POPPI. Rodney Elliott è arrivato nel ritiro amaranto all'ora di pranzo, frastornato dal 'jet lag' e incavolato nero perché nel viaggio Baltimora-Pisa gli hanno smarrito i bagagli. Il tempo di osservare alcuni giochi della nuova Mabo nell'allenamento tecnico del pomeriggio, poi di nuovo in albergo per un riposino. E quando scende dal pullman, un'ora prima della partita, oltre a uno dei suo classici cappellini esibisce l'ultimo modello di «Game boy advance», il suo passatempo durante il volo.
L'anno scorso arrivò il 9 agosto e per l'intera stagione non perse mai un allenamento. Stavolta è in ritardo, ma non per futili motivi, non erano scuse per allungare le vacanze. Ha dovuto affrontare con la ex moglie un contenzioso legale sull'affidamento del figlio Rodney junior, sei anni, promessa del football Usa, un bambino che lui adora al punto da averselo fatto tatuare su un braccio. Rodney senior ha saltato due settimane di lavoro, ma recupererà in fretta, non ci sono dubbi. Valeva la pena aspettare un tipo così, e coach Banchi l'ha fatto molto volentieri.
«Ho avuto qualche offerta da Israele e Francia, ma in Europa la mia prima scelta era giocare a Livorno. L'anno scorso mi sono trovato bene: anche se non abbiamo vinto moltissimo mi sono trovato bene: buona squadra, città okay, coach di valore. Nessun dubbio, quindi, a firmare di nuovo per la Mabo».
Non conosce Mutavdzic e McLeod, alla notizia che potrebbe arrivare Miles Simon mostra un sorriso sincero di compiacimento («lo conosco, è veramente un buon giocatore»). In questa estate ha fatto la summer league di Boston con gli Spurs, poi si è allenato nella vecchia high school a Baltimora, dove abita. «Se ci alleniamo forte come l'anno scorso e la sfortuna ci lascerà in pace faremo bene». Parola di mr. Rodney Elliott.
r.m.
L'anno scorso arrivò il 9 agosto e per l'intera stagione non perse mai un allenamento. Stavolta è in ritardo, ma non per futili motivi, non erano scuse per allungare le vacanze. Ha dovuto affrontare con la ex moglie un contenzioso legale sull'affidamento del figlio Rodney junior, sei anni, promessa del football Usa, un bambino che lui adora al punto da averselo fatto tatuare su un braccio. Rodney senior ha saltato due settimane di lavoro, ma recupererà in fretta, non ci sono dubbi. Valeva la pena aspettare un tipo così, e coach Banchi l'ha fatto molto volentieri.
«Ho avuto qualche offerta da Israele e Francia, ma in Europa la mia prima scelta era giocare a Livorno. L'anno scorso mi sono trovato bene: anche se non abbiamo vinto moltissimo mi sono trovato bene: buona squadra, città okay, coach di valore. Nessun dubbio, quindi, a firmare di nuovo per la Mabo».
Non conosce Mutavdzic e McLeod, alla notizia che potrebbe arrivare Miles Simon mostra un sorriso sincero di compiacimento («lo conosco, è veramente un buon giocatore»). In questa estate ha fatto la summer league di Boston con gli Spurs, poi si è allenato nella vecchia high school a Baltimora, dove abita. «Se ci alleniamo forte come l'anno scorso e la sfortuna ci lascerà in pace faremo bene». Parola di mr. Rodney Elliott.
r.m.