TRIESTE - Dalla Grecia con furore, Aleksandar «Sasha» Lazic si è tuffato nel campionato italiano con grande entusiasmo. Alle spalle l’esperienza non esaltante con l’Aek Atene, davanti a lui la possibilità di terminare con la Coop Nordest una stagione che può regalare ancora tante soddisfazioni.
«I mesi passati a Atene non sono stati esaltanti. L’Aek è una grande squadra ma ha molti problemi, soprattutto economici. Proprio questo aspetto mi ha convinto a cambiare aria e accettare l’offerta di Trieste. La differenza tra basket greco e italiano sta proprio qui. In Grecia, eccezion fatta per Olympiakos e Panathinaikos, non sono in grado di rispettare i contratti, in Italia hai la certezza che quello che ti viene promesso, alla fine, verrà pagato».
Sei a Trieste da una settimana, come hai vissuto questi primi giorni con la Coop?
«Ho giocato una sola gara, a Reggio con la Viola ma mi è bastata per capire che questo è un gruppo con un buon potenziale e ben allenato. D’altra parte non dovevo scoprirlo io: bastava guardare la classifica. Con il mio contributo spero si riesca a fare qualcosa in più. In quest’ottica penso già ai play-off: ci sono grandi squadre ma è un po’ come il gioco del lotto, vince chi ha cuore, testa e, perché no, anche un pizzico di fortuna».
In Grecia hai giocato poco, con Trieste affronti quattro gare in una settimana. Una situazione che ti spaventa o ti stimola?
«Non immagini quanta voglia di giocare ho accumulato in questi mesi. L’idea di avere davanti quattro gare in pochi giorni è un grande stimolo. Sento la responsabilità di riuscire a seguire le indicazioni del coach dando tutto ciò di cui sono in possesso per aiutare la squadra. In questo senso sto cercando di integrarmi in un gruppo che mi ha colpito per la sua coesione: c’è grande intesa e non a caso stanno arrivando buoni risultati».
Del campionato italiano cosa conosci?
«Conosco tutto. Seguo da sempre il vostro torneo e credo che, anche quest’anno, nonostante i troppi infortuni la Kinder sia favorita. Non solo in Italia. Malgrado la concorrenza sia qualificata penso che possa fare il bis anche in Europa».
Hai esordito in Calabria, domani alle 20.30 contro la Wurth conoscerai il grande pubblico del PalaTrieste. Sensazioni?
«Sono curioso e spero di vederli al palazzo in buon numero. Una promessa? Posso solo assicurare il massimo impegno per aiutare la squadra a raggiungere gli obiettivi che si è prefissata a inizio stagione».
Lorenzo Gatto
«I mesi passati a Atene non sono stati esaltanti. L’Aek è una grande squadra ma ha molti problemi, soprattutto economici. Proprio questo aspetto mi ha convinto a cambiare aria e accettare l’offerta di Trieste. La differenza tra basket greco e italiano sta proprio qui. In Grecia, eccezion fatta per Olympiakos e Panathinaikos, non sono in grado di rispettare i contratti, in Italia hai la certezza che quello che ti viene promesso, alla fine, verrà pagato».
Sei a Trieste da una settimana, come hai vissuto questi primi giorni con la Coop?
«Ho giocato una sola gara, a Reggio con la Viola ma mi è bastata per capire che questo è un gruppo con un buon potenziale e ben allenato. D’altra parte non dovevo scoprirlo io: bastava guardare la classifica. Con il mio contributo spero si riesca a fare qualcosa in più. In quest’ottica penso già ai play-off: ci sono grandi squadre ma è un po’ come il gioco del lotto, vince chi ha cuore, testa e, perché no, anche un pizzico di fortuna».
In Grecia hai giocato poco, con Trieste affronti quattro gare in una settimana. Una situazione che ti spaventa o ti stimola?
«Non immagini quanta voglia di giocare ho accumulato in questi mesi. L’idea di avere davanti quattro gare in pochi giorni è un grande stimolo. Sento la responsabilità di riuscire a seguire le indicazioni del coach dando tutto ciò di cui sono in possesso per aiutare la squadra. In questo senso sto cercando di integrarmi in un gruppo che mi ha colpito per la sua coesione: c’è grande intesa e non a caso stanno arrivando buoni risultati».
Del campionato italiano cosa conosci?
«Conosco tutto. Seguo da sempre il vostro torneo e credo che, anche quest’anno, nonostante i troppi infortuni la Kinder sia favorita. Non solo in Italia. Malgrado la concorrenza sia qualificata penso che possa fare il bis anche in Europa».
Hai esordito in Calabria, domani alle 20.30 contro la Wurth conoscerai il grande pubblico del PalaTrieste. Sensazioni?
«Sono curioso e spero di vederli al palazzo in buon numero. Una promessa? Posso solo assicurare il massimo impegno per aiutare la squadra a raggiungere gli obiettivi che si è prefissata a inizio stagione».
Lorenzo Gatto
