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L'incontro tra Lega, Fip e Giba

Accolte le richieste dei club: l'obiettivo è fornire alle società tempi di programmazione adeguati per le prossime stagioni

Il presidente della Lega di serie A Enrico Prandi ha incontrato oggi a Bologna il presidente della Fip Fausto Maifredi e quello della Giba (Associazione Giocatori di Basket) Giuseppe Cassì. L’incontro si era reso necessario dopo la posizione assunta dalla Lega il 30 luglio scorso nella quale non si esprimeva contrarietà all’inserimento di giocatori italiani nei roster delle squadre ma si stigmatizzavano le modalità usate per la deliberazione e la necessità di raggiungere un accordo sui seguenti punti:

A) Definizione del numero di atleti extracomunitari per le prossime stagioni.

B) Applicazione della legge 91 in via estensiva ai giovani di serie sino a 21 anni.

C) Rinegoziazione dei contratti pluriennali e flessibilità salariale all’interno di un nuovo accordo collettivo.

Sul primo punto la Lega ha oggi avuto un impegno preciso da parte della Fip a presentare al Coni una richiesta che sia già frutto di un accordo preliminare con Lega e Giba e che porti alla definizione, entro l’anno, del numero di visti per atleti extracomunitari a disposizione delle squadre di serie A per le prossime due stagioni. Questo fornirà una garanzia di tempi di programmazione adeguati ai club di serie A .

Sul secondo punto, la Lega ha trovato disponibilità da parte dell’Associazione Giocatori a rinegoziare i contratti pluriennali già in essere e a sottoscrivere entro l’anno un nuovo accordo di lavoro collettivo che preveda margini di flessibilità nel corso della stagione e di quella successiva in riferimento al mancato raggiungimento dei risultati concordati con le loro squadre.

Infine le parti hanno verificato la disponibilità da parte di Fip e Giba, nell’ambito della Legge 91, ad elevare alla età di 21 anni il primo contratto per i giovani di serie. A questo si unisce una richiesta di sgravi fiscali che sono già presenti in altri sport. Parallelamente a questo innalzamento di età, si dovrà rivedere il minimo di stipendio e la durata del contratto.

Questi erano gli obiettivi che la Lega si era posta nel momento in cui, lo scorso 30 luglio, aveva contestato la delibera della Fip sul numero minimo di italiani a referto. Subordinandola al suo inserimento all’interno di un quadro normativo che prevedesse nuove condizioni di cui oggi si è iniziato a discutere. Tutto questo per ottenere una programmazione rispettosa dei tempi necessari per una corretta conduzione societaria, che possa accrescere la competitività dei giocatori italiani nei confronti dei giocatori stranieri facilitandone l’inserimento e portando ad una riduzione complessiva dei costi da parte dei club.
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