CERVIA. Questa davvero non se l'aspettava nessuno. La Mabo si veste da leonessa anche di fronte ai leoni veri e prende a zannate pure la Virtus Roma di Carlton Myers, della stellina Jenkins e dell'ex Scavolini Marko Tusek.
93-77 scrive alla fine il tabellone del palazzetto di Cervia.
16 punti di distacco, non noccioline. Per ribadire che Livorno sta disputando una preason da leccarsi i baffi, che aver confermato in blocco il roster che soffrì l'anno di noviziato in A1, ma che alla fine centrò una salvezza romantica, è stata una scelta giusta, per dire che questa Mabo non partirà in salita come accadde l'anno scorso a causa di una valanga di infortuni, di una rosa completata tardi, delle mille difficoltà mentali di una squadra giovane al debutto nell'Olimpo del basket.
«Siamo soddisfatti, abbiamo giocato una partita di carattere in fase difensiva», commenta Walter De Raffaele. «Ho visto un atteggiamento di squadra che dovrà rappresentare la nostra faccia durante tutto il campionato».
Livorno ha condotto dall'inizio alla fine, scavando da subito un solco di 16 punti, grazie ad un Santarossa sempre più protagonista, ad un Mc Leod che con l'ambientamento migliora la confidenza col canestro avversario e con il gioco amaranto, ad un Elliott già in palla, che pare sbarcato in via Pera il 5 agosto e non quattro notti fa. Nel terzo quarto i capitolini hanno reagito, sono tornati a meno 4, ma la rincorsa è durata poco.
E La Mabo ha ristrappato e ha chiuso in completa agilità.
Tutti con i piedi per terra, tuttavia. Questo è solo basket d'agosto. Anche l'anno scorso la Mabo rimandò battuta Roma nell'amichevole di Follonica. Allora, nella notte del contratto di Conley, brillò addirittura Jannuzzi, che fu autore di 17 punti. Piedi per terra, ma consapevolezza che stavolta le cose sono ben diverse. Perchè la maturazione di Santarossa, 17 centri, 2/3 dalla lunga, una marcatura ai polpacci su Myers che ha annullato il tartufon, la solidità di Elliott, il supporto di Cotani e Sambugaro, rappresentano punti di riferimento, garanzie per il futuro immediato di questa Mabo.
Discorso a parte va fatto per quanto riguarda Mc Leod.
Il ragazzo dell'Ohio sta crescendo a vista d'occhio. Ieri ha condotto la manovra amaranto molto bene, dimostrando di saper dare accelerate importanti al gioco, di saper trovare il canestro con facilità (7/10 da due), anche di saper giostrare la palla. Banchi però lo ha utilizzato principalmente come play, in alternativa ad un Parente così così. I 5 recuperi riportati sullo scout dicono che anche in difesa il neretto sa muoversi, e d'altra parte con mani e gambe così rapide non c'è da stupirsi. Resta una domanda: è il giocatore che cerca la Mabo? «Sicuramente è uno di valore - commenta De Raffaele - sta dimostrando di poter giocare, e bene, anche in Italia. Che poi sia l'uomo adatto alla nostra squadra è ancora da vedere. Prima di tutto siamo in attesa di una risposta da parte di Miles Simon, solo allora guarderemo ad altre soluzioni». E la risposta di Simon, in un primo momento attesa nella notte tra giovedì e venerdì e poi slittata, dovrebbe essere arrivata proprio nella nottata di ieri. A quanto pare l'ex campione Ncaa avrebbe avuto proprio in extremis un'offerta dall'Nba, per un contratto di un mese con i Sonics. Così Simon ha chiesto a Livorno altre 24 ore per decidere e dare una risposta. Come detto, l'appuntamento decisivo tra Faraoni e Fleisher, il procuratore di Simon, era previsto in nottata. A mezzanotte tuttavia dagli States non era giunta ancora nessuna chiamata. «Vediamo se Miles preferirà un contratto di un mese in America o un garantito di un anno in Italia», sospirava Faraoni.
Stamani sapremo, ma l'impressione è che alla fine il giocatore decida di optare per la chiamata tra i pro americani e rinunci alle sirene livornesi.
Giulio Corsi
Il tabellino della Mabo.
Mutavdzic 12, Mc Leod 18, Sambugaro 13, Mariani 2, Cotani 9, Elliott 16, Garri 6, Santarossa 17, Parente.
93-77 scrive alla fine il tabellone del palazzetto di Cervia.
16 punti di distacco, non noccioline. Per ribadire che Livorno sta disputando una preason da leccarsi i baffi, che aver confermato in blocco il roster che soffrì l'anno di noviziato in A1, ma che alla fine centrò una salvezza romantica, è stata una scelta giusta, per dire che questa Mabo non partirà in salita come accadde l'anno scorso a causa di una valanga di infortuni, di una rosa completata tardi, delle mille difficoltà mentali di una squadra giovane al debutto nell'Olimpo del basket.
«Siamo soddisfatti, abbiamo giocato una partita di carattere in fase difensiva», commenta Walter De Raffaele. «Ho visto un atteggiamento di squadra che dovrà rappresentare la nostra faccia durante tutto il campionato».
Livorno ha condotto dall'inizio alla fine, scavando da subito un solco di 16 punti, grazie ad un Santarossa sempre più protagonista, ad un Mc Leod che con l'ambientamento migliora la confidenza col canestro avversario e con il gioco amaranto, ad un Elliott già in palla, che pare sbarcato in via Pera il 5 agosto e non quattro notti fa. Nel terzo quarto i capitolini hanno reagito, sono tornati a meno 4, ma la rincorsa è durata poco.
E La Mabo ha ristrappato e ha chiuso in completa agilità.
Tutti con i piedi per terra, tuttavia. Questo è solo basket d'agosto. Anche l'anno scorso la Mabo rimandò battuta Roma nell'amichevole di Follonica. Allora, nella notte del contratto di Conley, brillò addirittura Jannuzzi, che fu autore di 17 punti. Piedi per terra, ma consapevolezza che stavolta le cose sono ben diverse. Perchè la maturazione di Santarossa, 17 centri, 2/3 dalla lunga, una marcatura ai polpacci su Myers che ha annullato il tartufon, la solidità di Elliott, il supporto di Cotani e Sambugaro, rappresentano punti di riferimento, garanzie per il futuro immediato di questa Mabo.
Discorso a parte va fatto per quanto riguarda Mc Leod.
Il ragazzo dell'Ohio sta crescendo a vista d'occhio. Ieri ha condotto la manovra amaranto molto bene, dimostrando di saper dare accelerate importanti al gioco, di saper trovare il canestro con facilità (7/10 da due), anche di saper giostrare la palla. Banchi però lo ha utilizzato principalmente come play, in alternativa ad un Parente così così. I 5 recuperi riportati sullo scout dicono che anche in difesa il neretto sa muoversi, e d'altra parte con mani e gambe così rapide non c'è da stupirsi. Resta una domanda: è il giocatore che cerca la Mabo? «Sicuramente è uno di valore - commenta De Raffaele - sta dimostrando di poter giocare, e bene, anche in Italia. Che poi sia l'uomo adatto alla nostra squadra è ancora da vedere. Prima di tutto siamo in attesa di una risposta da parte di Miles Simon, solo allora guarderemo ad altre soluzioni». E la risposta di Simon, in un primo momento attesa nella notte tra giovedì e venerdì e poi slittata, dovrebbe essere arrivata proprio nella nottata di ieri. A quanto pare l'ex campione Ncaa avrebbe avuto proprio in extremis un'offerta dall'Nba, per un contratto di un mese con i Sonics. Così Simon ha chiesto a Livorno altre 24 ore per decidere e dare una risposta. Come detto, l'appuntamento decisivo tra Faraoni e Fleisher, il procuratore di Simon, era previsto in nottata. A mezzanotte tuttavia dagli States non era giunta ancora nessuna chiamata. «Vediamo se Miles preferirà un contratto di un mese in America o un garantito di un anno in Italia», sospirava Faraoni.
Stamani sapremo, ma l'impressione è che alla fine il giocatore decida di optare per la chiamata tra i pro americani e rinunci alle sirene livornesi.
Giulio Corsi
Il tabellino della Mabo.
Mutavdzic 12, Mc Leod 18, Sambugaro 13, Mariani 2, Cotani 9, Elliott 16, Garri 6, Santarossa 17, Parente.
