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Ismail Sy presentato alla stampa

La prima mattina triestina di Ismail Sy è scivolata via, veloce veloce
tra una presentazione e l'altra. Prima con la palestra e i nuovi
compagni di squadra, poi con il resto del mondo. Accompagnato dal fido
Mamo Sbisà, Ismail ha la fatto la conoscenza dei media locali introdotto
dal presidente Roberto Cosolini,"è un giocatore contento di venire a
Trieste" e dal General Manager Mario Ghiacci, "inizialmente è un
giocatore che va a incrementare il nostro potenziale in panchina. Una
panchina, quella di Trieste che con Pigato, Cavaliero e Sy presenta tre
ventenni o quasi di grande futuro...".
Tra una foto e l'altra, è coach Pancotto a svelare presente, passato e
futuro tecnico di Sy: "è il giocatore perimetrale che stavamo cercando,
che ci permette di coprire tre ruoli, play, guardia e ala piccola
offrendoci quindi un ampia possibilità di scelta e di soluzioni. Ha
dimostrato di essere un giocatore molto rapido con una grande capacità
tecnica e grande spettacolarità in contropiede." Un'arma offensiva in
più quindi per il coach che si aspetta "quelle soluzioni offensive che
sorprendono perchè escono dagli schemi. E una squadra ha bisogno di
giocatori in grado di inventare il tiro o la penetrazione che non ti
aspetti". Chi per questo lo vede un po' come il Washington della passata
stagione trova però l'altolà dello stesso Pancotto:"come caratteristiche
fisiche e tecniche sono troppo diversi...".

Ismail si presenta
Arriva in ritardo, ma non perchè pensa di essere una star.
Anzi. Si stava allenando.
E' un bravo, e tranquillo, ragazzo francese quello che si presenta nella
sede della società. Capisce l'italiano - se parlato lentamente - ma
preferisce ancora esprimersi in inglese. Della sua nuova città, Ismail,
cestiticamente sa quanto basta, "ha grandi tradizioni e un grande
pubblico", della sua nuova squadra ricorda Erdmann "è molto forte" e del
coach ha capito quanto basta:"se tutti faranno quello che chiede, ci
sono tutte le premesse per fare bene".
A domanda, risponde. Senza problemi. Parla di Reggio Calabria, della sua
prima esperienza in Italia e delle differenze con la Francia, "da noi
c'è un basket forse un po' più tecnico ma sono poche le squadre davvero
forti. In Italia invece il basket è molto fisico ma ci sono molte più
squadre che lottano per il vertice". Una battuta con le tivù, una
precisazione "ho scelto il numero 6 di maglia perchè il 5 è già del
Capitano", e uno sguardo al futuro, alla Coppa Uleb:"della squadra
francese non so molto perchè ha cambiato tanti giocatori..." e la
presentazione scorre rapida.
Per lui, come per il resto della nuova Pall. Trieste l'appuntamento con
i tifosi è per venerdì prossimo a Grado.
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