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Skipper, occhio a super Bullock

Dopo due settimane finalmente il ginocchio ha smesso di tormentarlo.
Così Zoran Savic, a fine allenamento, può sfoggiare il sorriso dei giorni migliori, anche se la situazione degli infortunati, in casa Skipper, è tutt'altro che rosea. Basile (che sarebbe stato lo stopper migliore per Bullock) è ancora fermo per la distorsione alla caviglia rimediata a Treviso, Kovacic continua ad avere problemi con la schiena.
Ma oggi (palla a due al PalaDozza alle 18,15 con l'Adecco Milano) la Fortitudo giocherà la terza partita in sei giorni. «Così non va — commenta proprio Savic —. Il campionato a 20 squadre ti mette in queste condizioni di affanno. Mi era già capitato, in carriera, durante l'esperienza con il Real Madrid. Penso che un torneo con 16 club sia più che sufficiente».
Il calendario, poi, sembra essersi divertito a prendersi gioco della Skipper che dopo questo tour de force avrà, in rapida successione, due sfide delicate. Prima la Scavolini, mercoledì al PalaDozza in Eurolega, e poi la Kinder, domenica, a Casalecchio.
La squadra al completo – mancava solo Kovacic – ha provato a rilassarsi all'hotel Calzavecchio, in compagnia del club 'Quelli che… la Fortitudo'.
I tesserati di questo club hanno fatto le cose in grande, pensando alla cena, certo, ma anche a movimentare la serata. Così a un certo punto è spuntato un gigantesco uovo Kinder dal quale è uscito un ragazzo travestito da coniglio, inseguito da un altro giovane, che aveva le sembianze inequivocabili, dell'Aquila biancoblù.
Ecco, parlando di rapaci, 'La favola della piccola grande Aquila' che si chiude con l'elogio di Savic: «A te, grande capo Zoran, l'onore di dissotterrare la nostra ascia di guerra». In vista del derby, ovviamente e per lanciare in modo goliardico e graffiante la settimana che introduce al derby della Città dei Canestri, 'Quelli che…' ripropongono un filmato con gli ultimi minuti della precedente stracittadina. E Fabrizio Pungetti, addetto stampa della società nonché telecronista, si presta per un piccolo ma significativo ritocco. Quale? Beh, in pratica Pungetti doppia (se stesso) e gli ultimi due minuti di gioco. «In questo momento – le parole di Pungetti – Messina ha chiamato un time out per spiegare ai suoi ragazzi come raggiungere la vittoria. O nella peggiore delle ipotesi un ottimo pareggio». Il primo pareggio nella storia del derby.
Alessandro Gallo
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