PESARO — Giancarlo Sacco ha visto Wurth Roma e Scavolini a stretto giro di posta. Martedì era in tribuna ad osservare Roma-Skipper, giovedì sera era la Bpa per Scavolini-Verona.
«La partita di Pesaro non è commentabile — dice Sacco —. Perchè per quanto Verona poteva sbattersi, era un incontro senza storia per la differenza di potenziale fra le due squadre. Un risultato a sorpresa non era preventivabile».
E Roma?
«L'aver giocato senza il pivot titolare Handlogten ha dato particolare furore al gioco di Roma. Grande pressione degli uomini di Caja ed anche un mare di rimbalzi offensivi davanti ad una squadra, la Skipper, che ha giocato per tre quarti di gara senza un minimo di difesa. Tutto questo tenendo conto che Myers ha fatto canestro da tutte le parti, anche con tre uomini addosso. Nonostante tutto ciò una partita difficilmente interpretabile perchè, alla fine, la Wurth ha vinto per un errore di Meneghin dopo aver avuto anche 20 punti di vantaggio. Forse è una partita più vera quella che Roma ha vinto a Biella: due punti portati via su un campo molto difficile».
E come va a finire tra Pesaro e Roma?
«Io credo che la Scavolini non debba adeguarsi al gioco veloce di Roma. Deve assolutamente dettare i suoi ritmi e continuare nella sua linea anche se Roma dovesse ad un certo punto strappare la partita, perchè è una squadra rimontabile».
I lati deboli e i lati forti di questa gara?
«Io credo che il pacchetto dei lunghi della Scavolini sia di assoluto livello, tra i migliori d'Italia. Dove Roma può avere un leggero vantaggio è forse nelle guardie con l'accoppiata Allen-Myers, se ci sarà, perchè di qua c'è solo Booker. Nel complesso la Scavolini mi sembra superiore».
Dov'è il problema di Pesaro?
«E' nella voragine che esiste tra il reparto dei lunghi che è di assoluto livello anche perchè sono tutti giocatori intercambiabili, e Booker che è certamente tra i miglori play attualmente in circolazione in Europa. Infatti tutta la pressione è sopra di lui perchè tutti sanno che una volta fermato Booker la Scavolini, nel reparto delle guardie, non ha alternative. E' tutta lì la voragine di questa squadra»
E tutti gli altri...
«Bravissimi atleti, ma nessuno, per varie ragioni, è da quintetto iniziale».
Nemmeno Beric?
«Fermo restando che è un tipo di giocatore che a me non piace, credo soprattutto che non sia l'atleta adatto per questa formazione».
Pesaro con una forte guardia dove può arrivare?
«In questo momento con la Kinder che ha problemi, con la Skipper che ha i suoi lati deboli e che con la Benetton te la giochi, con una forte ala piccola americana Pesaro potrebbe puntare molto in alto. La situazione è estremamente favorevole. Tutto ciò anche in virtù del fatto che la coppa Italia è ormai andata, e dall'Eurolega Pesaro è ormai fuori da tutti i giochi. Ora tutto è concentrato sul campionato per cui colmando la voragine che esiste tra il reparto dei lunghi, che ripeto è di assoluto valore, ed il play maker che è sicaramente tra i migliori d'Europa, Pesaro potrebbe anche puntare alla finale scudetto. La situazione in campionato è diventata particolarmente favorevole vista la crisi strisciante che sta vivendo la Kinder».
m.g.
«La partita di Pesaro non è commentabile — dice Sacco —. Perchè per quanto Verona poteva sbattersi, era un incontro senza storia per la differenza di potenziale fra le due squadre. Un risultato a sorpresa non era preventivabile».
E Roma?
«L'aver giocato senza il pivot titolare Handlogten ha dato particolare furore al gioco di Roma. Grande pressione degli uomini di Caja ed anche un mare di rimbalzi offensivi davanti ad una squadra, la Skipper, che ha giocato per tre quarti di gara senza un minimo di difesa. Tutto questo tenendo conto che Myers ha fatto canestro da tutte le parti, anche con tre uomini addosso. Nonostante tutto ciò una partita difficilmente interpretabile perchè, alla fine, la Wurth ha vinto per un errore di Meneghin dopo aver avuto anche 20 punti di vantaggio. Forse è una partita più vera quella che Roma ha vinto a Biella: due punti portati via su un campo molto difficile».
E come va a finire tra Pesaro e Roma?
«Io credo che la Scavolini non debba adeguarsi al gioco veloce di Roma. Deve assolutamente dettare i suoi ritmi e continuare nella sua linea anche se Roma dovesse ad un certo punto strappare la partita, perchè è una squadra rimontabile».
I lati deboli e i lati forti di questa gara?
«Io credo che il pacchetto dei lunghi della Scavolini sia di assoluto livello, tra i migliori d'Italia. Dove Roma può avere un leggero vantaggio è forse nelle guardie con l'accoppiata Allen-Myers, se ci sarà, perchè di qua c'è solo Booker. Nel complesso la Scavolini mi sembra superiore».
Dov'è il problema di Pesaro?
«E' nella voragine che esiste tra il reparto dei lunghi che è di assoluto livello anche perchè sono tutti giocatori intercambiabili, e Booker che è certamente tra i miglori play attualmente in circolazione in Europa. Infatti tutta la pressione è sopra di lui perchè tutti sanno che una volta fermato Booker la Scavolini, nel reparto delle guardie, non ha alternative. E' tutta lì la voragine di questa squadra»
E tutti gli altri...
«Bravissimi atleti, ma nessuno, per varie ragioni, è da quintetto iniziale».
Nemmeno Beric?
«Fermo restando che è un tipo di giocatore che a me non piace, credo soprattutto che non sia l'atleta adatto per questa formazione».
Pesaro con una forte guardia dove può arrivare?
«In questo momento con la Kinder che ha problemi, con la Skipper che ha i suoi lati deboli e che con la Benetton te la giochi, con una forte ala piccola americana Pesaro potrebbe puntare molto in alto. La situazione è estremamente favorevole. Tutto ciò anche in virtù del fatto che la coppa Italia è ormai andata, e dall'Eurolega Pesaro è ormai fuori da tutti i giochi. Ora tutto è concentrato sul campionato per cui colmando la voragine che esiste tra il reparto dei lunghi, che ripeto è di assoluto valore, ed il play maker che è sicaramente tra i migliori d'Europa, Pesaro potrebbe anche puntare alla finale scudetto. La situazione in campionato è diventata particolarmente favorevole vista la crisi strisciante che sta vivendo la Kinder».
m.g.
Fonte: Il Resto del Carlino