FABRIANO — «Che non navighiamo nell'oro è risaputo, ma non per questo il vascello affonderà. Piuttosto guidiamo a vista, consapevoli che la linea del rigore finanziario appena autoimposta dalla dirigenza possa comunque portare i suoi frutti, grazie anche alla validità del progetto Carmenati». Non ride, ma non piange nemmeno il presidente Claudio Biondi all'inizio del classico giro «riscossioni» del dopo Ferragosto. «C'è buon fermento — dice — anche se qualcuno dei tradizionali sostenitori ha un po' ridotto il suo contibuto». Il riferimento, lo si capisce sùbito, è per la famiglia di Vittorio Merloni che, dopo la cancellazione della scritta PalaIndesit, ha tagliato di quasi due terzi il suo cospicuo appoggio.«Carmenati sapeva e sa della nostra austerity, comunque noi abbiamo grande fiducia nel suo disegno ». I primi 400 abbonamenti staccati in venti giorni sono una buona dimostrazione, ma basteranno per potenziare una panchina oggi da record mondiale della brevità? «Per adesso non c'è spazio per altri ingaggi, più avanti vedremo. Ripeto, noi facciamo sempre il passo a seconda della gamba, in attesa che arrivino nuovi fondi. Tra l'altro a settembre il Cda verrà riformulato e se qualche industriale fabrianese è interessato a prendere il mio posto sa che può sempre bussare a questa porta…».
a. d. m.
a. d. m.
Fonte: Il Resto del Carlino