C'è un limite, nella vicenda della struttura mobile da realizzare in viale Giochi del Mediterraneo, che sta per essere superato. Il limite fissato dall'avvocato Mario Maione per ricevere risposte chiare e definitive sui tempi necessari per completare l'impianto, il limite che ogni sportivo, appassionato di pallacanestro o semplice cittadino disegna nel proprio immaginario per non sentirsi dichiaratamente preso in giro.
E' da più di un anno che del nuovo palazzetto da concedere temporaneamente a Napoli e alla Di Nola in attesa del "Mario Argento" si parla solamente, e in maniera del tutto improduttiva, magari con scadenze e proclami esclusivamente chiacchierologici, visto che alle parole non fanno mai seguito i fatti. Per chi segue, o tenta di farlo, l'evolversi della storia, ogni aggiornamento sembra poi avere solo il sapore della beffa. L'ultimo in ordine cronologico, riferisce di lavori bloccati per le ferie d'agosto. Lavori? Quali lavori? Una sorta di recinto abbozzato nei paraggi della piscina "Scandone", un paio di cumuli di pietre e sabbia sistemati a ridosso del circolo di tennis e una specie di rete arancione tirata su per circondare la rotonda piazzata all'altezza del primo incrocio del viale. Queste, probabilmente, sono le uniche tracce di un cantiere che, almeno per ora, resta assolutamente virtuale.
«Lunedì - anticipa l'avvocato Maione - andrò al Comune per accertarmi di persona della maniera in cui procedono le cose. E lunedì desidero ricevere risposte effettive, soddisfacenti. In questa faccenda il sottoscritto si sta giocando la reputazione e qualcos'altro. E' inaccettabile che io non possa indicare con certezza ad eventuali sponsor e ai nuovi giocatori quale sarà il nostro campo da gioco definitivo».
Neppure i rappresentanti delle istituzioni, al momento, possono negare la triste evidenza.
«I lavori - conferma l'architetto Ferdinando Di Palo del Comune di Napoli- per questo periodo estivo sono effettivamente rimasti fermi, ma già dalla prossima settimana ripartiranno nuovamente. In qualche modo, vedrete, recupereremo il tempo perduto».
Un dato, però, appare assolutamente incredibile. A diversi mesi di distanza dal termine della gara che ha assegnato i lavori, il contratto da stipulare con la Veronesi Impianti (la ditta modenese alla quale è stato assegnato l'appalto), non è stato ancora firmato. A breve, assicura lo stesso Di Palo, sarà contattato uno dei dirigenti dell'Ufficio Gare e Contratti del Comune di Napoli che provvederà, almeno si spera, a convocare nuovamente i dirigenti emiliani.
«Quando sono partito per le vacanze - conclude sconsolato l'avvocato Maione - assessori e tecnici del Comune mi hanno garantito che era tutto a posto. Ripeto, in questa storia sto rischiando dignità, buon nome e reputazione. Lunedì pretenderò di vederci chiaro. Altrimenti è il caso che qualcuno cominci ad assumersi in pieno tutte le proprie responsabilità».
Carlo Carione
E' da più di un anno che del nuovo palazzetto da concedere temporaneamente a Napoli e alla Di Nola in attesa del "Mario Argento" si parla solamente, e in maniera del tutto improduttiva, magari con scadenze e proclami esclusivamente chiacchierologici, visto che alle parole non fanno mai seguito i fatti. Per chi segue, o tenta di farlo, l'evolversi della storia, ogni aggiornamento sembra poi avere solo il sapore della beffa. L'ultimo in ordine cronologico, riferisce di lavori bloccati per le ferie d'agosto. Lavori? Quali lavori? Una sorta di recinto abbozzato nei paraggi della piscina "Scandone", un paio di cumuli di pietre e sabbia sistemati a ridosso del circolo di tennis e una specie di rete arancione tirata su per circondare la rotonda piazzata all'altezza del primo incrocio del viale. Queste, probabilmente, sono le uniche tracce di un cantiere che, almeno per ora, resta assolutamente virtuale.
«Lunedì - anticipa l'avvocato Maione - andrò al Comune per accertarmi di persona della maniera in cui procedono le cose. E lunedì desidero ricevere risposte effettive, soddisfacenti. In questa faccenda il sottoscritto si sta giocando la reputazione e qualcos'altro. E' inaccettabile che io non possa indicare con certezza ad eventuali sponsor e ai nuovi giocatori quale sarà il nostro campo da gioco definitivo».
Neppure i rappresentanti delle istituzioni, al momento, possono negare la triste evidenza.
«I lavori - conferma l'architetto Ferdinando Di Palo del Comune di Napoli- per questo periodo estivo sono effettivamente rimasti fermi, ma già dalla prossima settimana ripartiranno nuovamente. In qualche modo, vedrete, recupereremo il tempo perduto».
Un dato, però, appare assolutamente incredibile. A diversi mesi di distanza dal termine della gara che ha assegnato i lavori, il contratto da stipulare con la Veronesi Impianti (la ditta modenese alla quale è stato assegnato l'appalto), non è stato ancora firmato. A breve, assicura lo stesso Di Palo, sarà contattato uno dei dirigenti dell'Ufficio Gare e Contratti del Comune di Napoli che provvederà, almeno si spera, a convocare nuovamente i dirigenti emiliani.
«Quando sono partito per le vacanze - conclude sconsolato l'avvocato Maione - assessori e tecnici del Comune mi hanno garantito che era tutto a posto. Ripeto, in questa storia sto rischiando dignità, buon nome e reputazione. Lunedì pretenderò di vederci chiaro. Altrimenti è il caso che qualcuno cominci ad assumersi in pieno tutte le proprie responsabilità».
Carlo Carione