TREVISO - Il Benetton campione d'Italia rilancia "nel segno della continuità con l'esperienza positiva della scorsa stagione, tenendo un occhio sui risultati immediati e un altro su un futuro più lontano": nelle parole del g.m. Maurizio Gherardini (elegantemente assente al raduno anche perché è logico che i riflettori vadano sul nuovo coach Ettore Messina e sul nuovo americano Trajan Langdon) si riassume così la "vernice" dei tricolori. Tifosi entusiasti, giocatori subito motivati, allenatore misurato nei proclami, ma non scontato, secondo il suo stile."Sono tempi difficili per tutto lo sport e tempi di "stanca" per il basket - ha detto Messina -: questa "stanca" qui a Treviso non si avverte, perché chi lavora qui dentro sa di far parte di una macchina che funziona e funzionerà ancora: questo è molto importante".
Tre i nuovi nei 10 "titolari": la guardia Langdon (ex Duke e per 3 anni a Cleveland in Nba, con minutaggi oltre i 15' di media negli ultimi due), il centro croato dell'83 Kresimir Loncar e il play-guardia ungherese del '79 Istvan Nemeth. In più la 16enne guardia georgiana Manuchar Markoishvili, che sarà l'11°. In ritiro (a Brunico da sabato) Messina studierà anche altri prospetti dell'orbita Benetton, come il centro tedesco Fehse ('83) e un altro ungherese, l'ala Lorath ('85). Molte attenzioni per Langdon, che in guardia dovrà far dimenticare Chikalkin e Bell. Per i tifosi amanti dei particolari "cult", il californiano cresciuto in Alaska ha spiegato l'origine del suo nome di battesimo (Trajan Shaka): lo ha scelto il padre, antropologo, con interessi che spaziano evidentemente dall'impero romano alle società tribali.
Sergio Ghisleni
Tre i nuovi nei 10 "titolari": la guardia Langdon (ex Duke e per 3 anni a Cleveland in Nba, con minutaggi oltre i 15' di media negli ultimi due), il centro croato dell'83 Kresimir Loncar e il play-guardia ungherese del '79 Istvan Nemeth. In più la 16enne guardia georgiana Manuchar Markoishvili, che sarà l'11°. In ritiro (a Brunico da sabato) Messina studierà anche altri prospetti dell'orbita Benetton, come il centro tedesco Fehse ('83) e un altro ungherese, l'ala Lorath ('85). Molte attenzioni per Langdon, che in guardia dovrà far dimenticare Chikalkin e Bell. Per i tifosi amanti dei particolari "cult", il californiano cresciuto in Alaska ha spiegato l'origine del suo nome di battesimo (Trajan Shaka): lo ha scelto il padre, antropologo, con interessi che spaziano evidentemente dall'impero romano alle società tribali.
Sergio Ghisleni