News

La risposta dell'Avv. Palumbi a De Pol

Intervista al Vicepresidente della Fortitudo

Report stampa, tratto dal sito internet ufficiale Fortitudo.it, con l’intervista realizzata al Vicepresidente della Fortitudo Avv. Renato Palumbi in merito alle dichiarazioni alla stampa di Alessandro De Pol e del suo procuratore (apparse questa mattina sul quotidiano “Il Corriere dello Sport - Stadio”).

Renato Palumbi: “Spiace leggere quello che ha dichiarato De Pol sulla Fortitudo e, ancor più, quello che ha affermato il suo procuratore che i regolamenti li conosce (o li dovrebbe conoscere). Il lodo a cui la Fortitudo si è assoggettata di buon grado aveva il compito di stabilire se, nel caso di De Pol, fosse applicabile la norma civilistica della eccessiva onerosità sopravvenuta e se sul mancato recupero fisico del giocatore avesse influito una accelerazione della riabilitazione da lui decisa in vista delle Olimpiadi (vedi sue dichiarazioni a Superbasket). La Fortitudo contesta il lodo arbitrale anzitutto per la sua palese irritualità e ne invoca la nullità. Cioè esercita un sacrosanto diritto tutelato dalle norme federali. Ciononostante, io personalmente ho offerto al giocatore una transazione di contenuto economico pari al compenso annuale che il giocatore sarebbe riuscito a conseguire nel libero mercato. E’ scandalosa una iniziativa tendente a riconoscere al giocatore un giusto compenso anche se non ha giocato? Noi riteniamo di no. Ma quello che dispiace è l’assunto del procuratore di De Pol, anche perché da un lato è infondato e dall’altro è illegittimo. Esso minaccia di ricorrere alla Magistratura del Lavoro. Ma se questa è una minaccia, chi l’ha fatta ignora che la Fortitudo intende rivolgersi proprio alla Magistratura del Lavoro, unico giudice competente per dichiarare la nullità del lodo. E la richiesta alla F.I.P. la Fortitudo l’ha inoltrata lo stesso giorno in cui ha conosciuto l’esito del lodo. Se poi, come si sostiene, ricorrere al giudice ordinario possa essere sanzionato dalla Federazione a cui apparteniamo, che quel ricorso mi garantisce, allora al procuratore sfuggono veramente i princìpi fondamentali del diritto sportivo. Personalmente ho ricevuto un paio di mesi fa sia De Pol che suo padre ed ho loro tentato di spiegare che invocare una norma giuridica statale non è un segno di inciviltà. E’ ovvio che le transazioni sono sempre auspicabili, ma per effettuarle è indispensabile ricondurre ad equità ciò che palesemente appare iniquo. Anni fa, un club presieduto da un fine giurista portò una controversia definita con lodo persino in Cassazione. E nessuno se ne scandalizzò. Chi esercita un diritto non può mai ledere un diritto altrui”.
TAGS
Le ultime gallery
Le ultime notizie
Title Sponsor
Platinum Sponsor
Official Marketplace
Official Sponsor
Official Sponsor
Official Sponsor
Official Sponsor
Technology Partner
Medical Supplier
Treno ufficiale
Official Ball
Official Luxury Rental Car Supplier
Technical Sponsor
Official Ticketing
Official Water
Official Nutrition Partner
Official Supplier
Official Court Supplier
Media Partner
Media Partner
Media Partner
Official Radio
Official Advisor