PAVIA — Continua positivamente la marcia di avvicinamento dell'Olimpia Milano verso la prima giornata del campionato 2002-03. Il torneo Coralli di Pavia è solo il primo dei tre appuntamenti che l'Olimpia affronterà prima di scendere in campo il 22 settembre contro Roseto: il trofeo Lombardia (6-7 settembre a Roncadelle) e il Torneo di Lonato (14-15 settembre) saranno gli altri due significativi test per provare la condizione atletica e tecnica della squadra di Caja.
La formazione milanese pare aver già recepito le idee del coach, e già in queste prime amichevoli dimostra di avere carattere da vendere. Certo, l'Olimpia non ha il potenziale per competere ai più alti livelli, ma per riavvicinare i tifosi il requisito fondamentale deve essere quello di non mollare mai, e dopo un anno disastroso sia dal punto di vista dei risultati che da quello caratteriale, è un piacere vedere i giocatori milanesi tuffarsi a terra per recuperare un pallone in un'amichevole pre-campionato. Uno spirito che anche il presidente Giorgio Corbelli fa intendere di apprezzare: «E' importantissimo lo spirito della squadra, l'avevo detto già in sede di presentazione: il mio obiettivo è quello di avere una squadra grintosa e cattiva. Il fatto che la squadra in questi giorni stia lavorando forte non può che rendermi soddisfatto».
Gli fa eco il nuovo coach, Attilio Caja: «Abbiamo una buona mentalità, un atteggiamento positivo, che è quello che ci serve per fare bene in questa stagione».
Il commento sull'Olimpia si può fermare però solo alla fase caratteriale. Anche a causa delle assenze dei due maggiori terminali offensivi, Garnett (distorsione alla caviglia) e Sconochini (Nazionale argentino ai Mondiali), è infatti ancora troppo presto per giudicare la fluidità del gioco d'attacco. Le gambe dei giocatori soffrono la preparazione atletica di queste settimane e solo con il passare del tempo si potrà arrivare al gioco preferito da Caja, difesa e contropiede.
A Pavia abbiamo trovato anche un giocatore che ha sempre incarnato lo spirito Olimpia, ma da quest'anno è passato a vestire la casacca della Lauretana Biella, Andrea Michelori: «Mi trovo bene qui a Biella, anche se è una città completamente diversa. La squadra è giovane e io mi sento molto motivato a far bene in questa mia prima esperienza lontano da casa». Tornando all'Olimpia, sono sicuramente da rimarcare le buone prove fatte registare in queste partite da Simpkins e Rancik, soprattutto in attacco, e anche Ferroni si sta rendendo utile alternando il suo gioco sia lontano che vicino il canestro. Siamo solo all'inizio, la strada è lunga ma l'imprinting che Caja sta dando all'Olimpia sembra essere quello giusto per riportare Milano a buon livello, ma soprattutto per riportare i tanti appassionati di basket della città al palasport per vedere una squadra che lotta contro ogni avversario.
Sandro Pugliese
La formazione milanese pare aver già recepito le idee del coach, e già in queste prime amichevoli dimostra di avere carattere da vendere. Certo, l'Olimpia non ha il potenziale per competere ai più alti livelli, ma per riavvicinare i tifosi il requisito fondamentale deve essere quello di non mollare mai, e dopo un anno disastroso sia dal punto di vista dei risultati che da quello caratteriale, è un piacere vedere i giocatori milanesi tuffarsi a terra per recuperare un pallone in un'amichevole pre-campionato. Uno spirito che anche il presidente Giorgio Corbelli fa intendere di apprezzare: «E' importantissimo lo spirito della squadra, l'avevo detto già in sede di presentazione: il mio obiettivo è quello di avere una squadra grintosa e cattiva. Il fatto che la squadra in questi giorni stia lavorando forte non può che rendermi soddisfatto».
Gli fa eco il nuovo coach, Attilio Caja: «Abbiamo una buona mentalità, un atteggiamento positivo, che è quello che ci serve per fare bene in questa stagione».
Il commento sull'Olimpia si può fermare però solo alla fase caratteriale. Anche a causa delle assenze dei due maggiori terminali offensivi, Garnett (distorsione alla caviglia) e Sconochini (Nazionale argentino ai Mondiali), è infatti ancora troppo presto per giudicare la fluidità del gioco d'attacco. Le gambe dei giocatori soffrono la preparazione atletica di queste settimane e solo con il passare del tempo si potrà arrivare al gioco preferito da Caja, difesa e contropiede.
A Pavia abbiamo trovato anche un giocatore che ha sempre incarnato lo spirito Olimpia, ma da quest'anno è passato a vestire la casacca della Lauretana Biella, Andrea Michelori: «Mi trovo bene qui a Biella, anche se è una città completamente diversa. La squadra è giovane e io mi sento molto motivato a far bene in questa mia prima esperienza lontano da casa». Tornando all'Olimpia, sono sicuramente da rimarcare le buone prove fatte registare in queste partite da Simpkins e Rancik, soprattutto in attacco, e anche Ferroni si sta rendendo utile alternando il suo gioco sia lontano che vicino il canestro. Siamo solo all'inizio, la strada è lunga ma l'imprinting che Caja sta dando all'Olimpia sembra essere quello giusto per riportare Milano a buon livello, ma soprattutto per riportare i tanti appassionati di basket della città al palasport per vedere una squadra che lotta contro ogni avversario.
Sandro Pugliese