ROSETO. Fiori d'arancio al Roseto Basket Town. Nella consueta, elegante e beneaugurate sede dell'Hotel Bellavista di Roseto degli Abruzzi è stato celebrato il matrimonio tra la società del patron Enzo Amadio e l'Euro Cellulari di Dante Paterna, con la Tercas e la B&T (società immobiliare facente riferimento al gruppo Amadio) a fare da "valletti". Non ci saranno, come ventilato in un primo momento, distinzioni fra campionato e Uleb Cup: la canotta con la quale il Roseto scenderà in campo avrà il marchio Euro in primo piano, e gli altri due sulle spalline. La soddisfazione del presidente Amadio è quella di chi comincia ad annotare anche le entrate nelle casse societarie, ma anche di chi aveva un sogno nel cassetto.
«Nemmeno tanto nascosto», ammette il proprietario del Roseto Basket Town, «visto che avevo detto fin dal mio insediamento che intendevo connotare la società con il territorio: in tal senso la soddisfazione è doppia. All'appello mancano ora la Regione e la Provincia di Teramo, con i quali abbiamo intavolato un discorso importante essendo nostra intenzione, ma anche nostro piacere, portare il nome del territorio in giro per l'Italia e per L'Europa. Tuttavia oltre ai nomi delle aziende che compariranno sulle divise da gioco», aggiunge il presidente Amadio, «voglio sottolineare l'importanza delle tante piccole e medie aziende, che sono oltre cento, che con il loro contributo ci consentiranno di portare avanti la stagione e i tanti progetti che abbiamo in cantiere».
Raggiante per il rinnovo (di fatto l'Euro ha sponsorizzato il Roseto anche nella passata stagione) il titolare dell'Euro, Dante Paterna, anche perché una sua "profezia" si è rivelata azzeccata: «Avevo detto l'anno scorso all'atto della firma che mi auguravo che il nostro non fosse un fidanzamento effimero, ma duraturo fino al matrimonio: oggi sono contento di celebrare questo matrimonio grazie anche al "lavoro ai fianchi" cui siamo sottoposti dal dirigente Nicola Mariani (il vero artefice della sponsorizzazione, ndc)», conclude sorridendo.
Nel rispetto dei ruoli l'amministratore del gruppo Euro, Luca Cantonesi, parla di ritorni di immagine: «Oltre che affettiva, la nostra è stata una scelta oculata, quella di un'azienda che sceglie di legare il proprio nome ad una realtà che rappresenta un "fenomeno" nella pallacanestro italiana».
Un'altra gradita conferma è quella della Tercas. «Siamo sempre stati molto attenti al mondo dello sport in vari ambiti», ha sottolineato il presidente, l'avvocato Lino Nisii, «in particolare a Roseto c'eravamo anche ai tempi della serie C quando la categoria "mortificava" il blasone di una piazza storica. Ora che il presidente Amadio ha deciso di colmare la lacuna della mancanza di un settore giovanile, siamo ancora più felici».
L'apertura al tessuto imprenditoriale raccogliendo consensi e investimenti è l'aspetto sul quale si sofferma il vice presidente Bianchini. «E' uno dei sogni che si avvera, segno che se ci sono buone basi si guadagna in credibilità. Ora abbiamo un grande progetto per coinvolgere i giovani partendo dalle istituzioni scolastiche, speriamo di poterlo presentare a breve».
A proposito di mercato alla domanda: Meneghin è un sogno o un'utopia? «Un sogno», è la risposta del patron che lascia aperto, però, l'uscio all'ormai ex Fortitudo.
Anche perché in conferenza stampa, Valerio Bianchini ha ribadito «l'indispensabilità» di ingaggiare almeno un giocatore (nel ruolo di play maker) senza andare in contrapposizione imposte dalla Uleb dei due extracomunitari.
Sfumato Attruia, approdata alla Virtus Bologna, il mercato italiano non offre alternative di rango a Meneghin. Anche se resta accreditata l'ipotesi di Pieri che, a onor del vero, rappresenterebbe un cambio ideale piuttosto che il regista titolare che cerca Melillo. La società, pertanto, si getterà sul mercato comunitario (Naumoski? Che è candidato alle presidenziali in Macedonia ma anche passaporto italiano).
Giorgio Pomponi
«Nemmeno tanto nascosto», ammette il proprietario del Roseto Basket Town, «visto che avevo detto fin dal mio insediamento che intendevo connotare la società con il territorio: in tal senso la soddisfazione è doppia. All'appello mancano ora la Regione e la Provincia di Teramo, con i quali abbiamo intavolato un discorso importante essendo nostra intenzione, ma anche nostro piacere, portare il nome del territorio in giro per l'Italia e per L'Europa. Tuttavia oltre ai nomi delle aziende che compariranno sulle divise da gioco», aggiunge il presidente Amadio, «voglio sottolineare l'importanza delle tante piccole e medie aziende, che sono oltre cento, che con il loro contributo ci consentiranno di portare avanti la stagione e i tanti progetti che abbiamo in cantiere».
Raggiante per il rinnovo (di fatto l'Euro ha sponsorizzato il Roseto anche nella passata stagione) il titolare dell'Euro, Dante Paterna, anche perché una sua "profezia" si è rivelata azzeccata: «Avevo detto l'anno scorso all'atto della firma che mi auguravo che il nostro non fosse un fidanzamento effimero, ma duraturo fino al matrimonio: oggi sono contento di celebrare questo matrimonio grazie anche al "lavoro ai fianchi" cui siamo sottoposti dal dirigente Nicola Mariani (il vero artefice della sponsorizzazione, ndc)», conclude sorridendo.
Nel rispetto dei ruoli l'amministratore del gruppo Euro, Luca Cantonesi, parla di ritorni di immagine: «Oltre che affettiva, la nostra è stata una scelta oculata, quella di un'azienda che sceglie di legare il proprio nome ad una realtà che rappresenta un "fenomeno" nella pallacanestro italiana».
Un'altra gradita conferma è quella della Tercas. «Siamo sempre stati molto attenti al mondo dello sport in vari ambiti», ha sottolineato il presidente, l'avvocato Lino Nisii, «in particolare a Roseto c'eravamo anche ai tempi della serie C quando la categoria "mortificava" il blasone di una piazza storica. Ora che il presidente Amadio ha deciso di colmare la lacuna della mancanza di un settore giovanile, siamo ancora più felici».
L'apertura al tessuto imprenditoriale raccogliendo consensi e investimenti è l'aspetto sul quale si sofferma il vice presidente Bianchini. «E' uno dei sogni che si avvera, segno che se ci sono buone basi si guadagna in credibilità. Ora abbiamo un grande progetto per coinvolgere i giovani partendo dalle istituzioni scolastiche, speriamo di poterlo presentare a breve».
A proposito di mercato alla domanda: Meneghin è un sogno o un'utopia? «Un sogno», è la risposta del patron che lascia aperto, però, l'uscio all'ormai ex Fortitudo.
Anche perché in conferenza stampa, Valerio Bianchini ha ribadito «l'indispensabilità» di ingaggiare almeno un giocatore (nel ruolo di play maker) senza andare in contrapposizione imposte dalla Uleb dei due extracomunitari.
Sfumato Attruia, approdata alla Virtus Bologna, il mercato italiano non offre alternative di rango a Meneghin. Anche se resta accreditata l'ipotesi di Pieri che, a onor del vero, rappresenterebbe un cambio ideale piuttosto che il regista titolare che cerca Melillo. La società, pertanto, si getterà sul mercato comunitario (Naumoski? Che è candidato alle presidenziali in Macedonia ma anche passaporto italiano).
Giorgio Pomponi