SCAVOLINI: Beric 21, Gilbert 18, Lacey 9, Gigena 7, Malaventura 8, Richardson 3, Gurini, McGhee 11, Albano 7, Christoffersen 6. All.Pillastrini.
VIRTUS BOLOGNA: Zucchini ne, Serri, Miralles 7, Bell 12, Frosini 8, Andersen 18, Rigaudeau 8, Belinelli 7, Brkic 6, Barlera 5. All. Tanjevic.
Arbitri: Lamonica, Tullio e Nardecchia.
Note: Spettatori 2.000 circa. Parziali 28-19, 47-33, 64-45. Tl: Scavolini 16/23, Bologna 10/14.
URBINO — Corre la Scavolini, arranca la Virtus. I bolognesi sono meno di mezza squadra, la Scavolini ha Pecile a casa e perde subito Richardson, ma è una squadra. Oggi alle 21.15 saranno i biancorossi a sfidare Treviso per la finale del Torneo di Urbino. Vale il giusto, ma vincere fa sempre bene. Specie per una squadra giovane e da plasmare. Il pacchetto lunghi è quello che preoccupa di più, in attesa della crescita di McGhee, ancora spaesato per contare davvero. Gli esterni si sono lasciati guidare da Beric all'inizio, poi da Malaventura. Gilbert invece è il classico realizzatore. Il Pec è alle prese con un intestino pazzo e in campo Crespi sceglie Gilbert. Bologna ha a casa mezza squadra (Smodis, Becirovic, Beard, Morlende, Avleev, Gaigneur), compreso il neo-acquisto Attruia che è un ex, ma non c'è. La Scavolini subisce sul piano fisico, come lo scorso anno, dieci centimetri in meno in ogni duello. O si corre e si lotta con intensità o sono guai. McGhee soffre fisicamente Andersen.
Beric parte forte con 4 bombe che strappano l'applauso al pubblico: 16 punti per il 28-19 al 10'. Tanjevic ha gli uomini contati, Crespi perde subito Richardson, distorsione alla caviglia, una settimana salvo complicazioni. Poi cade di schiena Gilbert che sbatte anche la testa: il palas ammutolisce. Ma deve avere la testa dura: rientra e infila due triple e batte il pugno sul cuore rivolto all'Inferno. La Scavolini lotta e corre, sfruttando le limitatezze altrui. Crespi vede i suoi subire un po' a rimbalzo finché Frosini e Andersen hanno fiato da spendere. Tanjevic se ne sta in poltrona, Consolini fa il coach a bordo campo, Crespi in campo. La Scavolini ha Beric appannato e frena, i giovanissimi bolognesi tengono il campo. Mentre McGhee che vorrebbe giocare di fisico paga pegno, pesantemente, anche sul piano dei falli, passa il tempo soprattutto in panca. Ricominciano a martellare i lunghi bolognesi appena la Scavolini si rilassa. Malaventura si alterna a Beric, a cui Crespi non risparmia richiami, come riferimento della squadra. Il clima è rilassato, la Scavolini può prendere il largo contro i resti della Virtus: «Abbiamo fatto più contropiedi stasera che tutto l'anno scorso» (copyright Zavagnini). La Virtus tiene il campo con Charlie Bell e David Andersen, davvero bravi. Anche Miralles fa la sua figura contro i lunghi biancorossi, nonostante un accenno finale di risveglio di McGhee.
Luigi Luminati
VIRTUS BOLOGNA: Zucchini ne, Serri, Miralles 7, Bell 12, Frosini 8, Andersen 18, Rigaudeau 8, Belinelli 7, Brkic 6, Barlera 5. All. Tanjevic.
Arbitri: Lamonica, Tullio e Nardecchia.
Note: Spettatori 2.000 circa. Parziali 28-19, 47-33, 64-45. Tl: Scavolini 16/23, Bologna 10/14.
URBINO — Corre la Scavolini, arranca la Virtus. I bolognesi sono meno di mezza squadra, la Scavolini ha Pecile a casa e perde subito Richardson, ma è una squadra. Oggi alle 21.15 saranno i biancorossi a sfidare Treviso per la finale del Torneo di Urbino. Vale il giusto, ma vincere fa sempre bene. Specie per una squadra giovane e da plasmare. Il pacchetto lunghi è quello che preoccupa di più, in attesa della crescita di McGhee, ancora spaesato per contare davvero. Gli esterni si sono lasciati guidare da Beric all'inizio, poi da Malaventura. Gilbert invece è il classico realizzatore. Il Pec è alle prese con un intestino pazzo e in campo Crespi sceglie Gilbert. Bologna ha a casa mezza squadra (Smodis, Becirovic, Beard, Morlende, Avleev, Gaigneur), compreso il neo-acquisto Attruia che è un ex, ma non c'è. La Scavolini subisce sul piano fisico, come lo scorso anno, dieci centimetri in meno in ogni duello. O si corre e si lotta con intensità o sono guai. McGhee soffre fisicamente Andersen.
Beric parte forte con 4 bombe che strappano l'applauso al pubblico: 16 punti per il 28-19 al 10'. Tanjevic ha gli uomini contati, Crespi perde subito Richardson, distorsione alla caviglia, una settimana salvo complicazioni. Poi cade di schiena Gilbert che sbatte anche la testa: il palas ammutolisce. Ma deve avere la testa dura: rientra e infila due triple e batte il pugno sul cuore rivolto all'Inferno. La Scavolini lotta e corre, sfruttando le limitatezze altrui. Crespi vede i suoi subire un po' a rimbalzo finché Frosini e Andersen hanno fiato da spendere. Tanjevic se ne sta in poltrona, Consolini fa il coach a bordo campo, Crespi in campo. La Scavolini ha Beric appannato e frena, i giovanissimi bolognesi tengono il campo. Mentre McGhee che vorrebbe giocare di fisico paga pegno, pesantemente, anche sul piano dei falli, passa il tempo soprattutto in panca. Ricominciano a martellare i lunghi bolognesi appena la Scavolini si rilassa. Malaventura si alterna a Beric, a cui Crespi non risparmia richiami, come riferimento della squadra. Il clima è rilassato, la Scavolini può prendere il largo contro i resti della Virtus: «Abbiamo fatto più contropiedi stasera che tutto l'anno scorso» (copyright Zavagnini). La Virtus tiene il campo con Charlie Bell e David Andersen, davvero bravi. Anche Miralles fa la sua figura contro i lunghi biancorossi, nonostante un accenno finale di risveglio di McGhee.
Luigi Luminati
Fonte: Il Resto del Carlino