CAL Bowdler è pronto per la Virtus. Sarà il lungo che coprirà il buco lasciato da Beard: poi, guarito Joey, l´affiancherà. Classe ´77, 2.07, Bowdler sta per ottenere il passaporto irlandese: questione di ore, perché cittadino d´Irlanda formalmente lo è già, una volta accettata dal consolato di New York la sua richiesta. In un paio di giorni, Bowdler avrà dunque i certificati e lo stato di comunitario, ovviamente più gradito alla Virtus.
Uscito da Old Dominion, prima scelta ´99 col numero 17, Bowdler ha fatto il cambio dei lunghi nell´ultima stagione agli Atlanta Hawks: 11´ medi di utilizzo, 3.1 punti, 2.1 rimbalzi. Non è un pezzo grosso, ma neppure l´ultima ruota del carro, e ha l´età per migliorare. Un contratto a tempo non l´avrebbe convinto a venire in Europa, uno vero sì: qui potrebbe avere più sbocchi di carriera, se anche la federazione irlandese s´è mossa per le sue pratiche, valutando di avere un giocatore in più ai prossimi Europei svedesi, per i quali la sua nazionale s´è già qualificata.
Bowdler potrebbe essere presentato domani dalla Virtus, che ancora l´altro ieri aveva tentato vanamente con Tomidy. L´altro nome pare ormai quello del 21 enne serbo Mladen Sekularac: un´operazione costosa che il club s´è dunque convinto a fare, viste le difficoltà incontrate nell´ingaggio di Meneghin.
Ieri la Virtus ha chiuso al quarto posto il torneo di Urbino, perdendo con Siena la finalina di consolazione (91-80). I ranghi erano molto ridotti, di qua e di là, e s´è captato pure, dal fronte toscano, che l´improvvisa fiamma per Gurovic, conteso a un vago interessamento della Fortitudo, s´è accesa per i ritardi a venire in Italia del cannoniere Alphonso Ford, che ha qualche problema. La Virtus ha avuto ieri 26 punti da Bell, 22 da Brkic, a lungo infallibile, 10 da Rigaudeau, 8 da Frosini, 7 da Andersen, 5 da Belinelli, mentre nell´iniziale sconfitta con Pesaro (90-71) ce n´erano stati 18 di Andersen, 12 di Bell, 8 di Rigaudeau. Per Siena: Scarone 27, Vukcevic 22, Chiacig 19. Un torneo opaco, dunque, per la banda Tanjevic, ma non c´era tanto da sperare, con una squadra così amputata da guai assortiti. A Cervia, invece, la Fortitudo ha giocato ieri notte contro Livorno la finale del torneo: in semifinale aveva travolto Fabriano 86-53 (Basile 20, Fultz 16, Cittadini 15).
«Sconochini e Ginobili ci hanno ammazzato». Parole, dal Nuovo Mondo, di Stanislav Eremin, coach della Russia: siamo a Indianapolis, dove il Mondiale di basket senza Italia rimanda prodezze e nequizie di qualche nostro amato eroe. L´Argentina ha vinto le prime due partite, la Russia le ha perse e rischia un crack immediato. Hugo, che l´anno prossimo sarà a Milano, ha segnato ai russi 26 punti in 18´, nel 100-81 che li ha straziati, Ginobili ne ha aggiunti 21 in 23´ (e ne aveva fatti 19, la prima giornata, contro il Venezuela). Contro un´Argentina che ha perfino risparmiato i big, è andato male, come tutti i russi, anche Avleev, il neovirtussino: 0 punti in 19´, con 0/4.
Ma ai Mondiali fa ancora scalpore la vittoria di venerdì della Spagna sulla Jugoslavia (71-69), che ha scombinato le previsioni del Girone A, vinto dagli iberici dopo l´88-55 di ieri all´Angola. I serbi erano affondati malamente, a partire da Jaric (6), ma ieri hanno battuto 87-71 il Canada e salvato la qualificazione: da un –10 iniziale e da un 42-41 a metà, sono decollati nel terzo quarto. Jaric (7) meglio ma non troppo, ai bordi dello Stojakovic show (23).
Francesco Forni
Uscito da Old Dominion, prima scelta ´99 col numero 17, Bowdler ha fatto il cambio dei lunghi nell´ultima stagione agli Atlanta Hawks: 11´ medi di utilizzo, 3.1 punti, 2.1 rimbalzi. Non è un pezzo grosso, ma neppure l´ultima ruota del carro, e ha l´età per migliorare. Un contratto a tempo non l´avrebbe convinto a venire in Europa, uno vero sì: qui potrebbe avere più sbocchi di carriera, se anche la federazione irlandese s´è mossa per le sue pratiche, valutando di avere un giocatore in più ai prossimi Europei svedesi, per i quali la sua nazionale s´è già qualificata.
Bowdler potrebbe essere presentato domani dalla Virtus, che ancora l´altro ieri aveva tentato vanamente con Tomidy. L´altro nome pare ormai quello del 21 enne serbo Mladen Sekularac: un´operazione costosa che il club s´è dunque convinto a fare, viste le difficoltà incontrate nell´ingaggio di Meneghin.
Ieri la Virtus ha chiuso al quarto posto il torneo di Urbino, perdendo con Siena la finalina di consolazione (91-80). I ranghi erano molto ridotti, di qua e di là, e s´è captato pure, dal fronte toscano, che l´improvvisa fiamma per Gurovic, conteso a un vago interessamento della Fortitudo, s´è accesa per i ritardi a venire in Italia del cannoniere Alphonso Ford, che ha qualche problema. La Virtus ha avuto ieri 26 punti da Bell, 22 da Brkic, a lungo infallibile, 10 da Rigaudeau, 8 da Frosini, 7 da Andersen, 5 da Belinelli, mentre nell´iniziale sconfitta con Pesaro (90-71) ce n´erano stati 18 di Andersen, 12 di Bell, 8 di Rigaudeau. Per Siena: Scarone 27, Vukcevic 22, Chiacig 19. Un torneo opaco, dunque, per la banda Tanjevic, ma non c´era tanto da sperare, con una squadra così amputata da guai assortiti. A Cervia, invece, la Fortitudo ha giocato ieri notte contro Livorno la finale del torneo: in semifinale aveva travolto Fabriano 86-53 (Basile 20, Fultz 16, Cittadini 15).
«Sconochini e Ginobili ci hanno ammazzato». Parole, dal Nuovo Mondo, di Stanislav Eremin, coach della Russia: siamo a Indianapolis, dove il Mondiale di basket senza Italia rimanda prodezze e nequizie di qualche nostro amato eroe. L´Argentina ha vinto le prime due partite, la Russia le ha perse e rischia un crack immediato. Hugo, che l´anno prossimo sarà a Milano, ha segnato ai russi 26 punti in 18´, nel 100-81 che li ha straziati, Ginobili ne ha aggiunti 21 in 23´ (e ne aveva fatti 19, la prima giornata, contro il Venezuela). Contro un´Argentina che ha perfino risparmiato i big, è andato male, come tutti i russi, anche Avleev, il neovirtussino: 0 punti in 19´, con 0/4.
Ma ai Mondiali fa ancora scalpore la vittoria di venerdì della Spagna sulla Jugoslavia (71-69), che ha scombinato le previsioni del Girone A, vinto dagli iberici dopo l´88-55 di ieri all´Angola. I serbi erano affondati malamente, a partire da Jaric (6), ma ieri hanno battuto 87-71 il Canada e salvato la qualificazione: da un –10 iniziale e da un 42-41 a metà, sono decollati nel terzo quarto. Jaric (7) meglio ma non troppo, ai bordi dello Stojakovic show (23).
Francesco Forni
Fonte: La Repubblica