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Burke solo da cambio alla Snaidero

Parola del gm Sarti: «Dietro a un play Usa». Nel caso, Woolridge torna in cima alle preferenze

Quattro settimane complete di precampionato. Due di preparazione in città, a Udine. Una di ritiro montano, ad Arta Terme e Tolmezzo. L’ultima con i primi tre test amichevoli, persi: a Cividale con la Di Nola Napoli, al Lignanobasket con la Pallacanestro Trieste e lo Slask Wroclaw. Gira il mese, arriva settembre. Il 22 comincia la serie A e la Snaidero è ancora in cantiere. Prima a ritornare al lavoro, il 5 agosto scorso, alla rosa arancione manca ancora un petalo importante quale il play titolare.
Udine deve fare ancora squadra, meglio ancora quintetto, e gruppo. Il Lignanobasket l’ha dimostrato: Pallacanestro Trieste e Di Nola Napoli, partite dopo, sono più avanti. In rodaggio, ma già complete. La squadra di coach Pancotto è fatta al cento per cento. La matricola di Fadini, che ha firmato il giovane Gatto proprio a Lignano, aggiungerà soltanto un altro muscolare sotto canestro ai già ben piazzati Andersen e Morena.
La Snaidero, invece, deve ancora mettere la testa a posto. «La seconda sera a Lignano – dice il gm arancione Giancarlo Sarti – ho visto la squadra un po’ incasinata. Abbiamo fatto cose buone, ma ce le siamo anche rimangiate. Thompson ci darà consistenza, nella maniera più assoluta. Faceva la differenza a Fabriano, darà più sprint anche a noi e non giocheremo più a sprazzi».
Per questo, però, ci vorrà anche un play che regga con autorità il filo del gioco. «Dobbiamo decidere su Burke – prende tempo Sarti fino a mercoledì – sabato sera contro i polacchi dello Slask Wroclaw non mi è dispiaciuto. Come back-up (leggi cambio quindi, ndr) non è male; se decideremo di tenerlo, non farà il titolare. Lo terremo alle spalle di un play Usa, mentre si giocheranno l’Uleb cup lui e Vujacic (che se da gennaio sarà davvero comunitario avrà finito di soffrire anche in campionato, ndr)».
Ritorna d’attualità, quindi, la via extracomunitaria in regia. Woolridge, per il ricordo che ha lasciato e anche per l’ambientamento a Udine, dovrebbe essere in cima alle preferenze Usa. Anche perché, ad andare a pescare un nuovo visto, c’è il rischio di vederselo recapitato alle calende greche: il caso Thompson insegna.
Non è, però, del tutto esclusa la pista comunitaria. In questo caso il destino di Burke sarebbe segnato, o quasi. Il greco Papaloukas coronerebbe il sogno di vedere a Udine un emulo di Delibasic, antesignano dei play vicini ai 2 metri che proprio Sarti si è goduto – per poco, purtroppo – a Caserta. All’affare osta il quadriennale che Theodoros ha firmato l’anno scorso con l’Olympiakos Pireo, dove coach Subotic vuole trattenerlo per mettere in campo con Harisis la coppia dei play nella nazionale greca.
Thompson e play a parte, il punto dopo Lignano? «Non è che si possa fare – taglia corto Sarti –. Abbiamo cambiato mezza squadra ed è da completare. Alexander, che sabato è stato menato e ha speso energie a mille, è poco allenato come Thompson, anche se per struttura fisica non si nota. Mian paga lo sforzo fisico d’inizio preparazione. La condizione di Li Vecchi può migliorare ancora. Stern è in crescita. Comunque, con il play titolare e Thompson avremo una squadra all’altezza».
Valerio Morelli
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