Arma tattica determinante negli schemi di coach Messina, Matjaz Smodis marcò purtroppo il cartellino nei play off con Treviso a causa di un infortunio alla mano sinistra (era il 5 maggio) e la sua assenza fu, secondo molti, determinante. Operato il 29 maggio nella clinica specialistica di Modena, sta ora facendo la preparazione atletica a Porretta con i compagni, ma i tempi per rivederlo in campo sono ancora lunghi.
«La mano è ancora debole — ci ha dichiarato in una pausa degli allenamenti nella cittadina termale —. La prossima settimana tornerò a Modena per una visita di controllo e dopo inizierò la riabilitazione. Credo che ci vorrà ancora un mese prima che possa essere a disposizione completa dell'allenatore. Mi è dispiaciuto immensamente non poter aiutare i miei compagni nei play off. Non so se avremo vinto, non sono così presuntuoso da dichiararlo, ma sicuramente la partita sarebbe stata più equilibrata e Treviso avrebbe dovuto sudare un po' di più».
Tanti arrivi e partenze in casa Virtus. Come vedi questi cambi?
«Sì, siamo all'inizio di una nuova era della Virtus. Mi dispiace per i compagni che sono partiti coi quali ho vinto molto, ma ora c'è un'altra squadra che sta nascendo. E' ancora incompleta e non mi sento di giudicarla».
Conosceva già qualcuno dei nuovi?
«Sì, il russo Avleev l'avevo già affrontato e ha già confermato le sue doti. E' forte anche spalle a canestro, ha buon tiro, prende rimbalzi, è insomma molto utile alla squadra. Avevo già incontrato anche Beard. E' qui da due giorni e deve quindi riprendere i ritmi giusti. Ha ottime qualità e sarà fondamentale nella lotta sotto canestro».
Sotto i tabelloni non ci sarà più un super pivot come il primo Griffith, ma Tanjevic potrà disporre di ben quattro lunghi. Sarà un vantaggio?
«Penso di sì, perché potremo dare più continuità. Ci sarà maggiore possibilità di cambi e quindi non mancheranno atletismo e concretezza nella lotta per i rimbalzi».
Molti tecnici affermano che Treviso e Siena sono più forti delle bolognesi.
«Sulla carta, forse. Ma sarà come sempre il campo a dare la risposta giusta. E' un giudizio che andrà rivisto e che dovrà tener conto anche dei valori che potranno esprimere squadre come Roma, Pesaro e Cantù».
Mario Becca
«La mano è ancora debole — ci ha dichiarato in una pausa degli allenamenti nella cittadina termale —. La prossima settimana tornerò a Modena per una visita di controllo e dopo inizierò la riabilitazione. Credo che ci vorrà ancora un mese prima che possa essere a disposizione completa dell'allenatore. Mi è dispiaciuto immensamente non poter aiutare i miei compagni nei play off. Non so se avremo vinto, non sono così presuntuoso da dichiararlo, ma sicuramente la partita sarebbe stata più equilibrata e Treviso avrebbe dovuto sudare un po' di più».
Tanti arrivi e partenze in casa Virtus. Come vedi questi cambi?
«Sì, siamo all'inizio di una nuova era della Virtus. Mi dispiace per i compagni che sono partiti coi quali ho vinto molto, ma ora c'è un'altra squadra che sta nascendo. E' ancora incompleta e non mi sento di giudicarla».
Conosceva già qualcuno dei nuovi?
«Sì, il russo Avleev l'avevo già affrontato e ha già confermato le sue doti. E' forte anche spalle a canestro, ha buon tiro, prende rimbalzi, è insomma molto utile alla squadra. Avevo già incontrato anche Beard. E' qui da due giorni e deve quindi riprendere i ritmi giusti. Ha ottime qualità e sarà fondamentale nella lotta sotto canestro».
Sotto i tabelloni non ci sarà più un super pivot come il primo Griffith, ma Tanjevic potrà disporre di ben quattro lunghi. Sarà un vantaggio?
«Penso di sì, perché potremo dare più continuità. Ci sarà maggiore possibilità di cambi e quindi non mancheranno atletismo e concretezza nella lotta per i rimbalzi».
Molti tecnici affermano che Treviso e Siena sono più forti delle bolognesi.
«Sulla carta, forse. Ma sarà come sempre il campo a dare la risposta giusta. E' un giudizio che andrà rivisto e che dovrà tener conto anche dei valori che potranno esprimere squadre come Roma, Pesaro e Cantù».
Mario Becca
Fonte: Il Resto del Carlino