BRUNICO. Una festa, nel vero senso della parola, ieri sera all'hotel di Riscone dove per l'ultima volta ha pernottato la Benetton: oggi la comitiva torna a casa e la locale amministrazione comunale ha voluto ringraziare chi ha scelto per la sesta volta questa zona come sede del ritiro.
Con ovvie ripercussioni benefiche per il turismo locale, ormai quasi un «gemellaggio» che sarà riproposto anche in futuro. C'è stato il discorso del sindaco, la presenza di personaggi ed autorità locali, la banda del paese ha suonato in onore di giocatori e dirigenti, compreso Gilberto Benetton, salito dalla sua casa di Cortina.
I «casual» rientrano a Treviso proprio quando la perla della Val Pusteria offre il meglio di sé: l'aria frizzante dei 1300 metri, giornate splendide con il sole che inonda distese di prati e boschi di conifere. La Benetton ha potuto lavorare in un ambiente tranquillo, l'ideale per accumulare affiatamento e coesione. Il più esperto per raccontare che aria tira resta lui, il capitano, Ricky Pittis.
«Direi un'aria molto positiva, sinceramente: aria di... alta montagna. Ci stiamo allenando bene, conoscendoci in fretta, vecchi e nuovi, cioè i tre giocatori ed il coach, che è la novità più importante».
Il gruppo appare già piuttosto ben cementato.
«Da questo punto di vista per fortuna c'erano i sette giocatori della passata stagione, ma i tre nuovi devo dire che, come spesso succede, si stanno ambientando in fretta. Uno, Loncar, lo conoscevamo già, ma con lui avevamo giocato poco, anche se credo che nella nostra squadra non sia così difficile inserirsi».
Cinque anni fa eravate qui e poi vinceste lo scudetto, l'anno scorso siete rimasti in pianura e l'avete rivinto.
«Ormai non guardiamo più alla supertizione, quest'anno vogliamo decisamente arrivare a vincere qualcosa di molto importante e lo facciamo allenandoci bene».
L'unica cosa importante che vi manca è l'Eurolega.
«E' un obiettivo che, detto molto sinceramente, piacerebbe raggiungere a tutti, a me in particolare».
Ma tu sei l'unico giocatore che l'ha già vinta.
«E' vero, ma a parte il fatto che non ricordo più l'effetto che fa, l'ho vinta a Milano e non a Treviso. E quindi mi piacerebbe regalare questa coppa alla città».
Chi ti ha impressionato di più in questa settimana?
«Direi tutti i miei compagni, soprattutto per lo stato di forma fisica con cui si sono presentati a questo ritiro. Una cosa che negli anni passati non era mai successa, almeno a questi livello: li vedo tutti ben tirati, e pronti a correre e dare il massimo».
Compreso il capitano?
«Certo: compreso lui».
Silvano Focarelli
Con ovvie ripercussioni benefiche per il turismo locale, ormai quasi un «gemellaggio» che sarà riproposto anche in futuro. C'è stato il discorso del sindaco, la presenza di personaggi ed autorità locali, la banda del paese ha suonato in onore di giocatori e dirigenti, compreso Gilberto Benetton, salito dalla sua casa di Cortina.
I «casual» rientrano a Treviso proprio quando la perla della Val Pusteria offre il meglio di sé: l'aria frizzante dei 1300 metri, giornate splendide con il sole che inonda distese di prati e boschi di conifere. La Benetton ha potuto lavorare in un ambiente tranquillo, l'ideale per accumulare affiatamento e coesione. Il più esperto per raccontare che aria tira resta lui, il capitano, Ricky Pittis.
«Direi un'aria molto positiva, sinceramente: aria di... alta montagna. Ci stiamo allenando bene, conoscendoci in fretta, vecchi e nuovi, cioè i tre giocatori ed il coach, che è la novità più importante».
Il gruppo appare già piuttosto ben cementato.
«Da questo punto di vista per fortuna c'erano i sette giocatori della passata stagione, ma i tre nuovi devo dire che, come spesso succede, si stanno ambientando in fretta. Uno, Loncar, lo conoscevamo già, ma con lui avevamo giocato poco, anche se credo che nella nostra squadra non sia così difficile inserirsi».
Cinque anni fa eravate qui e poi vinceste lo scudetto, l'anno scorso siete rimasti in pianura e l'avete rivinto.
«Ormai non guardiamo più alla supertizione, quest'anno vogliamo decisamente arrivare a vincere qualcosa di molto importante e lo facciamo allenandoci bene».
L'unica cosa importante che vi manca è l'Eurolega.
«E' un obiettivo che, detto molto sinceramente, piacerebbe raggiungere a tutti, a me in particolare».
Ma tu sei l'unico giocatore che l'ha già vinta.
«E' vero, ma a parte il fatto che non ricordo più l'effetto che fa, l'ho vinta a Milano e non a Treviso. E quindi mi piacerebbe regalare questa coppa alla città».
Chi ti ha impressionato di più in questa settimana?
«Direi tutti i miei compagni, soprattutto per lo stato di forma fisica con cui si sono presentati a questo ritiro. Una cosa che negli anni passati non era mai successa, almeno a questi livello: li vedo tutti ben tirati, e pronti a correre e dare il massimo».
Compreso il capitano?
«Certo: compreso lui».
Silvano Focarelli