Virtus Roma ancora indietro

Il campo offre segnali contradditori a Piero Bucchi. Il nuovo tecnico della Virtus Roma vede i suoi all’opera nella prima, vera uscita stagionale contro Teramo e prende nota delle tante difficoltà di gioco, insieme, intesa, che sarebbe strano se a questo punto della preparazione non si facessero vive. Il punteggio (68-77) in questi casi non fa storia: Teramo, formazione di LegaDue, è apparsa più avanti nella ricerca della condizione e poi ha trovato il solito Mario Boni (30 punti), quello che quando vede giallorosso si esalta, dimentica l’anagrafe e la infila da tutte le parti. Il nubifragio che si è abbattuto nel pomeriggio su Settebagni con tanto di blackout, ha imposto un notevole ritardo all’inizio dell’incontro, condizionando la concentrazione delle due squadre. Male Myers, e quando uno come lui non sente la partita ogni tiro è un’angoscia. Mai in partita Tusek, fin troppo accentratore Jenkins (20 punti), ancora alla ricerca di quel feeling con il gioco predicato da Bucchi che è la grande speranza della Roma dei canestri. Tanta fatica e poca lucidità, ma è normale così, perché non si può pretendere la luna da chi è carico di lavoro e deve ancora prendere confidenza con i ritmi della gara. Segnali confortanti solo da Bonora, il solito illuminato organizzatore di gioco, e Righetti, forse l’uomo che più velocemente di tutti sembra aver metabolizzato questa prima fase di preparazione.
Rispetto alla prima uscita domenicale con Avellino si è fatto un piccolo passo indietro, ma ciò che conta ora è solo la ricerca dei meccanismi di gioco, non certo un inutile risultato con Teramo. Il prossimo appuntamento di questa estate di lavoro offrirà indicazioni più dettagliate: domani e sabato la squadra sarà impegnata nel torneo di Cervia contro Fabriano, Livorno e Fortitudo Bologna. L’avvicinamento al campionato continua.
Valerio Vecchiarelli