Livorno - C'è un sogno di una notte di mezza estate nel cassetto della Mabo. Andrea Meneghin, guardia di due metri, oro con la nazionale agli Europei 1999, artefice dell'ultimo scudetto di Varese, negli ultimi due anni nella Bologna dell'aquila targata Fortitudo. E' un sogno (ma qualche volta i sogni si avverano) perchè Meneghin oggi rappresenta uno dei migliori giocatori italiani, perchè è uno che è abituato ad essere leader in squadre di vertice, a giocare in Eurolega e a guadagnare cifre che non fanno per la piccola basket city amaranto. E' un sogno perchè alle calcagna di Meneghin intanto c'è la Virtus (Tanjevic lo adora, ma l'ostilità della tifoseria delle V nere di fatto ha congelato la trattativa e se adesso arriverà anche la firma di Sekularac, il discorso potrebbe farsi ancora più difficile), poi c'è Siena e poi potrebbero esserci numerose squadre europee.
Nei giorni scorsi, a quanto pare, ci sarebbe stata una telefonata tra il gm livornese Faraoni e Tony Bulgheroni, figlio di Toto ed ex proprietario di Varese, che è amico di Meneghin e segue da vicino la situazione. Da quella telefonata sarebbe emersa l'opinione di Bulgheroni secondo il quale dopo due stagioni difficili passate a Bologna, Livorno rappresenterebbe la piazza ideale per rigenerare "Menego".
Tutto qui? Non proprio. Perchè alla chiacchierata con Bulgheroni ne sarebbero seguite altre tra Luca Banchi e il giocatore. Difficile sapere cosa è uscito da questi colloqui. Di certo si sa che la Mabo si è detta pronta a parlarne. "Non vogliamo illudere nessuno - dice Faraoni - e non mi piace parlare di sogni, sono uno abituato a vivere di cose concrete. Però è chiaro che di fronte ad un certo tipo di discorso un club deve verificare le eventuali situazioni e le possibilità che ha. Loro sanno che noi ci siamo e siamo pronti a confrontarci. Il discorso ci interessa, anche se siamo consapevoli di non poter e non voler competere con squadre che hanno budget dieci volte più grandi dei nostri".
Come dire, Meneghin resta un frutto proibito, se però dovesse rimanere a piedi...
Giulio Corsi
Nei giorni scorsi, a quanto pare, ci sarebbe stata una telefonata tra il gm livornese Faraoni e Tony Bulgheroni, figlio di Toto ed ex proprietario di Varese, che è amico di Meneghin e segue da vicino la situazione. Da quella telefonata sarebbe emersa l'opinione di Bulgheroni secondo il quale dopo due stagioni difficili passate a Bologna, Livorno rappresenterebbe la piazza ideale per rigenerare "Menego".
Tutto qui? Non proprio. Perchè alla chiacchierata con Bulgheroni ne sarebbero seguite altre tra Luca Banchi e il giocatore. Difficile sapere cosa è uscito da questi colloqui. Di certo si sa che la Mabo si è detta pronta a parlarne. "Non vogliamo illudere nessuno - dice Faraoni - e non mi piace parlare di sogni, sono uno abituato a vivere di cose concrete. Però è chiaro che di fronte ad un certo tipo di discorso un club deve verificare le eventuali situazioni e le possibilità che ha. Loro sanno che noi ci siamo e siamo pronti a confrontarci. Il discorso ci interessa, anche se siamo consapevoli di non poter e non voler competere con squadre che hanno budget dieci volte più grandi dei nostri".
Come dire, Meneghin resta un frutto proibito, se però dovesse rimanere a piedi...
Giulio Corsi