TRIESTE - Attilio Caja attende con fiducia la sfida di questa sera con la Coop Nordest. Nonostante alcune assenze importanti, pur nella consapevolezza delle difficoltà che affrontare Trieste sul suo campo può comportare. La crescita della sua squadra negli ultimi mesi e gli ottimi risultati ottenuti nel girone di ritorno rappresentano una bella garanzia.
«Stiamo vivendo un buon periodo – conferma il tecnico romano –. Riusciamo a lavorare bene e questo ci ha consentito di superare i momenti difficili e portare a casa risultati importanti. Nulla di strano: negli sport di squadra è necessario un po’ di tempo per assimilare le diverse culture di giocatori che arrivano da nazioni diverse e creare un gruppo omogeneo. Proprio in quest’ottica gli infortuni che nelle prossime settimane ci priveranno di Myers e Handlogten sono pesanti perché ci impediranno di lavorare al completo».
La sfida con Trieste può rappresentare una sorta di spareggio per il settimo posto?
«In verità da un po’ di tempo abbiamo cercato di svincolarci dalla logica della classifica e pensiamo a giocare partita dopo partita. Poi è chiaro che Coop-Wurth si può leggere anche così. Ogni posizione che si riesce a guadagnare in vista dei play-off è ben accetta. Credo però che l’importante sia lavorare per farsi trovare pronti più avanti. Crescere ora per raccogliere i frutti quando le partite saranno decisive».
Che partita si aspetta?
«Credo sarà una partita insidiosa, nel senso che la Coop sul suo campo è avversario estremamente difficile da battere. Noi sappiamo che dovremo essere perfetti: riuscire a ridurre al minimo il margine di errore per portare via i due punti».
Trieste ultima nella classifica dei punti segnati, Roma terzultima: una gara che si vince in difesa?
«È sicuramente così. Dal nostro punto di vista mancherà il contributo offensivo di Myers e Handlogten. Chi li sostituirà potrà dare una mano in difesa, ma non produrre quanto loro in attacco. Ecco che, giocoforza, dovremo costruire in difesa la nostra eventuale vittoria».
lo. ga.
«Stiamo vivendo un buon periodo – conferma il tecnico romano –. Riusciamo a lavorare bene e questo ci ha consentito di superare i momenti difficili e portare a casa risultati importanti. Nulla di strano: negli sport di squadra è necessario un po’ di tempo per assimilare le diverse culture di giocatori che arrivano da nazioni diverse e creare un gruppo omogeneo. Proprio in quest’ottica gli infortuni che nelle prossime settimane ci priveranno di Myers e Handlogten sono pesanti perché ci impediranno di lavorare al completo».
La sfida con Trieste può rappresentare una sorta di spareggio per il settimo posto?
«In verità da un po’ di tempo abbiamo cercato di svincolarci dalla logica della classifica e pensiamo a giocare partita dopo partita. Poi è chiaro che Coop-Wurth si può leggere anche così. Ogni posizione che si riesce a guadagnare in vista dei play-off è ben accetta. Credo però che l’importante sia lavorare per farsi trovare pronti più avanti. Crescere ora per raccogliere i frutti quando le partite saranno decisive».
Che partita si aspetta?
«Credo sarà una partita insidiosa, nel senso che la Coop sul suo campo è avversario estremamente difficile da battere. Noi sappiamo che dovremo essere perfetti: riuscire a ridurre al minimo il margine di errore per portare via i due punti».
Trieste ultima nella classifica dei punti segnati, Roma terzultima: una gara che si vince in difesa?
«È sicuramente così. Dal nostro punto di vista mancherà il contributo offensivo di Myers e Handlogten. Chi li sostituirà potrà dare una mano in difesa, ma non produrre quanto loro in attacco. Ecco che, giocoforza, dovremo costruire in difesa la nostra eventuale vittoria».
lo. ga.