L'impatto trevigiano di Trajan Shaka Langdon è stato molto soft, nel senso che uno che nella Nba è stato qualcuno non ha pensato minimamente di vestire i panni del primattore. Modesto al limite della timidezza. E ne avrebbe di cose da raccontare, come il significato dei suoi due strani nomi.
«Trajan sta per Traiano, l'imperatore romano, Shaka è quello di un capotribù zulu. Me li ha dati mio padre, che fa l'antropologo e che ha dimostrato effettivamente molta fantasia... Poi vorrei precisare che sono dell'Alaska e che la mia città natale è Anchorage, anche se sono cresciuto a Palo Alto». Sarà per questo che lo chiamano «the Alaskan assassin». Langdon è un mulatto (solo la madre è di colore), laureato in matematica, è stato il miglior tiratore da 3 della storia di Duke con 342 centri (42.6 la media degli anni del college, 14.5 punti nei 4 anni, mai sotto la doppia cifra), nono realizzatore con 1974 punti, vincitore di numerosi «contest» del tiro da tre punti, più volte in maglia della nazionale Usa, juniores e senior. Nell'ultima stagione, a Cleveland, in 44 gare ha viaggiato a 4,8 punti a gara uscendo dalla panchina per circa 15 minuti, 91 ai tiri liberi, 39,6 da tre, 1,3 recuperi ed assist, con un massimo di 24 punti.
Che tipo di giocatore sei, Trajan? «Soprattutto un tiratore, un realizzatore. Sto prendendo confidenza con la mia nuova squadra, gara dopo gara dovrò prendere confidenza e cercare di giocare con la massima intensità. Sono molto eccitato dall'idea di giocare per una squadra che mi ha cercato e voluto: la situazione di mercato negli Usa non mi dava molto spazio, nei Cavs c'era un po' d'incertezza, così ho accettato al volo la Benetton, uno dei migliori club europei. E l'obiettivo è di vincere tutto, naturalmente».
si.fo.
«Trajan sta per Traiano, l'imperatore romano, Shaka è quello di un capotribù zulu. Me li ha dati mio padre, che fa l'antropologo e che ha dimostrato effettivamente molta fantasia... Poi vorrei precisare che sono dell'Alaska e che la mia città natale è Anchorage, anche se sono cresciuto a Palo Alto». Sarà per questo che lo chiamano «the Alaskan assassin». Langdon è un mulatto (solo la madre è di colore), laureato in matematica, è stato il miglior tiratore da 3 della storia di Duke con 342 centri (42.6 la media degli anni del college, 14.5 punti nei 4 anni, mai sotto la doppia cifra), nono realizzatore con 1974 punti, vincitore di numerosi «contest» del tiro da tre punti, più volte in maglia della nazionale Usa, juniores e senior. Nell'ultima stagione, a Cleveland, in 44 gare ha viaggiato a 4,8 punti a gara uscendo dalla panchina per circa 15 minuti, 91 ai tiri liberi, 39,6 da tre, 1,3 recuperi ed assist, con un massimo di 24 punti.
Che tipo di giocatore sei, Trajan? «Soprattutto un tiratore, un realizzatore. Sto prendendo confidenza con la mia nuova squadra, gara dopo gara dovrò prendere confidenza e cercare di giocare con la massima intensità. Sono molto eccitato dall'idea di giocare per una squadra che mi ha cercato e voluto: la situazione di mercato negli Usa non mi dava molto spazio, nei Cavs c'era un po' d'incertezza, così ho accettato al volo la Benetton, uno dei migliori club europei. E l'obiettivo è di vincere tutto, naturalmente».
si.fo.
