SCAVOLINI: Beric 22, Gilbert 3, Gigena 9, Malaventura 9, Lacey 2, Pecile 11, Cortesi ne, McGhee 10, Albano 11, Christoffersen 12. All:. Crespi.
UNIVERSITY PROVIDENCE: Augustin 10, Gomes 11, Kabba 2, Haylettes 2, Andrim 8, Doutmit 11, Laksa 7, Kotti 7, Sanders 7, Anderson 5. All:. Wells.
Arbitri: Facchini di Massalombarda, Ramilli di Forlì, Filippini di Bologna.
Note: Spettatori un migliaio circa. Parziali: 17-20, 41-36, 65-56. Usciti per 5 falli: Lacey, Doutmit.
RIMINI — In attesa di vedere la vera Scavolini (magari con Norm Richardson, ieri con l'inseparabile maglia di Drexler) a Rimini ci siamo goduti Marco Crespi, incontenibile e giustamente incontentabile, macinatore di chilometri davanti la panchina. Forse non varrà il costo dell'abbonamento, ma di certo non ci annoieremo. La Scavolini fa fatica a carburare ed era prevedibile; un po' meno che non si riesca a dare la palla dentro a un McGhee spaesato quasi quanto Gilbert. Ma i due mori avranno tempo per capire cosa devono fare, anche perché non sarà sempre derby da College come qui al Meeting ancora ubriaco di Berlusconi. E con loro la squadra che sa di poter contare su Christoffersen e Malaventura.
Si ricomincia come si è finito: Beric sbaglia entrate e tiro da tre. E' un tempo da lupi, ma la Scavolini vuol far la parte dell'agnello e Crespi che comincia con Pecile, Malaventura, Beric, Lacey e Mc Ghee vede i suoi più spaesati del previsto. Nella sfida tra universitari i più inesperti sembrano i biancorossi. I tifosi non sono molti ma la serata è di quelle che invita a restare al casa. Sul 5-12 Crespi non è soddisfatto e infila insieme Gigena, Albano e Gilbert, lasciando solo Malaventura e McGhee. Gilbert si presenta con una bomba, proprio quando entra il gruppo dell'Inferno.
Crespi – si vede a occhio – vorrebbe di più ed allarga le braccia. Insiste molto su Malaventura, davvero affidabile, e chiede più gioco d'insieme.
Non è una serata da entusiasmo, ma era nelle cose. I tre arbitri non aiutano, tutt'altro. Troppo poco il tempo per mettere insieme un gioco d'attacco apprezzabile. E gli applausi più convinti sono stati per il Chris il danesone (ha chiuso anche un paio di contropiede e ha confermato quello che di buono si è detto di lui) e per Beric quando ha segnato la sua prima bomba e dato apprezzabili segni di reattività: 41-33 al 18'. Crespi non risparmia richiami a Beric ed Albano. E il suo andirivieni semi-scatenato fa felice l'Inferno: «Crespi è uno di noi». I «frati» di Providence University si sciolgono sotto le bordate di un voglioso Beric. Gli americani finora hanno battuto Lugano e Castelletto Ticino. Ma dietro l'angolo per Pesaro ci sono ben altri avversari. L'Inferno applaude i nuovi eroi e viene ricambiato. Dissolvenza.
Luigi Luminati
UNIVERSITY PROVIDENCE: Augustin 10, Gomes 11, Kabba 2, Haylettes 2, Andrim 8, Doutmit 11, Laksa 7, Kotti 7, Sanders 7, Anderson 5. All:. Wells.
Arbitri: Facchini di Massalombarda, Ramilli di Forlì, Filippini di Bologna.
Note: Spettatori un migliaio circa. Parziali: 17-20, 41-36, 65-56. Usciti per 5 falli: Lacey, Doutmit.
RIMINI — In attesa di vedere la vera Scavolini (magari con Norm Richardson, ieri con l'inseparabile maglia di Drexler) a Rimini ci siamo goduti Marco Crespi, incontenibile e giustamente incontentabile, macinatore di chilometri davanti la panchina. Forse non varrà il costo dell'abbonamento, ma di certo non ci annoieremo. La Scavolini fa fatica a carburare ed era prevedibile; un po' meno che non si riesca a dare la palla dentro a un McGhee spaesato quasi quanto Gilbert. Ma i due mori avranno tempo per capire cosa devono fare, anche perché non sarà sempre derby da College come qui al Meeting ancora ubriaco di Berlusconi. E con loro la squadra che sa di poter contare su Christoffersen e Malaventura.
Si ricomincia come si è finito: Beric sbaglia entrate e tiro da tre. E' un tempo da lupi, ma la Scavolini vuol far la parte dell'agnello e Crespi che comincia con Pecile, Malaventura, Beric, Lacey e Mc Ghee vede i suoi più spaesati del previsto. Nella sfida tra universitari i più inesperti sembrano i biancorossi. I tifosi non sono molti ma la serata è di quelle che invita a restare al casa. Sul 5-12 Crespi non è soddisfatto e infila insieme Gigena, Albano e Gilbert, lasciando solo Malaventura e McGhee. Gilbert si presenta con una bomba, proprio quando entra il gruppo dell'Inferno.
Crespi – si vede a occhio – vorrebbe di più ed allarga le braccia. Insiste molto su Malaventura, davvero affidabile, e chiede più gioco d'insieme.
Non è una serata da entusiasmo, ma era nelle cose. I tre arbitri non aiutano, tutt'altro. Troppo poco il tempo per mettere insieme un gioco d'attacco apprezzabile. E gli applausi più convinti sono stati per il Chris il danesone (ha chiuso anche un paio di contropiede e ha confermato quello che di buono si è detto di lui) e per Beric quando ha segnato la sua prima bomba e dato apprezzabili segni di reattività: 41-33 al 18'. Crespi non risparmia richiami a Beric ed Albano. E il suo andirivieni semi-scatenato fa felice l'Inferno: «Crespi è uno di noi». I «frati» di Providence University si sciolgono sotto le bordate di un voglioso Beric. Gli americani finora hanno battuto Lugano e Castelletto Ticino. Ma dietro l'angolo per Pesaro ci sono ben altri avversari. L'Inferno applaude i nuovi eroi e viene ricambiato. Dissolvenza.
Luigi Luminati
Fonte: Il Resto del Carlino