RIMINI - E’ basket d’agosto e si vede. I giovanotti di Providence infatti, almeno all’inizio, sembrano volare rispetto ai biancorossi “cotti" dalle utlime settimane di cura-Crespi. E’ l’inizio è una piccola galleria degli orrori. Il primo quintetto stagionale, Pecile, Malaventura, Beric, McGhee e Lacey balbetta in attacco e si fa prendere d’infilata dagli universitari che sembrano avere una marcia in più. Palle perse e gambe molli: Crespi chiama time out dopo 4 minuti quando il tabellone dice 2-7 per i “Friars". Ma la musica non cambia neanche dopo fino al 5-12 quando Crespi chiama un triplo cambio spedendo sul parquet Gilbert, Albano e Gigena. Gilbert, neanche a farlo apposta, battezza il suo primo pallone con una bella tripla che suona come una sveglia, con Gigena e il gigante Christoffersen a mostrare buone cose, soprattutto in attacco. Ma Gilbert oltre che genio offre anche sprazzi di sregolatezza e butta due palloni ad inizio secondo parziale che varrebbero l’aggancio. Che comunque non tarda quando McGhee cattura un rimbalzo che trasforma per il 28 pari. Ai biancorossi però non riesce lo scatto perchè sono in molti ancora con il fiato corto, soprattutto quelle che dovrebbero essere le due principali bocche da fuoco, Beric e McGhee (che comunque mostra sporadici ma cristallini lampi di classe) ed anche Malaventura e Pecile non sembrano avere le idee molto chiare. Chi invece sembra più avanti sono Christoffersen e Albano, vispi e produttivi in prossimità dei canestri. Infatti è quando il danese blinda l’area che i biancorossi offrono i primi assaggi del “Crespi pensiero", e quando la velocità aumenta anche Beric entra in ritmo e la trova il primo allungo significativo sul 41-33. Crespi, comunque, si arrabbia come se la partita contasse davvero quando vede scendere se non proprio la fisicità, merce rara in questi giorni, almeno l’applicazione dei suoi.
E anche nella ripresa il quid in più ai biancorossi lo danno Beric quando la mira regge per qualche minuto e Christoffersen che piazza blocchi di marmo ma appoggia a canestro con una mano sorprendentemente vellutata. I due, coadiuvati da Malaventura e Pecile che laboriosamente ritrovano la bussola, costruiscono il primo break significativo sul finire del terzo quarto (63-52). E Beric si scalda nel finale quando rimpingua il bottino personale e permette ai suoi di vincere senza troppi patemi d’animo, anche se al clan dei frati di Providence non piace troppo l’arbitraggio, forse un po’ troppo “europeo" per i loro gusti.
Matteo Mauri
SCAVOLINI-PROVIDENCE: 89-70
SCAVOLINI: Beric 22, Gilbert 3, Gigena 9, Malaventura 9, Lacey 2, Pecile 11, Cortesi ne, McGhee 8, Albano 11, Christoffersen 14, Valentini ne.
PROVIDENCE: McGrant, Gomes 11, Augustin 10, Mills, Kabba 2, Hayletts 2, Andrim 8, Doutmit 11, Laksa 7, Kotti 7, Sanders 7, Anderson 5, Traugott, Hill.
Parziali: 17-20, 41-33, 65-56, 89-70.
E anche nella ripresa il quid in più ai biancorossi lo danno Beric quando la mira regge per qualche minuto e Christoffersen che piazza blocchi di marmo ma appoggia a canestro con una mano sorprendentemente vellutata. I due, coadiuvati da Malaventura e Pecile che laboriosamente ritrovano la bussola, costruiscono il primo break significativo sul finire del terzo quarto (63-52). E Beric si scalda nel finale quando rimpingua il bottino personale e permette ai suoi di vincere senza troppi patemi d’animo, anche se al clan dei frati di Providence non piace troppo l’arbitraggio, forse un po’ troppo “europeo" per i loro gusti.
Matteo Mauri
SCAVOLINI-PROVIDENCE: 89-70
SCAVOLINI: Beric 22, Gilbert 3, Gigena 9, Malaventura 9, Lacey 2, Pecile 11, Cortesi ne, McGhee 8, Albano 11, Christoffersen 14, Valentini ne.
PROVIDENCE: McGrant, Gomes 11, Augustin 10, Mills, Kabba 2, Hayletts 2, Andrim 8, Doutmit 11, Laksa 7, Kotti 7, Sanders 7, Anderson 5, Traugott, Hill.
Parziali: 17-20, 41-33, 65-56, 89-70.