CANTU’ – Ancora non sono note le regole inerenti ai tesseramenti di extra comunitari per il prossimo campionato. Ancora non si sa se la Oregon parteciperà ad una Coppa europea e quale. Certo è, invece, che la Pallacanestro Cantù si tiene aggiornata su tutti i fronti e lo fa grazie al proprio direttore sportivo Bruno Arrigoni.
La scorsa settimana ha visionato alcune partite della Lega Adriatica dove, oggetto di studio, sono stati sicuramente molti giocatori dell’est che potrebbero interessare la società canturina qualora il prossimo anno dovesse partecipare ad una competizione europea dove, fino ad oggi, sono ammessi solamente due giocatori extra comunitari.
Martedì prossimo, invece, Arrigoni partirà alla volta degli USA con destinazione Portsmouth, Virginia, per assistere al Portsmouth Invitational Tournament (PIT), torneo al quale, storicamente, partecipano giocatori americani di seconda fascia, quelli cioè che con molta probabilità non saranno chiamati al draft NBA di giugno.
“Non ci saranno sicuramente giocatori delle prime 50 scelte – ci spiega lo stesso Arrigoni – Di solito si tratta di validi giocatori che poi riescono a costruirsi un’ottima carriera in Europa. Negli anni scorsi erano presenti giocatori che ora conosciamo perché militano in Italia o in Europa. Ad esempio, lo scorso anno c’erano Damon Thornton, Kantrail Horton, Michael Hicks, Horace Jenkins, Cookie Belcher, Karim Shabazz, Martin Rancik, prima ancora Alvin Young, Jarret Stephens, il nostro Shaun Stonerook, Marcus Goree, Eddie Gill, Milt Palacio, Sharif Fajardo”.
Quindi un torneo il cui livello può interessare in maniera particolare l’Europa e che vedrà la partecipazione di molti scout del nostro continente alla ricerca della sorpresa dell’anno.
“Con la scomparsa del torneo di Phoenix – continua il diesse canturino – probabilmente si alzerà anche il livello di questo torneo e quindi si potrà trovare molta gente interessante”.
La curiosità ci ha così portato ad informazioni più precise su quelli che saranno i roster delle formazioni del PIT. Arrigoni potrà infatti visionare giovani che quest’anno hanno giocato una stagione di alto profilo come Jason Capel di North Carolina, ala forte capace di concludere la stagione con 16,8 punti e 10,3 rimbalzi. Oppure il pari ruolo Ryan Humphery da Notre Dame, il quale ha avuto cifre addirittura superiori in stagione. Nel ruolo di ala forte, da seguire Reggie Evans da Iowa oltre a Rasual Butler di LaSalle, giocatore capace di occupare sia la posizione di “3” che di “4”.
Pochi gli atleti annunciati nel ruolo di centro a testimonianza che anche in America i pochi giocatori futuribili vengono “catturati” fin da giovani. Grande abbondanza per quello che riguarda invece il settore esterni. Come sempre il college basket sforna centinaia di ragazzi dalle doti elevate ogni anno. Ci saranno così Preston Shumpert, Clarence Gilbert, Jerry Green, Lynn Greer e Kevin Braswell, quest’ultimo fantasioso playmaker di Georgetown, da 14,8 punti e 5,2 assist ad allacciata di scarpe, ammirato già lo scorso anno in occasione del College Basketball Camp organizzato dalla Pallacanestro Cantù proprio nell’università degli Hoyas.
Un torneo che darà sicuramente ad Arrigoni qualche buona indicazione per la prossima stagione.
Simone Giofrè
La scorsa settimana ha visionato alcune partite della Lega Adriatica dove, oggetto di studio, sono stati sicuramente molti giocatori dell’est che potrebbero interessare la società canturina qualora il prossimo anno dovesse partecipare ad una competizione europea dove, fino ad oggi, sono ammessi solamente due giocatori extra comunitari.
Martedì prossimo, invece, Arrigoni partirà alla volta degli USA con destinazione Portsmouth, Virginia, per assistere al Portsmouth Invitational Tournament (PIT), torneo al quale, storicamente, partecipano giocatori americani di seconda fascia, quelli cioè che con molta probabilità non saranno chiamati al draft NBA di giugno.
“Non ci saranno sicuramente giocatori delle prime 50 scelte – ci spiega lo stesso Arrigoni – Di solito si tratta di validi giocatori che poi riescono a costruirsi un’ottima carriera in Europa. Negli anni scorsi erano presenti giocatori che ora conosciamo perché militano in Italia o in Europa. Ad esempio, lo scorso anno c’erano Damon Thornton, Kantrail Horton, Michael Hicks, Horace Jenkins, Cookie Belcher, Karim Shabazz, Martin Rancik, prima ancora Alvin Young, Jarret Stephens, il nostro Shaun Stonerook, Marcus Goree, Eddie Gill, Milt Palacio, Sharif Fajardo”.
Quindi un torneo il cui livello può interessare in maniera particolare l’Europa e che vedrà la partecipazione di molti scout del nostro continente alla ricerca della sorpresa dell’anno.
“Con la scomparsa del torneo di Phoenix – continua il diesse canturino – probabilmente si alzerà anche il livello di questo torneo e quindi si potrà trovare molta gente interessante”.
La curiosità ci ha così portato ad informazioni più precise su quelli che saranno i roster delle formazioni del PIT. Arrigoni potrà infatti visionare giovani che quest’anno hanno giocato una stagione di alto profilo come Jason Capel di North Carolina, ala forte capace di concludere la stagione con 16,8 punti e 10,3 rimbalzi. Oppure il pari ruolo Ryan Humphery da Notre Dame, il quale ha avuto cifre addirittura superiori in stagione. Nel ruolo di ala forte, da seguire Reggie Evans da Iowa oltre a Rasual Butler di LaSalle, giocatore capace di occupare sia la posizione di “3” che di “4”.
Pochi gli atleti annunciati nel ruolo di centro a testimonianza che anche in America i pochi giocatori futuribili vengono “catturati” fin da giovani. Grande abbondanza per quello che riguarda invece il settore esterni. Come sempre il college basket sforna centinaia di ragazzi dalle doti elevate ogni anno. Ci saranno così Preston Shumpert, Clarence Gilbert, Jerry Green, Lynn Greer e Kevin Braswell, quest’ultimo fantasioso playmaker di Georgetown, da 14,8 punti e 5,2 assist ad allacciata di scarpe, ammirato già lo scorso anno in occasione del College Basketball Camp organizzato dalla Pallacanestro Cantù proprio nell’università degli Hoyas.
Un torneo che darà sicuramente ad Arrigoni qualche buona indicazione per la prossima stagione.
Simone Giofrè