TRIESTE - Una Coop Nordest da rivedere e correggere. Da rivedere, con l’assetto al completo, quando in campo ci saranno i due americani da quintetto (Erdmann era in borghese a bordo campo, Roberson dovrebbe arrivare oggi), da correggere in tutte le cose, e sono state molte, che non hanno funzionato contro Biella.
La Lauretana passa all’attacco, sbanca il PalaMoreri e, battendo 76-54 Trieste, si guadagna il diritto di giocare la finalissima stasera dalle 22 contro l’Olimpia Lubiana. Per la Coop, fallita la possibilità di difendere il trofeo vinto lo scorso anno, resta la consolazione della finalina in programma alle 20 contro la Di Nola Napoli.
Molto da correggere, si diceva, nel corso di una partita nella quale la formazione di Pancotto ha faticato troppo a trovare la via del canestro. 39 per cento al tiro con un desolante 4/16 da tre punti, ma, quel che è peggio, 29 palle perse e molta confusione in attacco. La Coop non è riuscita ad appoggiare il suo gioco sotto canestro e sfruttare un potenziale che, con Camata, Kelecevic, Casoli e, il Podestà in gran forma di questo periodo, deve fare la differenza. E invece i servizi ai lunghi non sono arrivati, la Lauretana ne ha approfittato per chiudere le maglie della difesa e per Trieste, con il tiro da fuori, è stato peggio che andar di notte.
La Coop si è tenuta a galla grazie al leggero predominio a rimbalzo e a una difesa decente che le ha consentito, almeno nel primo tempo, di limitare i danni. Poi, a inizio ripresa, ha sbracato anche in difesa non riuscendo a coprire le iniziative di una Lauretana più precisa di quella vista nei primi venti minuti. Scivolata a -15 a metà del terzo tempo, Trieste ci ha messo almeno un po’ d’orgoglio e, scossa dai canestri da tre punti di Roberto Casoli, si è riportata in partita (40-46 al 26’). È mancato però il guizzo necessario a recuperare una partita scivolatale ormai via dalle mani.
Pancotto regala la prima vetrina stagionale a Maric, Sy, Pigato, Kelecevic e Camata. Primo canestro della partita di Ismaila Sy, che recupera palla in difesa, copre il campo a tutta velocità e deposita in sottomano il primo vantaggio di Trieste. Vantaggio che dura lo spazio di pochi minuti. La Coop regge fino al 10-9 di Podestà. Biella appare però più ordinata, sciupa meno palloni e con la regia del giovane Di Bella e il talento del tuttofare Cookie Belcher allunga chiudendo il primo quarto sul 16-13. Nel secondo parziale Pancotto prova a cambiare quintetti ma non riesce a trovare risposte da una squadra che appare in stato confusionale. Biella si mantiene costantemente avanti e tocca il massimo vantaggio proprio sulla sirena quando una bomba di capitan Soragna fissa il risultato sul 32-26. Trieste rientra negli spogliatoi scossa dalle urla di Cesare Pancotto ma non riesce a invertire la tendenza di una gara nata male e che prosegue peggio. La Coop, infatti, smarrisce anche quel minimo di intensità difensiva che aveva mostrato nei primi venti minuti e si inabissa a -15 sul 31-46. Trieste prova a risalire trascinata da Casoli, rientra fino a -6, ma nell’ultimo quarto esaurisce la benzina dando strada a una Lauretana che non cala il suo ritmo e chiude sul massimo vantaggio 76-54.
Lorenzo Gatto
La Lauretana passa all’attacco, sbanca il PalaMoreri e, battendo 76-54 Trieste, si guadagna il diritto di giocare la finalissima stasera dalle 22 contro l’Olimpia Lubiana. Per la Coop, fallita la possibilità di difendere il trofeo vinto lo scorso anno, resta la consolazione della finalina in programma alle 20 contro la Di Nola Napoli.
Molto da correggere, si diceva, nel corso di una partita nella quale la formazione di Pancotto ha faticato troppo a trovare la via del canestro. 39 per cento al tiro con un desolante 4/16 da tre punti, ma, quel che è peggio, 29 palle perse e molta confusione in attacco. La Coop non è riuscita ad appoggiare il suo gioco sotto canestro e sfruttare un potenziale che, con Camata, Kelecevic, Casoli e, il Podestà in gran forma di questo periodo, deve fare la differenza. E invece i servizi ai lunghi non sono arrivati, la Lauretana ne ha approfittato per chiudere le maglie della difesa e per Trieste, con il tiro da fuori, è stato peggio che andar di notte.
La Coop si è tenuta a galla grazie al leggero predominio a rimbalzo e a una difesa decente che le ha consentito, almeno nel primo tempo, di limitare i danni. Poi, a inizio ripresa, ha sbracato anche in difesa non riuscendo a coprire le iniziative di una Lauretana più precisa di quella vista nei primi venti minuti. Scivolata a -15 a metà del terzo tempo, Trieste ci ha messo almeno un po’ d’orgoglio e, scossa dai canestri da tre punti di Roberto Casoli, si è riportata in partita (40-46 al 26’). È mancato però il guizzo necessario a recuperare una partita scivolatale ormai via dalle mani.
Pancotto regala la prima vetrina stagionale a Maric, Sy, Pigato, Kelecevic e Camata. Primo canestro della partita di Ismaila Sy, che recupera palla in difesa, copre il campo a tutta velocità e deposita in sottomano il primo vantaggio di Trieste. Vantaggio che dura lo spazio di pochi minuti. La Coop regge fino al 10-9 di Podestà. Biella appare però più ordinata, sciupa meno palloni e con la regia del giovane Di Bella e il talento del tuttofare Cookie Belcher allunga chiudendo il primo quarto sul 16-13. Nel secondo parziale Pancotto prova a cambiare quintetti ma non riesce a trovare risposte da una squadra che appare in stato confusionale. Biella si mantiene costantemente avanti e tocca il massimo vantaggio proprio sulla sirena quando una bomba di capitan Soragna fissa il risultato sul 32-26. Trieste rientra negli spogliatoi scossa dalle urla di Cesare Pancotto ma non riesce a invertire la tendenza di una gara nata male e che prosegue peggio. La Coop, infatti, smarrisce anche quel minimo di intensità difensiva che aveva mostrato nei primi venti minuti e si inabissa a -15 sul 31-46. Trieste prova a risalire trascinata da Casoli, rientra fino a -6, ma nell’ultimo quarto esaurisce la benzina dando strada a una Lauretana che non cala il suo ritmo e chiude sul massimo vantaggio 76-54.
Lorenzo Gatto