URBINO. E la Benetton va. Dopo aver superato Siena, ieri sera ha fatto altrettanto con i padroni di casa della Scavolini. Una bella impresa, anche superiore a quella del giorno precedente, soprattutto perché Messina ha dovuto mettere in campo quintetti senza un play di ruolo.
Ancora assente Bulleri s'è fatto male pure Edney, che contro il Montepaschi aveva accusato un risentimento muscolare. Ieri ha giocato il primo minuto, poi appena ha sentito il muscolo dolergli s'è accomodato in panca. Ed allora nel ruolo di regista si sono alternati Langdon e Nemeth, ed entrambi se la sono cavata egregiamente, pur in un ruolo non loro. Soprattutto Trajan Shaka Langdon impressiona per la naturalezza e la semplicità che ci mette in tutto ciò che fa: è stato lui a prendere in mano la squadra nei pochi momenti realmente difficili, ed è stato sempre lui a dettare il break decisivo nella seconda parte della gara, quando la Scavolini, che fin lì era riuscita a restare aggrappata alla partita, non ha potuto evitare una serie di contropiedi nati da una gran difesa di Pittis e compagni: la Benetton è andata avanti di 10 punti e non è stata più riacciuffata. Proprio in difesa, a differenza della prima partita, i casuals hanno mostrato le cose migliori: tenere Pesaro a 73 punti davanti a 2000 suoi tifosi entusiasti (che alla fine hanno comunque applaudito la loro squadra) non è affatto male, segno evidente che, pur nei comprensibili alti e bassi di questo periodo, si inizia a vedere la mano di Ettore Messina. E' comunque una Benetton che dimostra di poter crescere progressivamente, tenendo conto che manca sempre Jorge Garbajosa, e soprattutto di importante c'è l'inserimento di Langdon e Nemeth, che danno l'impressione quasi di giocare da mesi in questa squadra. La prossima sarà un'altra settimana intensa per i campioni d'Italia: martedì altro scrimmage (a porte chiuse) contro Biella, poi venerdì a Cividale amichevole contro il Rjeka, ed il giorno dopo gara con l'Olimpia Lubiana a Gorizia. Intanto ai Mondiali va fortissimo la Spagna di Garbajosa: dopo aver superato 71-69 la Jugoslavia (per lui 11 punti) ha polverizzato l'Angola 88-55, «Garba» è rimasto quasi sempre in panchina. Chikalkin invece ha vinto per la prima volta contro il Venezuela 86-69, lui ne ha messi 13: 3/4 da tre. E la sua Russia s'è qualificata per il rotto della cuffia.
s.f.
Ancora assente Bulleri s'è fatto male pure Edney, che contro il Montepaschi aveva accusato un risentimento muscolare. Ieri ha giocato il primo minuto, poi appena ha sentito il muscolo dolergli s'è accomodato in panca. Ed allora nel ruolo di regista si sono alternati Langdon e Nemeth, ed entrambi se la sono cavata egregiamente, pur in un ruolo non loro. Soprattutto Trajan Shaka Langdon impressiona per la naturalezza e la semplicità che ci mette in tutto ciò che fa: è stato lui a prendere in mano la squadra nei pochi momenti realmente difficili, ed è stato sempre lui a dettare il break decisivo nella seconda parte della gara, quando la Scavolini, che fin lì era riuscita a restare aggrappata alla partita, non ha potuto evitare una serie di contropiedi nati da una gran difesa di Pittis e compagni: la Benetton è andata avanti di 10 punti e non è stata più riacciuffata. Proprio in difesa, a differenza della prima partita, i casuals hanno mostrato le cose migliori: tenere Pesaro a 73 punti davanti a 2000 suoi tifosi entusiasti (che alla fine hanno comunque applaudito la loro squadra) non è affatto male, segno evidente che, pur nei comprensibili alti e bassi di questo periodo, si inizia a vedere la mano di Ettore Messina. E' comunque una Benetton che dimostra di poter crescere progressivamente, tenendo conto che manca sempre Jorge Garbajosa, e soprattutto di importante c'è l'inserimento di Langdon e Nemeth, che danno l'impressione quasi di giocare da mesi in questa squadra. La prossima sarà un'altra settimana intensa per i campioni d'Italia: martedì altro scrimmage (a porte chiuse) contro Biella, poi venerdì a Cividale amichevole contro il Rjeka, ed il giorno dopo gara con l'Olimpia Lubiana a Gorizia. Intanto ai Mondiali va fortissimo la Spagna di Garbajosa: dopo aver superato 71-69 la Jugoslavia (per lui 11 punti) ha polverizzato l'Angola 88-55, «Garba» è rimasto quasi sempre in panchina. Chikalkin invece ha vinto per la prima volta contro il Venezuela 86-69, lui ne ha messi 13: 3/4 da tre. E la sua Russia s'è qualificata per il rotto della cuffia.
s.f.