Davide Cantarello è il nuovo capitano di lungo corso della Snaidero. È l’unico superstite della squadra arancione di prima generazione. Della seconda sono rimasti Mian e Li Vecchi. La terza è stata azzerata con Esposito, Gentile e Scott in lista d’attesa per andare in altri lidi.
Davide, che provi a ereditare i gradi da Alibegovic?
«Ho appreso la notizia di Teo l’altra sera da Internet. Stamattina (ieri per chi legge, ndr) il coach ce ne ha parlato. È stata una scelta sofferta, ma non c’erano altre soluzioni visto che da un play comunitario ci potremmo spostare su uno Usa».
Farte ti ha pure detto che sarai il nuovo capitano?
«Sì, e spero che la società riesca a fare una squadra più competitiva. Teo è stato sacrificato per questo. L’obiettivo è difficile perché ogni due giorni cambiano le regole per la campagna acquisti. Oltre tutto, noi siamo penalizzati dal fatto che in Uleb cup si posso schierare solo due giocatori extracomunitari».
È la prima volta fai il capitano di una squadra?
«Sì, salvo qualche torneo estivo a Milano in attesa del titolare. Non mi cambia la vita. Dovrò solo parlare un po’ di più con i giornalisti».
Ad Alibegovic che hai da dire in questo momento?
«Non gli ho parlato, lo chiamerò. È stata una decisione spiacevole per tutti, anche per la società, presa per migliorare la squadra».
Il tuo quarto anno a Udine?
«Spero che confermeremo le ultime tre, buone stagioni chiuse con una promozione e sempre nei play-off. È difficile, ma il gruppo ha voglia di fare».
In verità mancano Thompson, il play e il 4.
«Sì, ma siamo fiduciosi. Ci sono anche giovani di valore in grado di dare una mano. La nostra società non è l’unica un po’ in crisi nel fare il mercato, altre squadre sono ancora all’inizio».
Fiducia dimostrano gli abbonati, saliti a 182; domani la ripresa della prima fase di campagna, fino al 29 agosto.
Oggi, ferragosto mezzo lavorativo per la squadra. Ieri, test sulla forza il mattino, sbrigati dal preparatore Sepulcri con il preparatore della nazionale italiana di sci da discesa, il tarvisiano Bruno Anzile. Nel pomeriggio, menisco pizzicato per Cuic.
Davide, che provi a ereditare i gradi da Alibegovic?
«Ho appreso la notizia di Teo l’altra sera da Internet. Stamattina (ieri per chi legge, ndr) il coach ce ne ha parlato. È stata una scelta sofferta, ma non c’erano altre soluzioni visto che da un play comunitario ci potremmo spostare su uno Usa».
Farte ti ha pure detto che sarai il nuovo capitano?
«Sì, e spero che la società riesca a fare una squadra più competitiva. Teo è stato sacrificato per questo. L’obiettivo è difficile perché ogni due giorni cambiano le regole per la campagna acquisti. Oltre tutto, noi siamo penalizzati dal fatto che in Uleb cup si posso schierare solo due giocatori extracomunitari».
È la prima volta fai il capitano di una squadra?
«Sì, salvo qualche torneo estivo a Milano in attesa del titolare. Non mi cambia la vita. Dovrò solo parlare un po’ di più con i giornalisti».
Ad Alibegovic che hai da dire in questo momento?
«Non gli ho parlato, lo chiamerò. È stata una decisione spiacevole per tutti, anche per la società, presa per migliorare la squadra».
Il tuo quarto anno a Udine?
«Spero che confermeremo le ultime tre, buone stagioni chiuse con una promozione e sempre nei play-off. È difficile, ma il gruppo ha voglia di fare».
In verità mancano Thompson, il play e il 4.
«Sì, ma siamo fiduciosi. Ci sono anche giovani di valore in grado di dare una mano. La nostra società non è l’unica un po’ in crisi nel fare il mercato, altre squadre sono ancora all’inizio».
Fiducia dimostrano gli abbonati, saliti a 182; domani la ripresa della prima fase di campagna, fino al 29 agosto.
Oggi, ferragosto mezzo lavorativo per la squadra. Ieri, test sulla forza il mattino, sbrigati dal preparatore Sepulcri con il preparatore della nazionale italiana di sci da discesa, il tarvisiano Bruno Anzile. Nel pomeriggio, menisco pizzicato per Cuic.