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Richardson aggiunge energia

Positivo esordio per il nuovo americano della Scavolini

PESARO — Lui l'emozione l'ha pagata in solitario. Mentre la squadra scioglieva il nodo alla gola nella prima uscita di Rimini, all'esordio di San Marino Norman Richardson s'è visto sfuggire il primo pallone come una saponetta, colpendo il tabellone anziché il canestro. Aggiungiamoci un passaggio calibrato male in contropiede, la classica infrazione di passi di partenza, un colpo al naso e il ritorno in panchina per capire dov'era atterrato. Ma quando Crespi l'ha rimesso in campo, contro l'Orlandina, l'americanino dalle caviglie sottili ha fatto vedere di che pasta è fatto: elegante nei movimenti, dinamico e con un tiro niente male, tanto che a un certo punto ha infilato una lunga striscia di triple senza neanche toccare la retina. Alla fine fanno 19 punti all'esordio, il segnale di un giocatore che non è per niente timido.
«Sto ancora cercando di adattarmi alle nuove regole che avete in Europa, non è facile e quegli errori li ho commessi anche per timore — ammette Richardson — ma in questo sia i compagni che il coach mi stanno aiutando veramente. Ho fiducia che di giorno in giorno le cose andranno sempre meglio, l'annata è appena agli inizi».
Contento anche coach Crespi che ha visto completarsi col suo arrivo il mosaico desiderato durante l'estate.
«Essendo al suo esordio personale, Richardson era emozionato ma pian piano si è sciolto e secondo me ha proposto delle grandi giocate — dice Crespi —. Bene non solo per i punti segnati, a me piace guardare anche quel che i giocatori producono per la squadra».
In cosa Norman è convinto di poter dare una mano a questa Scavolini?
«Bè innanzitutto lavorando in allenamento con lo stesso spirito che ci si mette in partita, questo è un aspetto importante per migliorarsi perché tutto quello che si fa in campo viene costruito durante la settimana — risponde Norm mostrando notevole disponibilità —. Le mie caratteristiche sono quelle di un giocatore energico, che porta intensità all'interno del parquet, non egoista. Anche se credo che il mio tiro potrà servire».
Dopo una settimana qual è il compagno che l'ha più colpita?
«Io adoro il modo di giocare di Beric. Trovo che Misha sia un elevatore eccellente del nostro gioco. Ma comunque tutti i ragazzi ci danno dentro, fanno il loro lavoro, mi piace molto lavorare con questi compagni, ogni giorno cresciamo di più».
E a proposito di Beric, è bello il giudizio che Crespi spende sul serbo dopo le perplessità dello scorso anno...
«Misha è un esempio per tutti perché in questo gruppo è l'unico che ha vinto qualcosa ai massimi livelli eppure si sbatte come un rookie — sottolinea il coach —. In ogni momento si arrabbia per una cosa sbagliata e si entusiasma per una cosa giusta: questo mi piace molto. Trovo che il suo atteggiamento così umile in questo momento sia di traino per il gruppo».
Un gruppo che dopo tre avversari morbidi è atteso adesso dal probante test di Urbino: venerdì sera contro la Virtus di Tanjevic.
Elisabetta Ferri
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