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Virtus nata per vincere Coppa e scudetto

La scatola è bella piena e il Dado ha mantenuto fede alla parola data. Che cos'è la scatola? E' la Virtus che Lombardi, giustamente, aveva definito una scatola vuota da riempire prima dell'apertura della campagna abbonamenti, prevista per domani nelle filiali Carisbo. Ma da riempire con giocatori che fossero all'altezza della tradizione Virtus.
E ieri il direttore generale bianconero, affiancato da Boscia Tanjevic, ha tirato fuori dal cilindro, pardon dalla scatola, la Virtus 2002/2003. Gli ultimi due acquisti sono Mladen Sekularac, un talento serbo che Tanjevic paragona a Danilovic e che viene qua, per certi versi, con la benedizione di Michael Jordan, e James Calloway Bowdler II, prima scelta Nba nel 1999, che sarà in città tra due giorni. Due giocatori che vanno ad aggiungersi agli altri sette già ingaggiati: Attruia, Avleev, Beard, Bell, Gagneur, Miralles e Morlende.
Lombardi aveva promesso una moralizzazione nelle spese e invece… «Invece il presidente Madrigali, che ringrazio di cuore, ha voluto assecondare tutte le richieste di Tanjevic». Con il risultato che Boscia può aggiungere che «come budget la Virtus si conferma la numero uno. Dovremo adeguarci a questo cercando di vincere lo scudetto e l'Eurolega». Una spesa che si aggira tra gli 11 e i 12 milioni di euro.
Niente male per un club che avrebbe dovuto ridimensionare le spese. Ma non ci sono, e Lombardi e Tanjevic non l'hanno negato, solo note positive. C'è anche il capitolo infortuni. Per Becirovic, per il quale la stagione è già finita; per Beard, indisponibile per 4-5 mesi; per Smodis, il cui scafoide non s'è ancora calcificato e gli prolungherà la convalescenza di altri 60-90 giorni; per Morlende, il play voluto da Tanjevic, è prevista una visita in Francia con il professor Saillant, ma già si parla di uno stop di 4-5 mesi.
Una squadra fatta per vincere nel segno della tradizione Virtus, con un solo rimpianto. «Cosa manca a questa squadra? Ginobili. Con Ginobili — sottolinea Lombardi — saremmo grandiosi. Ma un giocatore di questo livello, in Italia, non lo vedremo più. Se non quando lui deciderà di smettere con la Nba. Me lo ha detto e ripetuto: Dado, quando lascio gli Stati Uniti, torno alla Virtus».
Intanto, però, ci sono Bell, Sekularac e Bowdler. Tre elementi – il serbo arriva qui con la benedizione dei Mavericks e di Don Nelson – che, in Europa, hanno fortissimamente voluto la Virtus. «Ve lo posso assicurare — dice Tanjevic —, ho molti amici. Loro hanno scelto la Virtus». Dopo che la Virtus, ovviamente, aveva puntato sulle loro qualità.
Alessandro Gallo
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