ROSETO - Finisce con Rodney Monroe sul palco, che brandisce il bandierone biancazzurro strappato ai tifosi e con i fuochi d'artificio che preannunciano le bombe che il folletto della Florida dovrebbe impiombare sul parquet. Uno spettacolo, come al solito, capace di frastornare i nuovi e scomodare paroloni buoni per occasioni uniche. Come unica, da ormai 6 edizioni, è la serata in cui la squadra di basket si sposa con la sua città. Non ha fatto eccezione l'edizione 2002, iniziata con le gag di cabarettisti e imitatori e allietata dalle grazie di un sensuale corpo di ballo. Sul palco, Franco Francia e Malì Pomilio a condurre la presentazione dei beniamini. Si inizia con una standing ovation dedicata a Giovanni Giunco (a volte le critiche costruttive servono), si continua con il saluto del Sindaco di Roseto, Di Bonaventura, che ringrazia anche Martinelli e che esprime gratitudine al neo Presidente Amadio per aver rilevato la squadra e rilanciato il settore giovanile. Arrivano Bianchini e Cosmelli, folgorati da tanto calore: salutano e promettono impegno, prima di lasciare spazio alla squadra e allo straripamento della piena di entusiasmo dei tifosi. Il Presidente Amadio viene "incoronato" con la sciarpa da un tifoso, mentre gli "ultrà" dalla tribuna srotolano uno striscione che la dice lunga: "Grazie a Dio Amadio". Tecnico e giocatori fanno un giro all'americana, con tanto di occhio di bue, prima di salire sul palco. Melillo, Rannikko e Monroe vengono quasi issati sugli spalti durante il giro d'onore, tanta è la voglia dei rosetani di abbracciarli. 2.500 persone entusiaste per uno spettacolo che non ha eguali in Italia, tutto da vedere. Buona fortuna alla compagine biancazzurra, anche se i colori della scenografia erano (unico neo della serata) rosso-verdi.
Luca Maggitti
Luca Maggitti