Il capitano della prima Eurolega — ricordate? Barcellona, aprile 1998, c'erano anche Danilovic e Savic, Sconochini e Crippa, Nesterovic e Morandotti, Rigaudeau e Abbio — non torna.
Non torna in quella Virtus che è stata casa sua dall'inizio degli anni Ottanta (debuttò in prima squadra in una sfortunata finale scudetto contro Cantù, nel 1981, in una Sinudyne priva degli infortunati Mc Millian e Marquinho) nonostante la proposta gli abbia fatto piacere.
Quel capitano è Augusto Binelli, uomo record in bianconero per numero di presenze e di trofei vinti.
Gus lasciò la Virtus nell'estate del 2000, dopo tante battaglie, per tornare a casa sua (nel senso di domicilio) e dare una mano, in A2, al neo promosso Progresso Castel Maggiore. Poi, l'anno scorso, la chiamata di Montegranaro dove avrebbe ritrovato un ex compagno di squadra, Gianluca Trisciani come dirigente, e un ex tecnico delle giovanili divenuto grande, Stefano Michelini.
Montegranaro non ce l'ha fatta a salvarsi e Augusto, classe 1964 ma tanta voglia ancora di giocare, ha cominciato a guardarsi attorno.
Fino a quando è arrivata una chiamata dalla Virtus, dalla sua Virtus, dove avrebbe dovuto ricoprire il ruolo di quinto-sesto lungo, per fare da chioccia a Barlera e Andersen, con i quali ha già condiviso partite e allenamenti.
Augusto ci ha pensato, ma alla fine ha deciso di continuare in maniera diversa. «L'idea mi è piaciuta — commenta Binelli —, ma si è scontrata con la mia voglia di giocare. Di avere qualche minuto di più».
E all'Arcoveggio di minuti ne avrebbe avuti tanti, ma difficilmente, almeno nei primi tempi, avrebbe potuto conquistarseli anche al PalaMalaguti, oppure in trasferta. Così, seppur a malincuore, Augusto ha detto grazie, ma ha continuato a guardarsi attorno. E già oggi, o forse domani, potrebbe firmare un nuovo contratto per continuare a fare quello che gli piace, giocare.
Non potrà rimpolpare le sue cifre in bianconero — capolista assoluto in termini di partite giocate e di trofei vinti, ma anche tante altre specialità... —, Binelli, ma continuerà a seguire con affetto i suoi ex compagni e quel club che, per vent'anni, è stato suo. Anche perché Augusto, toscano di nascita, è ormai bolognese d'adozione. I suoi tre figli sono nati qua e Augusto e Silvia si sono sistemati da tempo a Castel Maggiore.
Alessandro Gallo
Non torna in quella Virtus che è stata casa sua dall'inizio degli anni Ottanta (debuttò in prima squadra in una sfortunata finale scudetto contro Cantù, nel 1981, in una Sinudyne priva degli infortunati Mc Millian e Marquinho) nonostante la proposta gli abbia fatto piacere.
Quel capitano è Augusto Binelli, uomo record in bianconero per numero di presenze e di trofei vinti.
Gus lasciò la Virtus nell'estate del 2000, dopo tante battaglie, per tornare a casa sua (nel senso di domicilio) e dare una mano, in A2, al neo promosso Progresso Castel Maggiore. Poi, l'anno scorso, la chiamata di Montegranaro dove avrebbe ritrovato un ex compagno di squadra, Gianluca Trisciani come dirigente, e un ex tecnico delle giovanili divenuto grande, Stefano Michelini.
Montegranaro non ce l'ha fatta a salvarsi e Augusto, classe 1964 ma tanta voglia ancora di giocare, ha cominciato a guardarsi attorno.
Fino a quando è arrivata una chiamata dalla Virtus, dalla sua Virtus, dove avrebbe dovuto ricoprire il ruolo di quinto-sesto lungo, per fare da chioccia a Barlera e Andersen, con i quali ha già condiviso partite e allenamenti.
Augusto ci ha pensato, ma alla fine ha deciso di continuare in maniera diversa. «L'idea mi è piaciuta — commenta Binelli —, ma si è scontrata con la mia voglia di giocare. Di avere qualche minuto di più».
E all'Arcoveggio di minuti ne avrebbe avuti tanti, ma difficilmente, almeno nei primi tempi, avrebbe potuto conquistarseli anche al PalaMalaguti, oppure in trasferta. Così, seppur a malincuore, Augusto ha detto grazie, ma ha continuato a guardarsi attorno. E già oggi, o forse domani, potrebbe firmare un nuovo contratto per continuare a fare quello che gli piace, giocare.
Non potrà rimpolpare le sue cifre in bianconero — capolista assoluto in termini di partite giocate e di trofei vinti, ma anche tante altre specialità... —, Binelli, ma continuerà a seguire con affetto i suoi ex compagni e quel club che, per vent'anni, è stato suo. Anche perché Augusto, toscano di nascita, è ormai bolognese d'adozione. I suoi tre figli sono nati qua e Augusto e Silvia si sono sistemati da tempo a Castel Maggiore.
Alessandro Gallo
Fonte: Il Resto del Carlino