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Ewing e O'Neal, giganti in crisi

I mondiali di basket in calendario a Indianapolis dal 29 agosto all'8 settembre continuano a perdere pezzi pregiati. Dopo le defezioni che hanno colpito a più riprese gli Stati Uniti (l'ultima in ordine di tempo è stata quella di Ray Allen), anche il Canada si trova a dover fare a meno dei suoi tre giocatori Nba.
La perdita più grave è quella di Steve Nash, play di Dallas, uno dei migliori in circolazione. Nash si stava già allenando con la nazionale, ma ha deciso di abbandonare il ritiro spiegando di non essere mentalmente e fisicamente pronto per partecipare a una competizione così importante.
La perdita di Nash si va ad aggiungere a quelle di MacCulloch, reduce da una intossicazione alimentare, e di Magliore, alle prese con problemi a una spalla e alla schiena.
Gli Stati Uniti hanno cominciato venerdì la preparazione a San Francisco, ma l'ipotesi che della nazionale possa far parte anche Michael Jordan non ha per ora avuto seguito. Al posto di Allen è stato chiamato Jay Williams, matricola dei Chicago Bulls, una scelta che lascia aperta la porta per l'inserimento all'ultima ora di Jordan.
Secondo alcune fonti MJ si starebbe allenando lontano da occhi indiscreti per valutare le sue condizioni fisiche e l'opportunità di accettare un posto in nazionale.
Sempre in tema di Nba altri due campioni tengono banco in questi giorni. Si tratta di Patrick Ewing e di Shaquille O'Neal. Ewing, 17 stagioni nella Nba, di cui 15 con i New York Knicks, è stato scaricato dagli Orlando Magic, con i quali aveva un contratto anche per la prossima stagione. L'età (40 anni), gli infortuni e le cifre deludenti dell'ultimo torneo hanno indotto i Magic a pagargli quasi due milioni di dollari in cambio della rescissione di un contratto che ne prevedeva oltre due e mezzo se fosse rimasto. A questo punto è probabile che Ewing, già eletto fra i 50 migliori giocatori di sempre nella storia della Nba, decida di dare l'addio ai parquet per andare a sedersi in panchina come allenatore.
O'Neal entro la fine del mese si dovrebbe operare a quel piede destro che tanti problemi gli ha creato anche nell'ultima stagione. Un intervento banale, che tuttavia non gli permetterà di tornare a giocare prima di dicembre. La prospettiva ha mandato su tutte le furie l'allenatore Phil Jackson, che avrebbe voluto che O'Neal si fosse operato subito dopo la conquista del terzo titolo.
Shaq però non ha sentito ragioni e si è fatto due mesi di vacanze: per lui i Lakers possono aspettare..
Andrea Galli
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