PESARO - La mente corre indietro, ai tempi di Valerio Bianchini e degli affollati allenamenti al vecchio hangar. Martedì al Bpa si è nuovamente imboccato il tunnel della storia e per i ragazzi di Crespi la sorpresa è stata da tuffo al cuore. Per i tre “bimbi" catapultati direttamente dal College è stata una sensazione da pelle d’oca. «Era la prima volta che venivo qui - ha detto Gilbert - e già così tanti fans... Se questo è quello che ci danno in allenamento, sono ansioso di verificare cosa succederà in partita! Qui c’è un grande rispetto per la squadra». L’ex Missouri ha allettato la platea con giocate spettacolari, per la concretezza c’è tempo. «Qui si corre più che in America! - ha confessato, felicemente stupito - Il coach è molto bravo, mi piace il suo modo di insegnare». E Pesaro è di suo gradimento? «Caspita! Siete persone simpatiche e la città è a misura d’uomo». La Scavolini di quest’anno è molto simile a una squadra Ncaa: giovane e veloce... «E questo di solito significa tanto divertimento! Spero di vincere tante partite». Lei è un uomo da ultimo tiro... «L’ho fatto spesso nel mio College e posso riprendere qui le vecchie abitudini». La chiamano “The Rock"... «Perchè all’Università ero considerato un duro. Non potevano rompermi...». Si ritiene un giocatore un po’ “pazzerello"? «In parte sì, mi ritrovo in questa definizione. Sono uno a cui piace giocare a muso duro e amo tirare da lontanissimo». «Per quest’anno non ho traguardi individuali, penso solo a far bene con la squadra». Aaron McGhee - che di primo acchito ricorda, per caratteristiche di gioco, affabilità e altro - DeMarco Johnson, si è fermato presto per un risentimento al collo, ma domani ha assicurato che ci sarà, contro Providence. «Mi farò massaggiare e stringerò i denti». Anche “The Ace", soprannome affibbiatogli tempo fa dal nonno, è rimasto favorevolmente colpito dall’entusiasmo che c’è attorno al gruppo: «Ci sono tanti fans, mi piace il calore delle persone e la città è carina. Quella trascorsa a Folgaria è stata una settimana di duro lavoro, agli ordini di Marco Crespi, un bravo ragazzo (dice proprio così -ndr)». Il primo obiettivo di McGhee è quello - fin troppo ambizioso - già annunciato nelle precedenti interviste: «Vincere il campionato italiano e dare il mio massimo per la squadra». Infine Christoffersen, un Tusek con 15 cm in più, ragazzo - come gli altri - gentile e pronto a mettersi al servizio del gruppo. «Stiamo lavorando intensamente - spiega il lunghissimo danese in un inglese concitato - I compagni sono eccellenti, i migliori e siamo una squadra niente male. Si correrà molto e io amo correre, come può testimoniare chi mi conosce. Siamo un gruppo giovane e questa per noi rappresenta un’esperienza unica. Cercheremo di giocare duro e di farlo insieme: è la ricetta per vincere». Intanto proseguono gli allenamenti, con McGhee che ieri mattina ha evitato solo la seduta di pesi (nel pomeriggio si è allenato regolarmente) e Beric che ha lavorato con i compagni. Gigena invece è a Livorno per via dell’erede. Tra domani e sabato dovrebbe arrivare a Pesaro Richardson.
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Camilla Cataldo
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