LIVORNO. La Virtus non corre più. Ha chiuso ufficialmente il mercato e poi nel ruolo di Meneghin ha già due pezzi pregiati del rango di Charlie Bell e Sekularac. E così la posizione della Mabo per accaparrarsi il capitano della nazionale, da debole, quasi ininfluente che era due settimane fa, si fa sorprendentemente forte. In via Pera si cerca di frenare. «L'idea ci affascina e va avanti», continua a sostenere Faraoni.
«Per adesso tuttavia è presto per sbilanciarsi». Ma ormai la trattativa è in corso. Non è più solo un sogno.
Le fasi dell'affare prevedono innanzitutto la soluzione del contratto che lega Fortitudo e giocatore. «Entro qualche giorno», dice Tony Bulgheroni. A quanto pare tuttavia, già oggi potrebbe avvenire la rescissione del contratto. Immediatamente dopo la Mabo stabilirà l'approccio diretto e formale con Meneghin, che in realtà c'è già stato, visto che Luca Banchi ha parlato in diverse occasioni col giocatore, illustrandogli il progetto amaranto e confrontandosi con lui su tante questioni. «Colloqui personali, di cui non posso riferire il contenuto», commenta, ermetico, il coach.
Sembra tuttavia che a Meneghin l'idea di passare un anno a Livorno, in una squadra insolita per lui, dove potrebbe vestire i panni del leader e divertirsi senza la pressione di una piazza come Bologna, non dispiacerebbe.
«Se Meneghin prenderà in considerazione la nostra offerta, noi siamo qua - continua a ripetere Faraoni - L'ho già detto mille volte: avanti a tutto mettiamo la volontà del giocatore». La Mabo insomma la sua candidatura (con accenno di proposta) l'ha fatta. Ora la mossa tocca al Menego e al suo procuratore.
Se l'affare dovesse andare in porto, Livorno cambierebbe volto rispetto a quello programmato ad inizio estate e si risolverebbe in un baleno anche il problema dell'americano che ancora manca al roster amaranto. Nel ruolo che doveva essere di Simon infatti andrebbe a giocare Meneghin, che in realtà non è mai stato un uomo da 20 punti a partita (anche l'anno dello scudetto con Varese ha chiuso a 11), e che si troverebbe investito di un ruolo da trascinatore che forse non ha mai avuto, ma che potrebbe dargli modo di ritrovare fiducia, morale e minutaggio. Mc Leod verrebbe confermato e potrebbe essere utilizzato principalmente in versione play, dove per adesso ha dimostrato di saper rendere forse anche meglio che da guardia e pure con buone capacità realizzative. Il resto del quintetto sarebbe composto da Santarossa, Elliott e Mutavdzic. In panchina Parente, Giachetti, Cotani, Garri e Bertocci. Non rimarrebbe invece Marco Sambugaro, che potrebbe essere ceduto a Fabriano per diventare il terminale offensivo che ad oggi manca alla squadra di Carmenati.
Proprio il passaggio di Sambu nelle Marche permetterebbe alla Mabo di alleggerirsi di un contratto piuttosto oneroso. È con quei soldi e con i dollari risparmiati nell'affare Simon, che Livorno potrebbe convincere Meneghin a vestire per un anno la maglia amaranto e superare la concorrenza di un altro club italiano di cui non si conosce il nome (ma non è Roseto) che si sarebbe fatto avanti per tentare il Menego.
Giulio Corsi
«Per adesso tuttavia è presto per sbilanciarsi». Ma ormai la trattativa è in corso. Non è più solo un sogno.
Le fasi dell'affare prevedono innanzitutto la soluzione del contratto che lega Fortitudo e giocatore. «Entro qualche giorno», dice Tony Bulgheroni. A quanto pare tuttavia, già oggi potrebbe avvenire la rescissione del contratto. Immediatamente dopo la Mabo stabilirà l'approccio diretto e formale con Meneghin, che in realtà c'è già stato, visto che Luca Banchi ha parlato in diverse occasioni col giocatore, illustrandogli il progetto amaranto e confrontandosi con lui su tante questioni. «Colloqui personali, di cui non posso riferire il contenuto», commenta, ermetico, il coach.
Sembra tuttavia che a Meneghin l'idea di passare un anno a Livorno, in una squadra insolita per lui, dove potrebbe vestire i panni del leader e divertirsi senza la pressione di una piazza come Bologna, non dispiacerebbe.
«Se Meneghin prenderà in considerazione la nostra offerta, noi siamo qua - continua a ripetere Faraoni - L'ho già detto mille volte: avanti a tutto mettiamo la volontà del giocatore». La Mabo insomma la sua candidatura (con accenno di proposta) l'ha fatta. Ora la mossa tocca al Menego e al suo procuratore.
Se l'affare dovesse andare in porto, Livorno cambierebbe volto rispetto a quello programmato ad inizio estate e si risolverebbe in un baleno anche il problema dell'americano che ancora manca al roster amaranto. Nel ruolo che doveva essere di Simon infatti andrebbe a giocare Meneghin, che in realtà non è mai stato un uomo da 20 punti a partita (anche l'anno dello scudetto con Varese ha chiuso a 11), e che si troverebbe investito di un ruolo da trascinatore che forse non ha mai avuto, ma che potrebbe dargli modo di ritrovare fiducia, morale e minutaggio. Mc Leod verrebbe confermato e potrebbe essere utilizzato principalmente in versione play, dove per adesso ha dimostrato di saper rendere forse anche meglio che da guardia e pure con buone capacità realizzative. Il resto del quintetto sarebbe composto da Santarossa, Elliott e Mutavdzic. In panchina Parente, Giachetti, Cotani, Garri e Bertocci. Non rimarrebbe invece Marco Sambugaro, che potrebbe essere ceduto a Fabriano per diventare il terminale offensivo che ad oggi manca alla squadra di Carmenati.
Proprio il passaggio di Sambu nelle Marche permetterebbe alla Mabo di alleggerirsi di un contratto piuttosto oneroso. È con quei soldi e con i dollari risparmiati nell'affare Simon, che Livorno potrebbe convincere Meneghin a vestire per un anno la maglia amaranto e superare la concorrenza di un altro club italiano di cui non si conosce il nome (ma non è Roseto) che si sarebbe fatto avanti per tentare il Menego.
Giulio Corsi