Il basket è uno sport di serie B? La domanda coinvolge direttamente la Mens Sana, che il 16 aprile, se le cose non cambieranno, dovrà andare a Gerusalemme per cercare sul campo dell’Hapoel il lasciapassare per la finalissima di Saporta. Recarsi in Israele vuol dire mettere repentaglio la propria incolumità, tra kamikaze, bombe negli hotel, vendette e controvendette. Poche settimane fa il calcio ha capito e l’Uefa ha dirottato Hapoel-Milan a Cipro. Non così è successo per la pallacanestro: Le Mans, che ha rifiutato la trasferta, si è visto penalizzare in classifica, Udine e Lietuvos Rytas sono dovuti salire sull’aereo, a loro rischio e pericolo, e non sembra che la Mens Sana possa avere sorte migliore. Il giemme Minucci sta lavorando alacremente per ottenere lo stesso trattamento del Milan, ma rimbalza contro un muro di gomma. Una semifinale europea è un evento di ampio respiro che può attirare la fantasia malata di chi imbraccia le armi, ma la Fiba, da questo orecchio, non ci sente. Forse c’è la convinzione che i cestisti siano più invulnerabili dei calciatori. Ebbene, non è vero.