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Fabriano cerca di completarsi

La dirigenza dovrà decidere quali ruoli sembrano più scoperti

FABRIANO — Uno, due, tre giocatori o… nessuno? E' il rebus che la Carifac Fabriano risolverà soltanto martedì quando l'assemblea dei soci saprà se potrà di nuovo attingere al mercato, o dovrà accontentarsi del roster attuale.
Intanto, però, coach Carmenati la sua lista l'ha già presentata…
Play, non solo Nunez. Forse già oggi la società conoscerà l'esito della risonanza magnetica effettuata ieri mattina sulla schiena di Roberto Nunez. Se i medici stabiliranno che il giocatore non è sùbito arruolabile lo sfortunato spagnolo verrà rilasciato. Lungo l'elenco dei papabili alla sostituzione capitanato dall'americano con passaporto svedese Smith, già visto un paio di stagioni addietro nella seconda lega del campionato greco e capace di ricoprire anche il ruolo di guardia. La seconda scelta resta Alessandro Davolio, non confermato da Varese, e ancora in attesa di qualche chiamata di buon livello. Tutto questo sempre che, è ovvio, non si decida di puntare su uno specialista al tiro lasciando a Gattoni e in alternativa al baby-fenomeno Hulett la responsabilità di gestire in toto la cabina di regìa.
Quante guardie… «Se mi dessero l'okay per un nuovo ingaggio (oltre a quello del play nel caso di divorzio da Nunez, ndr), il primo obiettivo sarebbe un esterno». Il Carmenati-pensiero, dunque, tiene aperta la porta a Marco Sambugaro, già offerto da Livorno qualche settimana addietro, ma non solo. Di italiani in cerca di contratto ce ne sono parecchi e anche nomi prestigiosi come Niccolai uscito da Biella e Ambrassa da Imola, mentre Portaluppi (firmato da Castelletto Ticino in B1) potrebbe essere ugualmente «convicibile» a tornare in massima serie.
Nees nel mirino. Più difficile che si trovino le risorse finanziarie per «agganciare» anche un rinforzo nel reparto lunghi. Intanto, però, si tiene sotto osservazione Tim Nees, ala/pivot di 208 centimetri e notevole pedigree, visto in Italia prima a Treviso e poi a Varese.
Un'ipotesi davvero succulenta, ma, appunto, legata come tutte le altre alle possibilità di investimento della dirigenza. «Speriamo di poter accontentare Carmenati», è il commento del vice presidente Mattia D'Ovidio.
a. d. m.
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