimbalzi con la Benetton). Il totale delle 12 gare disputate in questa competizione chiama 15,5 punti e 12,4 rimbalzi: abbastanza per essere soddisfatti di averlo richiamato. Certo, non è un mostro di tecnica ma quando gioca con questa reattività è un centro efficace, quello che ricordavamo nella sua prima apparizione pesarese.
«Voi dite che ora gioco meglio e se lo afferma chi mi guarda giocare dall'esterno devo accettare questo giudizio — dice il pivot — però a me sembrava di fare bene anche prima. Diciamo che adesso mi arriva qualche pallone in più e in Eurolega, senza DeMarco e Beric, c'è bisogno anche di una presenza offensiva più sostanziosa. Sono anche curioso di vedere come andremo nei playoff quando io e Johnson potremo di nuovo giocare insieme e la squadra al completo può giocarsi delle carte interessanti specie adesso che si è convinta di poter davvero battere tutti».
Un altro giocatore, Blair, che ha tutte le motivazioni del mondo per mettersi in vetrina: il contratto siglato con la Scavolini scade a giugno, in testa forse ancora qualche «grillo» Nba ma anche la possibilità di rilanciare la sua carriera in Europa dopo la brutta esperienza nel Paok Salonicco finita troppo in fretta per collezionare cifre significative. E' stata ancora una volta la maglia biancorossa a rivitalizzarlo, non dimenticando che due anni fa i giornalisti italiani lo premiarono come miglior straniero della serie A1: chi lo ha definito un clown quando le cose non andavano, forse deve rivedere il suo giudizio.
«Voi dite che ora gioco meglio e se lo afferma chi mi guarda giocare dall'esterno devo accettare questo giudizio — dice il pivot — però a me sembrava di fare bene anche prima. Diciamo che adesso mi arriva qualche pallone in più e in Eurolega, senza DeMarco e Beric, c'è bisogno anche di una presenza offensiva più sostanziosa. Sono anche curioso di vedere come andremo nei playoff quando io e Johnson potremo di nuovo giocare insieme e la squadra al completo può giocarsi delle carte interessanti specie adesso che si è convinta di poter davvero battere tutti».
Un altro giocatore, Blair, che ha tutte le motivazioni del mondo per mettersi in vetrina: il contratto siglato con la Scavolini scade a giugno, in testa forse ancora qualche «grillo» Nba ma anche la possibilità di rilanciare la sua carriera in Europa dopo la brutta esperienza nel Paok Salonicco finita troppo in fretta per collezionare cifre significative. E' stata ancora una volta la maglia biancorossa a rivitalizzarlo, non dimenticando che due anni fa i giornalisti italiani lo premiarono come miglior straniero della serie A1: chi lo ha definito un clown quando le cose non andavano, forse deve rivedere il suo giudizio.