FABRIANO — Comunque vada, sarà una grande festa. Festa per Messina che torna sulla panchina della Kinder dopo soli cinque giorni dal divorzio shock con Madrigali, festa per un PalaIndesit (si gioca alle 18,15, arbitri Reatto e Pascotto) prevedibilmente da tutto esaurito per la sfida di più alto prestigio da un paio di lustri a questa parte, festa per il Fabriano Banca Marche che con i due successi al fotofinish in 48 ore (Biella in casa e Trieste fuori) ha pressochè archiviato con larghissimo anticipo la questione salvezza e ora sogna i play-off.
Mclinton, forse sì. Solo stamane si saprà se Darren Mclinton riuscirà a scendere in campo, malgrado la distorsione all'alluce rimediata a fine gara a Trieste. In mattinata il provino decisivo, mentre Ferroni tornerà quasi certamente nei dieci dopo tre gare saltate per i problemi al polso a causa di un infortunio in allenamento. Comunque, a parte La Salle Thompson, il cui recupero non pare più così lontano, si spera in un organico al completo e tanta, tanta voglia di provarci. Dietro i comprensibili timori per un Mclinton nella migliore delle ipotesi a mezzo servizio, le solite dichiarazioni di prammatica sul valore (assoluto, ci mancherebbe altro) del rivale di turno e il possibile serbatoio in riserva alla quarta partita in otto giorni, una timida «speranziella» l'ambiente la coltiva. Perché, anche statisticamente, è giunto il momento di provarci con le grandi. Finora tra Kinder (all'andata), Skipper e, due volte, Benetton, «ventelli» e «trentelli» si sono sprecati: hai visto mai che, una volta tanto, ce se la possa anche giocare?
Che duelli. In realtà al PalaMalaguti, prima di cedere di schianto nel terzo periodo sugli scarichi di Griffith che innescarono le triple a raffica di Jaric, Rigaudeau, Abbio e Ginobili, per metà partita i biancazzurri restarono in linea di galleggiamento grazie a un Monroe addirittura inarrestabile. Senza Thompson e con Washington penalizzato dai falli non bastò per tenere in scacco una Kinder, oggi, comunque, un po' più alterna nel rendimento rispetto a quel periodo. Su questo e sull'ovvia volontà di mettersi in mostra in una simile «vetrina» da parte di tutti i giocatori, i biancazzurri faranno affidamento per ridurre un gap tecnico onestamente evidentissimo.
Gara della solidarietà. A contorno del «main event» forse di tutta la stagione, non mancano le iniziative speciali. Mentre i tifosi stanno preparando una coreografia degna dell'appuntamento, la società ha deciso di consegnare, prima della partita, tramite il presidente Biondi e coach Lasi, un riconoscimento a Ettore Messina a testimonianza della grande stima verso un uomo simbolo del basket italiano. Sempre a inizio gara e anche all'intervallo verrà concretizzata l'operazione di solidarietà dell'Avsi. Una trentina di volontari passeranno sulle scalee del palas per raccogliere fondi in favore di scuole, asili e centri di accoglienza in Nigeria, Romania, Libano, Kenia e Brasile.
Alessandro Di Marco
Mclinton, forse sì. Solo stamane si saprà se Darren Mclinton riuscirà a scendere in campo, malgrado la distorsione all'alluce rimediata a fine gara a Trieste. In mattinata il provino decisivo, mentre Ferroni tornerà quasi certamente nei dieci dopo tre gare saltate per i problemi al polso a causa di un infortunio in allenamento. Comunque, a parte La Salle Thompson, il cui recupero non pare più così lontano, si spera in un organico al completo e tanta, tanta voglia di provarci. Dietro i comprensibili timori per un Mclinton nella migliore delle ipotesi a mezzo servizio, le solite dichiarazioni di prammatica sul valore (assoluto, ci mancherebbe altro) del rivale di turno e il possibile serbatoio in riserva alla quarta partita in otto giorni, una timida «speranziella» l'ambiente la coltiva. Perché, anche statisticamente, è giunto il momento di provarci con le grandi. Finora tra Kinder (all'andata), Skipper e, due volte, Benetton, «ventelli» e «trentelli» si sono sprecati: hai visto mai che, una volta tanto, ce se la possa anche giocare?
Che duelli. In realtà al PalaMalaguti, prima di cedere di schianto nel terzo periodo sugli scarichi di Griffith che innescarono le triple a raffica di Jaric, Rigaudeau, Abbio e Ginobili, per metà partita i biancazzurri restarono in linea di galleggiamento grazie a un Monroe addirittura inarrestabile. Senza Thompson e con Washington penalizzato dai falli non bastò per tenere in scacco una Kinder, oggi, comunque, un po' più alterna nel rendimento rispetto a quel periodo. Su questo e sull'ovvia volontà di mettersi in mostra in una simile «vetrina» da parte di tutti i giocatori, i biancazzurri faranno affidamento per ridurre un gap tecnico onestamente evidentissimo.
Gara della solidarietà. A contorno del «main event» forse di tutta la stagione, non mancano le iniziative speciali. Mentre i tifosi stanno preparando una coreografia degna dell'appuntamento, la società ha deciso di consegnare, prima della partita, tramite il presidente Biondi e coach Lasi, un riconoscimento a Ettore Messina a testimonianza della grande stima verso un uomo simbolo del basket italiano. Sempre a inizio gara e anche all'intervallo verrà concretizzata l'operazione di solidarietà dell'Avsi. Una trentina di volontari passeranno sulle scalee del palas per raccogliere fondi in favore di scuole, asili e centri di accoglienza in Nigeria, Romania, Libano, Kenia e Brasile.
Alessandro Di Marco
Fonte: Il Resto del Carlino