Di solito, il primo giorno di scuola, è vissuto dagli allievi con tanta attesa e trepidazione. Questo tipo di sentimenti non può certo riscontrarsi in personaggi navigati e protagonisti di mille battaglie come Ricky Pittis, Marcelo Nicola o Tyus Edney. Vedere, però, tanto per fare qualche esempio, giovani, seppur promettentissimi, come Loncar, Markoishvili, Lorant e Nemeth, inserirsi subito, già dai primi allenamenti, nel tessuto connettivo biancoverde con tanta naturalezza, fa ben sperare per il prosieguo della stagione. Qui, alla Ghirada, tutto fluisce con una spontaneità talmente incredibile che, ai circa duecento tifosi trevigiani (non male per essere il 16 di agosto e se li confrontiamo ai dieci del raduno della Kinder...), trasferitisi di prima mattina all'interno della fornace della palestra, sembra assolutamente normale che un pezzo sostanzioso di Virtus si sia trasferito di punto in bianco a Treviso. Pasquali, che ha resistito alle sirene di Reggio Emilia, e Cuzzolin, bravo a farsi già voler bene dai nuovi, c'erano già l'anno scorso, ma alzi la mano chi avrebbe scommesso un euro, subito dopo la garatre del Paladozza, di veder Messina e il suo fido Molin assistere, da bordo campo, agli stretching di Marconato e soci? Al di là delle sensazioni, le premesse per ripetere l'ultima stagione ci sono tutte. Nonostante gli addii di Bell, Nachbar, Skita e Chikalkin, l'organico, affidato al coach più vincente d'Europa, sembra competitivo per riscrivere altre pagine importanti di storia biancoverde. Staremo a vedere...
(Davide Vatrella)
(Davide Vatrella)