FABRIANO - Non capita spesso che un giocatore americano, dopo mezza giornata di viaggio da Los Angeles più la stanchezza del 'fuso', sbarchi a Fabriano sorridente e terminata la conferenza stampa si metta a giocare uno-contro-uno al palasport con il cronista sottoscritto. Questo è DeAndre Hulett. E' questa è la ventata di freschezza che la filiforme guardia della California (199 cm) ha portato nella città della carta, magia dei suoi 22 anni e di tutta l'allegria che lo trascina. "Questo è il mio carattere - attacca Hulett - mi piace sorridere, spero di farlo spesso". Ha i lineamenti, gli occhi furbi e (quasi) la capigliatura di Sprewell. Ma, per caratteristiche tecniche, oltreoceano sostengono che assomigli di più a Kobe Bryant. Un paragone che scotta, fatto proprio dal papà di Kobe, Joe Bryant, che ha allenato Hulett alla recente Summer League di Long Beach. "Che gran cara persona Mr.Bryant - commenta ironico DeAndre - non so proprio come abbia fatto a pensare una cosa del genere! Diciamo che nel modo di giocare cerco di ispirarmi a Kobe e un po' anche a Tracy McGrady, perché entrambi sanno fare tante cose". Come Kobe, Hulett ha saltato il College: qualche rimpianto? "Solo per non avere un titolo di studio. Sul piano tecnico e per la carriera da giocatore, invece, nessun problema". Anche per lui il sogno, realizzabile vista la giovane età, è quello di approdare nella Nba. "E' il mio obiettivo. Mi piacerebbe avere una chance. Ma ho ancora molto da lavorare e da dimostrare". Quindi le caratteristiche. "Sono una guardia, ma il mio gioco non è solo tiro. Sono atletico e mi piace correre veloce a campo aperto. Posso giocare anche ala piccola e all'occorrenza play. So di essere giovane e in fase di apprendimento, quindi devo ascoltare ogni suggerimento". Passiamo ad argomenti più leggeri. Cosa conosci dell'Italia? "So solo che per arrivarci il volo è stato veramente lungo - scherza - per il resto, ho visto dei bei panorami". Hai la ragazza? "Sono sposato. Mia moglie mi raggiungerà presto". Quanti punti pensi di poter segnare a partita? "L'importante è vincere ed essere utili alla squadra, quanti punti farò non so proprio dirlo, né mi interessa". Sai chi è Rodney Monroe? "Veramente, no". L'anno scorso Monroe è stato il capocannoniere di Fabriano e dell'intera serie A1. "Ma volete farmi dire a tutti i costi che quest'anno dovrò essere io il top-scorer?". Glissa e chiude furbescamente. Niente da aggiungere, al primo impatto già ci ha conquistato. Ora il verdetto spetta al parquet. Stasera si gioca al Torneo di Cervia alle 22.30 contro la Skipper Bologna. Fabriano sarà finalmente al completo (mercoledì è arrivato anche il pivot John Turner, in condizioni fisiche inaspettatamente buone) con l'unica eccezione del play Nunez, alle prese con problemi alla schiena che hanno richiesto qualche giorno di stop e maggiori accertamenti.
Ferruccio Cocco
Ferruccio Cocco