La Snaidero non dovrà rimodellare tre quinti dello starting five 2002-2003. Ieri, infatti, dalla sede di Maiano è stato riagganciato il nuovo acquisto Chandler Thompson. Dalla viva voce dell’ala piccola, la segreteria ha saputo che oggi ritira il visto all’ambasciata di Detroit. Poi, si salirà in aereo e giovedì sarà a Udine, saltando il ritiro ad Arta Terme e Tolmezzo che finirà sabato.
«È una prima, buona notizia – abbozza il gm Giancarlo Sarti, che comunque catechizzerà il ragazzone di 1,92 per 106 chili –. Altre seguiranno domani e posdomani (oggi e domani per chi legge, ndr). Dobbiamo fare la squadra e non accademia».
Prioritaria, finora, era la scelta del play. Ieri, si è avuta conferma che il rapporto con Pepe Sanchez si era proprio logorato. Il play ispano - argentino raggiungerà il suo vecchio allenatore in nazionale, Lamas, alla neopromossa Lucentum Alicante nella lega Acb.
Pur se la Snaidero scava anche nelle pieghe dei contratti dei play comunitari che non sono liberi, è difficile che arrivi un Bosman A. «Comunitari o extra – incalza coach Fabrizio Frates – le scelte di play e ala forte devono essere mirate a fare una squadra competitiva. Se si eccettua chi giocherà per lo scudetto, nonostante i proclamati ridimensionamenti tutte le squadre si sono attrezzate: Roma, Milano, Varese, la Scavolini. Dobbiamo metterci al passo per non morire d’infarto fino all’ultimo turno pure nella prossima A».
Morale, nienti più veti al play Usa. A parte la suggestiva idea di un ritorno a Udine di Woolridge, la Snaidero può pescare in un mare che lascia più scelte e di spessore. Per esempio l’ex Nba Robert Pack, 33enne play di 1,88 con dieci stagioni alle spalle fra Portland, Denver, Washington, New Jersey, Dallas, Boston e Minnesota, per la prima volta in carriera si offre in Europa, Italia in testa.
La pista del play Usa riprende corpo anche perché l’ipotesi dell’irlandese d’America, Glenn Sekunda, non è solo un vecchio ricordo per sostituire capitan Alibegovic. Tra l’altro, essendo comunitario, consentirebbe di lasciare spazio in rosa a Vujacic, nel quale tutti credono in società.
«Ci piace anche per questo. Ha comunque le caratteristiche giuste per le nostre esigenze, ma è un po’ caretto» battezza coach Frates il 29enne 2,03 bianco di 100 chili, già scudettato nel 1997 e vincitore della Saporta 1999 con la Benetton Treviso.
Un Usa alternativo al nome della prima ora di Demetrius Alexander può essere Terquinn Mott, ala forte di 28 anni e 2,03, vecchia conoscenza in Europa fra Turchia, Israele e Spagna, dov’è apparso per l’ultima volta, gurada caso, ad Alicante nel 2000-2001 per sostituire Marlon Maxey infortunato. Arriverebbe, però, dal Venezuela: dai Cocodrilos già di Dalmau e di Strickland.
Ieri, intanto, il fixing degli abbonamenti si è fermato a quota 217 (16 alla ripresa). In ritiro, in Carnia Li Vecchi ha fatto lavoro differenziato; l’ecografia, comunque, ha dato esito negativo e oggi forse riprende con la squadra.
«È una prima, buona notizia – abbozza il gm Giancarlo Sarti, che comunque catechizzerà il ragazzone di 1,92 per 106 chili –. Altre seguiranno domani e posdomani (oggi e domani per chi legge, ndr). Dobbiamo fare la squadra e non accademia».
Prioritaria, finora, era la scelta del play. Ieri, si è avuta conferma che il rapporto con Pepe Sanchez si era proprio logorato. Il play ispano - argentino raggiungerà il suo vecchio allenatore in nazionale, Lamas, alla neopromossa Lucentum Alicante nella lega Acb.
Pur se la Snaidero scava anche nelle pieghe dei contratti dei play comunitari che non sono liberi, è difficile che arrivi un Bosman A. «Comunitari o extra – incalza coach Fabrizio Frates – le scelte di play e ala forte devono essere mirate a fare una squadra competitiva. Se si eccettua chi giocherà per lo scudetto, nonostante i proclamati ridimensionamenti tutte le squadre si sono attrezzate: Roma, Milano, Varese, la Scavolini. Dobbiamo metterci al passo per non morire d’infarto fino all’ultimo turno pure nella prossima A».
Morale, nienti più veti al play Usa. A parte la suggestiva idea di un ritorno a Udine di Woolridge, la Snaidero può pescare in un mare che lascia più scelte e di spessore. Per esempio l’ex Nba Robert Pack, 33enne play di 1,88 con dieci stagioni alle spalle fra Portland, Denver, Washington, New Jersey, Dallas, Boston e Minnesota, per la prima volta in carriera si offre in Europa, Italia in testa.
La pista del play Usa riprende corpo anche perché l’ipotesi dell’irlandese d’America, Glenn Sekunda, non è solo un vecchio ricordo per sostituire capitan Alibegovic. Tra l’altro, essendo comunitario, consentirebbe di lasciare spazio in rosa a Vujacic, nel quale tutti credono in società.
«Ci piace anche per questo. Ha comunque le caratteristiche giuste per le nostre esigenze, ma è un po’ caretto» battezza coach Frates il 29enne 2,03 bianco di 100 chili, già scudettato nel 1997 e vincitore della Saporta 1999 con la Benetton Treviso.
Un Usa alternativo al nome della prima ora di Demetrius Alexander può essere Terquinn Mott, ala forte di 28 anni e 2,03, vecchia conoscenza in Europa fra Turchia, Israele e Spagna, dov’è apparso per l’ultima volta, gurada caso, ad Alicante nel 2000-2001 per sostituire Marlon Maxey infortunato. Arriverebbe, però, dal Venezuela: dai Cocodrilos già di Dalmau e di Strickland.
Ieri, intanto, il fixing degli abbonamenti si è fermato a quota 217 (16 alla ripresa). In ritiro, in Carnia Li Vecchi ha fatto lavoro differenziato; l’ecografia, comunque, ha dato esito negativo e oggi forse riprende con la squadra.