Joe Beard, come già annunciato, è stato ceduto in prestito alla Virtus Bologna. Il centro italo-americano ha firmato un contratto annuale con la società bianconera che continua ad inseguire anche Charlie Bell. Il tutto mentre prosegue l'attività alla Ghirada. Trajan Langdon ha già un tiro impressionante. Un tiro morbido e soffice.
E la palla va quasi sempre dentro. Se ieri eravate alla palestra della Ghirada avreste ammirato anche la tecnica di Nemeth e di Markoishvili, un sedicenne di cui, ci scommettiamo, sentiremo parlare abbastanza presto. La Benetton suda e lavora anche in sala pesi («torture room» la chiamna Edney, uscendone stravolto), Ettore Messina in campo spiega una, due, tre volte un certo movimento ai pivot più giovani, Lorant, Loncar e Steffel, mentre i suoi assistenti Pasquali e Molin seguono altri giocatori. Sulle tribune un gruppetto di tifosi assiste, curioso ed attento. Il lavoro dei vice allenatori è prezioso, Messina ha di loro da sempre una grande considerazione. Prendiamo Emanuele Molin: è tornato da Bologna a Treviso dopo due anni e 14 stagioni complessive, ritrovando il proprio ambiente naturale (è di Mogliano) e soprattutto il suo «maestro» Messina. Praticamente hai preso due piccioni con una fava, Lele? «Certo. Il fatto di rientrare alla Benetton era già di per sé importante: sono tornato nel club dove sono cresciuto, diventato da poco campione d'Italia e che ha sempre dimostrato solidità e qualità nel lavoro. Se poi c'è anche la possibilità di seguire Ettore ancora meglio, ovvio: è un capo allenatore che coinvolge tutti i suoi collaboratori, compresi il preparatore atletico ed il fisioterapista. Standogli accanto negli ultimi due anni ho sperimentato questa sua qualità». Quale sarà il tuo compito nella prossima stagione? «Non siamo ancora entrati nello specifico. Posso dire che alla Virtus con Consolini, un assistente della caratura di Pasquali come esperienza, non ci dividevamo i compiti, piuttosto agivamo come fossimo noi gli head coach, cercando di avere una visione globale della situazione e dell'attività fatta e da fare. Questo ci ha permesso di sviluppare un lavoro di alta qualità, e credo che lo stesso si riproporrà anche a Treviso. Poi se si dovrà fare qualcosa di particolare nessun problema, anche perché con Renato ci conosciamo da tanto tempo. Aggiungo un'altra cosa: noi tre formiamo un trio molto ben affiatato, credo che problemi di quel tipo non ce ne saranno».
Intanto stamattina la comitiva biancoverde sale sul pullman che la porterà a Brunico, sede della preparazione per questa settimana. La squadra alloggerà all'hotel Shoenblick di Riscone, frazione della perla della Val Pusteria e già al primo giorno coach Messina comincerà a spiegare come intende veder giocare la sua squadra. Fino a giovedì sono previste due sedute giornaliere in palestra (martedì ci sarà uno scrimmage con la Viola). Venerdì la Benetton scenderà ad Urbino per l'esordio al torneo locale: la partita è contro Siena. In caso di vittoria, sabato i «casual» affronteranno la vincente di Virtus Bologna-Scavolini Pesaro.
E la palla va quasi sempre dentro. Se ieri eravate alla palestra della Ghirada avreste ammirato anche la tecnica di Nemeth e di Markoishvili, un sedicenne di cui, ci scommettiamo, sentiremo parlare abbastanza presto. La Benetton suda e lavora anche in sala pesi («torture room» la chiamna Edney, uscendone stravolto), Ettore Messina in campo spiega una, due, tre volte un certo movimento ai pivot più giovani, Lorant, Loncar e Steffel, mentre i suoi assistenti Pasquali e Molin seguono altri giocatori. Sulle tribune un gruppetto di tifosi assiste, curioso ed attento. Il lavoro dei vice allenatori è prezioso, Messina ha di loro da sempre una grande considerazione. Prendiamo Emanuele Molin: è tornato da Bologna a Treviso dopo due anni e 14 stagioni complessive, ritrovando il proprio ambiente naturale (è di Mogliano) e soprattutto il suo «maestro» Messina. Praticamente hai preso due piccioni con una fava, Lele? «Certo. Il fatto di rientrare alla Benetton era già di per sé importante: sono tornato nel club dove sono cresciuto, diventato da poco campione d'Italia e che ha sempre dimostrato solidità e qualità nel lavoro. Se poi c'è anche la possibilità di seguire Ettore ancora meglio, ovvio: è un capo allenatore che coinvolge tutti i suoi collaboratori, compresi il preparatore atletico ed il fisioterapista. Standogli accanto negli ultimi due anni ho sperimentato questa sua qualità». Quale sarà il tuo compito nella prossima stagione? «Non siamo ancora entrati nello specifico. Posso dire che alla Virtus con Consolini, un assistente della caratura di Pasquali come esperienza, non ci dividevamo i compiti, piuttosto agivamo come fossimo noi gli head coach, cercando di avere una visione globale della situazione e dell'attività fatta e da fare. Questo ci ha permesso di sviluppare un lavoro di alta qualità, e credo che lo stesso si riproporrà anche a Treviso. Poi se si dovrà fare qualcosa di particolare nessun problema, anche perché con Renato ci conosciamo da tanto tempo. Aggiungo un'altra cosa: noi tre formiamo un trio molto ben affiatato, credo che problemi di quel tipo non ce ne saranno».
Intanto stamattina la comitiva biancoverde sale sul pullman che la porterà a Brunico, sede della preparazione per questa settimana. La squadra alloggerà all'hotel Shoenblick di Riscone, frazione della perla della Val Pusteria e già al primo giorno coach Messina comincerà a spiegare come intende veder giocare la sua squadra. Fino a giovedì sono previste due sedute giornaliere in palestra (martedì ci sarà uno scrimmage con la Viola). Venerdì la Benetton scenderà ad Urbino per l'esordio al torneo locale: la partita è contro Siena. In caso di vittoria, sabato i «casual» affronteranno la vincente di Virtus Bologna-Scavolini Pesaro.